Violenza sulle donne: dalle molestie al femmincidio, le tutele contro gli abusi

In Italia la violenza sulle donne è in costante aumento, come ci protegge la legislazione?

Lo stalking non è l’unico reato che si registra a danno delle donne in relazione ad un rapporto sentimentale o ad un matrimonio finito male. A questo, infatti, si aggiungono altri tipi di crimini tra cui le molestie (prese singolarmente), la violenza privata, le minacce, il mobbing familiare sino alle forme più estreme dei reati a sfondo sessuale.

APPROFONDIMENTO: PSICOLOGIA DELLO STALKING, PERCHE' E' IMPORTANTE PROTEGGERSI

 

LE MOLESTIE

In comune con il reato di stalking, la molestia presuppone la reiterazione dei comportamenti di disturbo, nonché la volontà malevola finalizzata ad arrecare fastidio e vessazioni.


Ecco alcuni esempi:

 

Proposte non gradite di appuntamenti galanti

– Continue e insistenti chiamate con le quali vengono poste sempre le stesse domande (senza una ragione che ne giustifichi la ripetizione)

– Il continuo e persistente corteggiamento (non gradito) di una donna che si svolge con ripetuti pedinamenti e ripetute telefonate

– Seguire a bordo di un veicolo un gruppo di ragazze e richiamare la loro attenzione con suoni volgari, passargli accanto pericolosamente o suonare con insistenza il clacson sotto le loro abitazioni

 

LE MOLESTIE TELEFONICHE


Si verificano con la ripetizione di telefonate in orari diurni e notturni, spesso mute e talvolta effettuate con l'unica finalità di intaccare la tranquillità' e il riposo della persona presa di mira. Sono da considerare tollerabili (e quindi non punibili): le telefonate effettuate per errore, gli scherzi telefonici, e le telefonate di propaganda commerciale effettuate nei limiti della normale sopportazione. Due sole telefonate, per di più mute, non sono sufficienti.

Lo sviluppo delle recenti tecnologie ha portato la Cassazione a ritenere che un simile illecito vada esteso anche alla trasmissione dei messaggi di testo denominati comunemente SMS. Solo a seguito di querela, le Autorità sono legittimate a disporre il sequestro preventivo del numero telefonico dal quale sia stata perpetrata la molestia.

 

LA VIOLENZA PRIVATA


Si verifica ogni volta in cui una persona, con violenze o minacce, costringe un altro individuo ad adottare un determinato comportamento che non avrebbe mai altrimenti voluto, obbligandolo a fare, tollerare od omettere qualcosa. Ciò avviene tramite spintoni, immobilizzazioni o rinchiudendo in spazi chiusi o anche semplicemente aizzando un cane.


IL MOBBING FAMILIARE


Spesso i magistrati, nell’ambito di una causa di separazione, riconoscono, anche ai fini dell'addebito, la rilevanza dei comportamenti dispotici e prepotenti di un coniuge nei confronti dell'altro o dei figli. Tale condotta si traduce in comportamenti irriguardosi e di non riconoscimento del partner quali possono essere l'esternazione davanti a parenti o amici del rifiuto dell'altra persona, sia come compagna di vita, sia sul piano della gradevolezza estetica, oppure in valutazioni negative sulle modeste condizioni economiche della famiglia di lei (o di lui).

Tali comportamenti, normalmente, portano uno dei coniugi ad assumere anche in pubblico atteggiamenti sprezzanti e di rifiuto. Questi atteggiamenti, che di regola sono caratterizzati da continui giudizi offensivi, denigratori e svalutanti, vengono oggi ricondotti unanimemente alla categoria di mobbing, in quanto lesivi del principio di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi previsto dall'art. 3 e 29 della Costituzione.


IL FEMMINICIDIO


“Femminicidio” è la traduzione italiana di “femicide”, termine inglese utilizzato sin dai primi anni dell’ottocento per indicare l’omicidio di una donna. I dati parlano chiaro: in Italia viene uccisa una donna ogni due giorni e i numeri sono in continua crescita. Un recente rapporto dell’Onu ha rilevato come nel 54% dei casi l’omicida è una persona conosciuta, generalmente un ex partner, e soltanto nel 4% la vittima non conosce il proprio aguzzino.

Per tale ragione agire tempestivamente contro il proprio stalker potrebbe prevenire reati ancor più gravi quali la violenza sessuale o, appunto, l’omicidio. La parola d’ordine è denunciare, sempre e comunque, con la consapevolezza, tuttavia che le forze dell’ordine o la magistratura potrebbero non essere sufficienti a placare il persecutore che in molti casi potrebbe guarire dalla propria compulsione solo dopo aver affrontato un serio percorso psicoterapeutico.   
 

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