Acne: sempre più colpite le over 25
In una società in cui “apparire” fa parte della quotidianità grazie ai social network come Facebook e Instagram, avere l'acne anche una volta terminata l'adolescenza può toglierci sicurezza. L’acne è una delle patologie cutanee più diffuse; si stima possa colpire l’ 80%-90% dei soggetti entro il 21° anno di età, ma anche dopo i 25 anni l’acne tende a ripresentarsi in circa il 50% della popolazione.
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Non sempre si tratta infatti di una problematica che persiste dall’età della pubertà, in alcuni casi può colpire anche persone che prima non ne soffrivano, provocando implicazioni psicologiche e sociali oltre che estetiche. L'acne degli adulti si differenzia da quella giovanile in quanto si localizza prevalentemente su collo, basso mento e sulla mascella.
Le donne rappresentano la popolazione più colpita dall’acne in tutte le fasce d’età, ma il divario si allarga soprattutto se si guarda all’età adulta, in cui nella fascia di età 40/60 due persone su tre con acne sono donne.
Le infiammazioni della pelle possono essere dovute a fattori ereditari, raggi UV, cibo, stress ma anche a sbalzi ormonali di un certo rilievo, come quelli che insorgono durante il ciclo mestruale, con l’assunzione di anticoncezionali non adatti, o per i cambiamenti ormonali della gravidanza o a causa dei trattamenti per la menopausa; tutti fattori noti al mondo femminile.
L’acne in età adulta, anche a causa delle caratteristiche della pelle matura, tende a essere più soggetta a irritazioni e più resistente ai trattamenti, è quindi importante non sottovalutarla.
E' bene intervenire con una terapia olistica sviluppata con il dermatologo di fiducia a cui abbinare una detersione e idratazione della pelle da effettuarsi quotidianamente con prodotti studiati appositamente, non comedogenici, non acnegenici e ipoallergenici, per idratare e detergere senza irritare ulteriormente la pelle. Inoltre l’uso di creme con fattore di protezione UVA/UVB è sempre raccomandato