Piante grasse: come curarle in estate

Semplicissime da curare, le piante grasse resistono due settimane senza acqua: per questo sono perfette per l'estate

Le piante grasse in estate

Il grande ostacolo al giardinaggio all’estate è il fatto che gran parte dei fiori da balcone sono delicati e richiedono cure continue. Ci sono però dei fiori che sopravvivono anche sotto al sole di agosto senza rovinarsi e possono vivere senz’acqua per due settimane. Sono le piante grasse: perfette per chi è in partenza per le ferie e vuole sostituire i fiori secchi con nuove piantine. Ma sono ideali anche per arredare il balcone della casa delle vacanze, perché richiedono un impegno minimo.

Ce  ne sono per tutti i gusti e per ogni esigenza. Si possono coltivare in  cassette da appendere alla ringhiera (alcune varietà hanno lunghi tralci ricadenti che rallegrano il terrazzo); oppure si riuniscono in una ciotola per trasformare un angolo del balcone in un  mini giardino. Chi ha dei bambini in casa, poi, può scegliere le piante grasse senza spine.

Ecco una miniguida per trovare le specie più adatte da mettere in terrazzo in estate.

Piante grasse ricadenti

Nelle cassette appese stanno bene le piante ricadenti, con fusti lunghi fino a mezzo metro. Si può scegliere la Hoya carnosa con fiori bianchi, la Schlumbergera, che ha corolle rosa o rosse a forma di trombetta, o la Setcreasea purpurea, con foglie simili a piccole spade viola.
Sul fondo della cassetta si mettono prima delle palline di argilla, quindi si sistema la pianta al centro e infine si riempie il vaso con una miscela preparata per tre quarti di torba e per un quarto di sabbia.

La ciotola di piante grasse fiorite

Per realizzare una ciotola bella e colorata occorrono una Pachypodium lamerei, che ha il fusto a bottiglia e fiori bianchi, e 14 piantine più basse, scelte tra queste varietà: il Graptopetalum con foglie a rosetta e l’Echeveria gibbiflora, con fiori arancio, alte 15 cm; la Rebutia e l’Echinops, con fiori simili a margherite, alte 10 cm.

In una ciotola da 50 cm, riempita di terra per piante grasse, si mette vicino al bordo la pianta alta e davanti, a scalare, quelle più piccole.

Composizione di piante grasse particolari

Per chi ama le piante originali, ecco alcune varietà particolari e scenografiche: l’Agave victoria reginae ha foglie appuntite e spinose; l’Echinocactus grusonii è formata da grosse sfere spinose; i Lithops sono chiamati sassi viventi perché sono simili alle pietre del deserto; l’Adenium obesum ha fiori rossi che ricordano l’oleandro; la Fenestraria ha foglie trasparenti.

Conviene lasciare le piante nei vasi in cui si acquistano e raggrupparle in un angolo del balcone che si vuole arredare.

Piante grasse senza spine

Ci sono molte piante grasse senza spine, adatte per chi ha bambini o animali domestici. La Ceropegia woodii ha fusti sottili, piccole foglie a forma di cuore e fiori rosa; la Rhipsalis clavata ha tralci che cadono a cascata; il Senecio macroglossum assomiglia all’edera; il Sedum morganianum e il Sedum burritum hanno foglie che avvolgono il fusto della pianta.

Non hanno bisogno di cure: si lasciano nel vaso in cui si acquistano, appoggiate per terra.

L’echinocereus

Questa pianta grassa ha un fusto quasi sferico e 10 costole in rilievo con spine robuste. Dà fiori, rosa oppure porpora, grandi 10 cm.

Va rinvasato prima della fioritura in un contenitore poco più grande del precedente, aggiungendo terra per piante grasse. Si concima a metà primavera e a settembre. D’estate, quando fiorisce, si innaffia a giorni alterni. Poi, fino a settembre, va bagnata solo se la terra è asciutta.

Se si acquista in serra o in vivaio, prima di esporlo al sole, va sistemato all’ombra per una settimana. Così si abitua gradualmente alla luce intensa e non si “brucia”.

echinocereus

Il notocactus

La specie da balcone è alta 10, 20 centimetri e ha piccole spine. Fa tanti fiori gialli, arancioni o fucsia.

Ci vuole una zona esposta al sole fino a mezzogiorno. Da maggio a settembre va bagnato ogni due giorni e concimato ogni due settimane. Poi, si riduce gradualmente l’acqua e si sospende il fertilizzante.

Per evitare di innaffiarlo troppo, si versa il liquido nel sottovaso. Dopo due ore, si controlla che le radici abbiano assorbito tutta l’acqua: se ne è rimasta, si elimina.

Notocactus

Il ferocactus

Ha spine pungenti. In pochi anni raggiunge i 30 cm di diametro. Fa fiori rossi o gialli. Va messo in pieno sole e, per farlo fiorire, da inizio primavera si nutre con fertilizzante bilanciato ogni due settimane. D’estate, fino ad agosto, ogni due giorni, si solleva il vaso: si bagna soltanto se è leggero perché la terra è asciutta.

A fine luglio si sospende il fertilizzante. A settembre si innaffia una volta alla settimana.

Ferocactus

L’opunzia

Conosciuta come fico d’India, l’opunzia è una specie diffusa. Ha fusti piatti e ovali, con ciuffetti di spine. I fiori sono rossi, arancioni o gialli.

Per coltivarla occorre un vaso di terracotta, più pesante della plastica, per dargli stabilità nelle giornate ventose. Serve una terra miscelata al 50 per cento con sabbia. Si bagna ogni due settimane, da marzo a settembre.

Va protetta dagli attacchi dei funghi. A metà primavera si aggiunge il prodotto antifungino all’acqua dell’innaffiatura.

Opunzia
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