Due cuori, due letti: dormire sotto lo stesso tetto da separati in casa

Vivere da separati in casa pone dei problemi concreti, primo fra tutti quello del letto che non è così facile da risolvere

Può capitare che per ragioni economiche o di opportunità si continui a vivere insieme sebbene separati e ciò porta a galla una serie di problematiche anche meramente pratiche, una su tutte la questione del letto. Se quando eravamo in crisi, ma decisi a restare insieme, potevamo ancora accettare di dormire insieme, una volta subentrato lo stato di separazione ciò non è più raccomandabile.

Le soluzioni che si possono attuare in questo caso sono diverse. Naturalmente la situazione ideale, se di ideale possiamo parlare in una situazione simile, prevede che ci sia un’altra stanza in cui l’ex coniuge o convivente possa sistemarsi, ma non sempre le cose vanno in questo modo. In altri casi provate a riadattare una stanza, ad esempio lo studio, a camera da letto. Non è invece sostenibile una sistemazione tipo “accampamento”, magari in salone, in particolar modo se ci sono figli di mezzo.

Per i bambini è già difficile vedere i genitori che non condividono più il letto, ma accettare un papà o eventualmente una mamma che dormono fra salotto e cucina è davvero troppo! Nel caso di un cambio di stanza comunque è necessario spiegare prima ai figli, e con chiarezza, ciò che sta avvenendo: una separazione può fare paura, ma l’ignoto è ancora peggio.

Se dovete riadattare una stanza o trasferire delle cose da una stanza all’altra fatelo quando non ci sono i bambini presenti, è bene che sappiano ciò che avviene ma non che assistano a un cambiamento che per loro è solo doloroso.

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