Breve viaggio nelle usanze e nei costumi sessuali e amorosi più strani del globo terrestre
Durante la festa in onore degli spiriti che si tiene ogni anno in Costa D'Avorio, le donne di alcune tribù si purificano al fiume e si accoppiano con gli uomini, dedicando l'amplesso agli spiriti. Al rito partecipa tutto il villaggio.

Le donne della popolazione bidjogo, in Guinea-Bissau, hanno il controllo totale della propria vita sessuale, e decidono autonomamente quando e se avere rapporti con gli uomini. Possono anche scegliersi il marito e abbandonarlo in qualsiasi momento, buttando fuori dalla capanna i suoi oggetti personali.

In Cina, dove ha fatto scalpore la demolizione di un parco educativo dedicato al sesso (considerato scandaloso dalla popolazione locale), il sesso è un grande tabù. Se ne parla pochissimo, anche se nel 2003 il governo ha tolto la censura sulle informazioni sessuali reperibili via Internet.

Le donne dei Mosuo, una popolazione che vive in Cina, sono sessualmente libere: possono scegliere con chi avere rapporti e non sono tenute al matrimonio. Le coppie, anche di lungo termine, non vivono insieme ma continuano a vivere nelle rispettive case familiari, dove vengono cresciuti anche i bambini che risultano dall'unione. Tra i Mosuo non esiste una preferenza per i maschi o per le femmine, ma si cerca (anche tramite l'adozione) di mantenere l'equilibrio fra i sessi nelle famiglie.

I giapponesi sono molto pudichi (non è considerato accettabile nemmeno baciarsi in pubblico), e allo stesso tempo, forse per diretta conseguenza, sono uno dei paesi dove l'industria del sesso è più diffusa. Qui le coppie possono prendere in affitto camere a ore nei "Love hotel", e la pornografia è diffusissima. Le spogliarelliste vengono ispezionate dai clienti nei dettagli più intimi, anche con lenti d'ingrandimento e lampadine. La contraddizione potrebbe derivare dal conflitto fra il confucianesimo (che considera il sesso un fattore di disturbo dell'ordine sociale) e lo scintoismo, che considera la castità una follia.

La pratica di vestire ed educare i bambini come se appartenessero al sesso opposto al proprio è comune anche fra gli inuit.

Gli Amish riconoscono l'adolescenza come un periodo di passaggio e di ribellione. Dai sedici anni finché non decidono di accettare il battesimo, gli adolescenti Amish entrano nel cosiddetto "Rumspringa", ossia il periodo delle scappatelle, in cui i comportamenti "sperimentali" vengono trattati con indulgenza.

I Mormoni, religione autoctona statunitense in rapida espansione all'estero, hanno divieti stretti sul sesso orale e "innaturale" (definizione piuttosto ampia ed aperta ad interpretazioni), e sono tenuti ad indossare giorno e notte degli speciali indumenti intimi coprenti.

In Polinesia non è raro che i genitori che hanno solo figli maschi decidano di vestirne uno da bambina e di crescerlo come femmina. L'omosessualità e il transgenderismo non sono considerati una devianza, ma sono bene accetti.

In alcune zone rurali dell'Albania esistono le "vergini giurate", donne che vivono come uomini e giurano verginità eterna. In cambio, hanno un posto di preminenza in società e possono decidere per se stesse, ereditare e gestire patrimoni e vivere da sole.

In India, continente che ci ha dato il Kama Sutra e il sesso tantrico, il piacere sessuale è ancora socialmente confinato al matrimonio. Il pudore è tale che nei film di Bollywood l'atto sessuale e i baci vengono sostituiti con danze e canti e gesti suggestivi (come infilarsi e sfilarsi i braccialetti!)

Paese che vai, sesso che trovi!

Breve viaggio nelle usanze e nei costumi sessuali e amorosi più strani del globo terrestre

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