Come diventare una perfetta padrona: ce lo spiega la Mistress

  • 21 01 2009

Una Mistress è la padrona, la donna al comando in un rapporto sadomaso. Abbiamo parlato con una professionista del genere, FetishDea. Siamo sicure che i nostri fidanzati e mariti non vorrebbero essere comandati a bacchetta, e magari non solo a letto?

Nome d’arte: FetishDea Origine: nord Italia. È l’unica mistress italiana chiamata ogni anno dalla OWK, una produzione cinematografica di Praga leader sul tema. È la guest star nella Nuit Demonia di Parigi. Ci spiega come si diventa una perfetta mistress.

«Il fetish e la dominazione sull’altro sesso sono per me una vera passione e un autentico stile di vita. Voglio dire che non recito un ruolo, semplicemente sono me stessa quando `catturo’ un possibile schiavo con uno sguardo, o con il modo di camminare e il portamento, persino con il semplice movimento delle mani. Adoro avere gli uomini ai miei piedi utilizzando le armi raffinate della seduzione femminile che – fin da piccola – ho sempre notato esercita un fascino irresistibile sui maschi. Per questo amo la lingerie di classe, il trucco curato e l’abbigliamento sexy, specie quello in pelle e latex, i tacchi a spillo, le calze di seta, i reggicalze, le unghie laccate, i guanti di raso. Tutti strumenti che utilizzo con sapienza per incatenare a me un aspirante slave, che, con l’esperienza accumulata, riesco ormai a riconoscere da una sola occhiata.

Molti uomini, anche di grande potere nella vita professionale, sentono il bisogno nel privato di invertire i ruoli e di abbandonarsi completamente al fascino e al dominio di una donna sexy e affascinante che li comanda a bacchetta, anche e soprattutto cerebralmente, il che – come dicevo sopra – è per me la forma più raffinata ed elegante di dominazione… Conosco schiavi che si accontentano di farmi la spesa, o che semplicemente mi accompagnano al ristorante senza chiedermi altro che permettere loro di servirmi nei miei desideri e di impartire loro ordini per soddisfare i miei capricci. Non la considero una perversione, ma un aspetto intrigante dell’erotismo che secondo me, quando non è ossessiva o estrema, rappresenta una sana forma di libertà di espressione che richiede grande intelligenza, complicità, apertura mentale e fiducia reciproca».

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