Cosa fare se i figli si rifiutano di parlare della separazione

Per quale ragione i bambini evitano il discorso separazione e come possiamo far fronte al problema

Buongiorno Dottoressa, vorrei un suo parere per una questione che riguarda i miei bambini, ancora piccoli, di 5 e 7 anni. Da quattro anni a questa parte con mio marito si è andata gradatamente formando una certa distanza e differenza di opinioni e di priorità. Lo scorso anno, dopo un lungo periodo di riflessioni molto angosciose per me, ne ho preso atto e ne ho parlato con lui dicendogli anche che non ero più innamorata e che volevo ci separassimo.

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Lui è ovviamente caduto dalle nuvole e ha prolungato questa sorta di "agonia" fin quando ha potuto… Ora dovremmo essere quasi sul punto di firmare l'accordo di separazione consensuale. Alla mia bambina grande ho accennato il discorso del papà che non vivrà più con noi ma dai nonni in modo sempre molto discreto e senza scendere nei particolari.

Ma quanche giorno fa sono rimasta di sasso quando, nel dirle che il papà avrebbe dormito dai nonni, mi ha risposto un pò scocciata: "sì, ma non dirmelo trecento volte!". Cosa può voler dire questa sua risposta e, soprattutto, il suo tono seccato? Ho sbagliato a parlarne con la bambina? Con il piccolo di 5 anni sinceramente non so ancora come rapportarmi in merito al discorso e sono, in generale, molto confusa. La ringrazio per una sua eventuale risposta

Saretta (nome di fantasia scelto dalla Redazione)

Buongiorno,

mi permetta intanto di dirle che l’età della sua prima figlia consente già un dialogo sincero e sereno riguardo alla separazione, mentre nel caso dei bambini di 5 anni, è ancora suggeribile dare poche spiegazioni, semplici e poco articolate, visto che non tutti a quell’età hanno ancora gli strumenti per capire le motivazioni che sono alla base del cambiamento che la separazione comporta.

Premesso questo, credo che la risposta della sua bambina più grande possa essere dovuta (probabilmente, poiché non conosco la personalità della bambina e non posso dirlo con certezza) a due fattori ipotetici: il primo alla preoccupazione che percepisce da lei stessa nel momento in cui comunica questa novità (noi comunichiamo in modo verbale ma anche non verbale, ossia con l’espressione del volto, con la postura etc…) ed in secondo luogo come sua reazione volta a non voler sentire ciò che la può turbare, ossia come evitamento ad una notizia poco gradita alla quale deve ancora abituarsi.

Le dia tempo senza fare pressioni e vedrà che pian piano potrà essere un argomento sul quale lei stessa sarà in grado di dire la sua. Auguri.

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