La monotonia sessuale è il destino inevitabile che sembra incombere sul futuro di chiunque si trovi a vivere una relazione “lunga” e “stabile”.

Nella narrazione standard dei rapporti duraturi la routine aspetta al varco tutti i partner di lunga data per abbattersi come una pioggia fredda che estingue il fuoco della passione, inchioda le montagne russe del piacere e fa perdere le tracce del desiderio dei primi tempi. Nelle battute goliardiche tra compagni di bevute, il prospettarsi di un matrimonio o di una convivenza scava la fossa al sesso selvaggio da acrobati e prepara la tomba all’amore romantico dell’io-e-te-per-sempre-insieme.

Iniziamo col dire che l’idea che esistano relazioni “standard”, “normali” o “convenzionali” (e altre che sono l’esatto opposto) è fuorviante e gioca contro il raggiungimento della felicità individuale. Ogni persona ha esigenze emotive, affettive, romantiche e sessuali diverse e uniche che definiscono modi differenti di relazionarsi con l’altro e di trovare benessere e appagamento. Il romanticismo da cartone Disney e il sesso da film porno non sono necessariamente gli obiettivi di vita di chiunque. Le persone asessuali, per esempio, non provano attrazione sessuale, quelle aromantiche non sperimentano l’attrazione romantica, ma questo non impedisce loro di creare legami e relazioni significative, sane e gratificanti.

E qui arriviamo a un altro falso mito che è molto probabile che abbiamo interiorizzato inconsciamente: l’ideale della relazione perfetta all-inclusive con un partner prescelto, “quello giusto”, che, alternativamente e al momento opportuno, deve vestire i panni del migliore amico, del confidente presente quando serve, dell’amante inguaribilmente romantico, del compagno di letto passionale e prestante.

Non sembra un po’ troppa pressione da caricare sulle spalle di una sola persona?

E ancora, se siamo in vena di farci un esame di coscienza: ma noi siamo realmente in grado di essere tutte quelle cose insieme e di vestire il ruolo giusto al momento giusto quando la situazione lo richiede?

Fatte queste doverose premesse, proviamo invece a rispondere al dubbio esistenziale che tormenta un sacco di innamorati e aspiranti tali: è possibile avere una relazione duratura e felice senza rinunciare all’appagamento sessuale?

La buona notizia è che sì, è possibile, ma dobbiamo essere disposti a metterci in gioco e investire tempo ed energia.

Questi sono alcuni consigli generali che ci sentiamo di condividere.

Decidi le tue regole

Una relazione appagante è una relazione in cui tutte le persone coinvolte possono starci comode, sentirsi a proprio agio, riuscire a esprimersi e coltivare il benessere reciproco. Per arrivarci dobbiamo prima capire chi siamo e quali sono le nostre esigenze emotive/romantiche/sessuali: la consapevolezza di sé è sempre il punto di partenza per prendere decisioni funzionali alla nostra felicità.

Per questo non possiamo rifarci a un modello “standard” di relazione ma ne dobbiamo costruire una unica, personalizzata sulla base delle nostre esigenze e quelle del partner.

Non è detto che il grande classico della relazione monogama esclusiva (che comunque può essere interpretato in tanti modi diversi) sia compatibile con le nostre esigenze.

Impara a comunicare sentimenti, emozioni, fantasie

Anche se nel mondo esistono persone dotate di un’intelligenza emotiva molto sviluppata, dobbiamo toglierci dalla testa che i partner possano leggerci nella mente. Per evitare di incorrere in fraintendimenti, aspettative tradite e delusioni (e liquidare la relazione con un “non ha funzionato”), dobbiamo imparare a comunicare quello che proviamo, sia in campo romantico che sessuale, e dare all’altra persona gli strumenti per entrare in connessione con noi. Di converso, non possiamo permetterci di dare per scontato i sentimenti e i comportamenti altrui.

Condividere apertamente fantasie e desideri sessuali (ed eventualmente negoziare insieme se e quali provare a mettere in pratica) è un modo per alimentare la complicità e la tensione erotica.

Non stiamo dicendo che sia facile, ma che il risultato vale tutto lo sforzo.

Non rifiutare il cambiamento

L’essere umano è dotato della grande capacità di cambiare, adattarsi ed evolvere, ma sembra che facciamo fatica a ricordarcelo e spesso finiamo per interpretare il cambiamento delle persone vicine come un tradimento nei nostri confronti. In una relazione tutti i sentimenti sono esasperati e ogni minima percezione di cambiamento nel partner si scontra con l’immagine idealizzata che probabilmente ci siamo costruiti di quella persona.

Ogni giorno riceviamo nuovi input da elaborare, che possono modificare le nostre esigenze e il modo in cui interpretiamo il mondo. È impensabile che una persona, così come una relazione, possa nascere e crescere senza mai modificarsi. Ecco perché dobbiamo sforzarci di accogliere il cambiamento e imparare a gestirlo senza ferire nessuno.

Il discorso vale anche in ambito sessuale: anche le preferenze sessuali (in termini di fantasie, pratiche, stimolazioni, aree del corpo…) possono cambiare e questo non vuol dire automaticamente che il partner o la relazione non vadano più bene, ma che si possono trovare modi diversi di stare insieme e stare bene.

Coltiva il piacere

In una relazione tendiamo a voler far convergere amore e sesso e viviamo con ansia la prospettiva che uno dei due ingredienti possa venire meno, pensando che quello sia il sintomo di qualcosa che non funziona e di una fine prossima. Di conseguenza trasformiamo ogni interazione sessuale in un terreno di prova per testare la bontà della relazione e del partner, interpretando ogni scricchiolamento come una spia di allarme che segnala una falla nel coinvolgimento, nella fedeltà o nel livello di amore corrisposto. Tutto questo si traduce in un sacco di pressione gratuita che ci distoglie da quello che, secondo noi, dovrebbe essere il traguardo di una vita sessuale soddisfacente: il piacere.

Fare le cose per il piacere (nostro e delle persone coinvolte) è la via breve per l’appagamento e la felicità sessuale.

Accetta gli alti e i bassi

In tutte le aree della vita ci sono dei momenti alti in cui le cose vanno alla grande e altri bassi o bassissimi in cui anche mettere i piedi giù dal letto diventa un’impresa titanica. Sarebbe strano se questo non succedesse anche nella vita sessuale e all’interno di una relazione: il fatto che il desiderio e la tensione sessuale vacillino non significa necessariamente che tutto sta fallendo.

Sta a noi prendere coscienza della situazione, comunicarla al partner e, insieme, gestirla in un modo che sia rispettoso dei tempi e del sentire di tutti. A volte può voler dire attivarsi per riaccendere la passione e buttarsi nella sperimentazione sessuale sfrenata, altre volte può voler dire far passare del tempo in cui trovare modi non sessuali di stare insieme.

C’è una gran differenza nel fare le cose perché si vogliono fare e farle perché si pensa di doverle fare (e “fare sesso almeno tre volte alla settimana” per non rovinare la frequenza o non sfigurare con gli amici o non ferire l’ego del partner non è mai una strategia efficace che porta benessere). Il consenso dev’essere alla base di ogni relazione umana.

Condividi nuove esperienze

Quando si è alla ricerca di nuovi stimoli che possano spezzare una routine che va stretta e restituire tridimensionalità alla relazione, una cosa che si può fare è condividere con il partner esperienze che facciano stare bene e sentire coinvolti entrambi e che magari richiedano di uscire dalla zona di comfort di tutti quei gesti e quelle pratiche che già conosciamo a memoria.