Un cane in famiglia è sugli scaffali delle librerie da una manciata di giorni. L'ha scritto la giornalista Maria Luisa Cocozza, conduttrice della trasmissione televisiva L'Arca di Noè, in onda tutte le domeniche su Canale 5. È un manuale che insegna a prendersi cura di un cucciolo. Da studiare prima di iniziare questa meravigliosa, ma non sempre facile, esperienza. E da consultare quando serve, per risolvere i dubbi che man mano affioreranno. Lo ha scritto con il suo staff di veterinari, addestratori ed esperti. Trovi anche i consigli del famoso dog trainer Massimo Perla. Ecco quelli indispensabili, da seguire fin da subito per avere un cane equilibrato, sereno e pieno di vita.

Quale cucciolo porto a casa? «Se hai deciso di adottare un cane al canile, per scegliere un cucciolo tra tanti, osserva come interagisce con i fratellini e, in generale con i suoi simili. Quello calmo, che sta vicino alla mamma (quando c'è) è adatto a vivere in famiglia; quello intraprendente e combattivo è ideale se volete indirizzarlo alla vita agonistica».

Come gli insegno a fare i suoi bisognini solo fuori da casa? «Per evitare che sporchi il tappeto, occorre far uscire il cucciolo la mattina appena sveglio e dopo ogni pasto, anche quattro volte al giorno. Scegli sempre lo stesso punto dove portarlo. Nel caso non riesca proprio a trattenersi, evita di sbattergli il musetto sulla pipì o la pupù che ha fatto in casa».

Come gli insegno la buona educazione a tavola? «Al momento della pappa, prima ordina al cane di sedersi e, poi, appoggia la ciotola a terra. Se si avventa sul cibo, solleva di nuovo la ciotola. Solo nel momento in cui è seduto e fermo puoi dargli l'ok a voce. Fai eseguire la stessa cosa anche i tuoi figli: si disinnescherà così l'eventuale pericolo che potrebbe correre chi si avvicina al cane mentre mangia».

Quando lo faccio socializzare? «Nei suoi primi tre mesi di vita il cucciolo, benché debba essere salvaguardato per evitare contagi, ha ugualmente bisogno di frequentare altre persone. Se resta isolato per troppo tempo, diventa timido e pauroso. Fagli conoscere presto rumori, suoni e situazioni differenti e fai in modo che socializzi anche con qualche cane».

Come gli insegno a tornare da me quando lo lascio libero? «Se vuoi che il tuo cane risponda a un comando, evita di ripetere ossessivamente il suo nome. Il richiamo dev'essere secco e diviso in due fasi: per esempio Vieni! La seconda parola è invitante e associata a un'immagine positiva come la pappa. Un errore tipico è di collegare il richiamo all'uscita parco dopo la passeggiata. Cerca di chiamarlo più volte quando siete all'aperto e non solo all'ultimo minuto».

Come posso giocare con lui? «Giocare con il proprio cane è un'attività che richiede premura, pazienza e tempo, ma anche accortezza: spesso i padroni si ritrovano con mani e braccia graffiate, perché i cuccioli hanno i denti aguzzi. Insegna al tuo cane ad afferrare e lasciare la presa con dei semplici comandi come: Lascia! e Prendi! All'inizio stai con lui, poi allontanati. Vedrai che ti seguirà per continuare a giocare. A ogni riporto, premialo con un biscottino».

Come aiuto mio figlio a instaurare una buona relazione con lui? «Non sempre i bambini sono i migliori amici dei cani. Se non vengono educati a comportarsi in modo tranquillo e rispettoso del cucciolo, possono creare anche diffidenza. Tuo figlio deve sapere che: non si può strillare vicino al cane; è meglio non toccarlo sopra la testa, ma sotto il muso; non bisogna disturbarlo quando dorme o mangia e, men che meno, fargli dispetti. Un cane educato comprende subito qual è il suo ruolo in famiglia, ma non renderlo geloso chiudendolo in un'altra stanza quando tuo figlio è con te».

Un cane felice in sette mosse

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