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Ma il microonde serve davvero?

  • 10 02 2017

I pro e i contro di questo elettrodomestico così diffuso... ma non è che lo usiamo solo per riscaldare le pietanze?

Quando si parla di microonde ci sono due tipi di persone: quele che ci cucinano tutto e quelle che lo usano solo per scaldare e scongelare. Il microonde è l’elettrodomestico più diffuso nelle case degli italiani, addirittura più della lavastoviglie, lo sapevi? E non solo nelle case: residence di vacanza, b&b, collegi per studenti, uffici, negozi e aziende! La maggior parte delle strutture con angolo cucina ha almeno un forno a microonde.

I forni a microonde esistono basici oppure multifunzione, ad incasso o libero posizionamento, capienti oppure compatti ma sono davvero rari gli utenti che lo sfruttano al 100% delle sue potenzialità e funzioni! Spesso potrebbe bastare un bollitore elettrico o un forno a vapore, senza occupare spazio sul piano di lavoro o nel mobile della cucina.
Se hai un microonde leggi qui e scopri se è un elettrodomestico che fa ancora al caso tuo e i suggerimenti per poterlo utilizzare al massimo delle sue funzioni!

Microonde: semplice o combinato?

Sono ancora in commercio a basso prezzo i forni a microonde cosiddetti “semplici”: senza funzione grill, crisp, vapore ecc. Il risultato delle loro cotture però lascia a desiderare e per cercare di rendere i cibi più croccanti esistono due possibilità di cottura combinata: grill o crisp. La prima, combinazione di cottura a microonde (circa 600W) e grill, consente di cuocere carne e verdure creando una superficie croccante ma la vera rivoluzione su questo piccolo elettrodomestico è stata l’invenzione del “crisp” da parte di Whirlpool. Questa cottura riunisce in sé tre diverse operazioni: doratura inferiore della pietanza tramite l’apposita teglia, doratura superiore della pietanza con il grill e cottura a microonde. Il vantaggio maggiore utilizzando questo tipo di cottura è la resa del cibo che diventerà simile a quello cotto con il forno elettrico e il ridottissimo tempo di cottura. Questo tipo di cottura combinata però è poco incisiva sul cibo e ha effetto di breve durata: i bordi delle torte salate non diventano croccanti alla stessa maniera, le torte dolci lievitate rimangono piuttosto chiare in superficie e, dal giorno successivo alla cottura, tendono a diventare un po’ spugnose.

Ma il microonde fa male?

Si sa, i forni a microonde emettono campi elettromagnetici a radiofrequenza, ma sono apparecchi adeguatamente schermati. Il microonde è quindi un elettrodomestico assolutamente sicuro ma se hai paura delle radiazioni puoi ridurre la loro eventuale dispersione appoggiando la parete destra del microonde al muro ed evitando di aprirlo durante la cottura di un cibo, poiché il contatto del corpo con le onde può essere dannoso. Ecco perché il 90% dei forni a microonde, se aperti durante la cottura, interrompe il funzionamento.  
Come forse già sai, nel microonde non si possono introdurre recipienti in metallo ma sono consentiti quelli in vetro, terracotta, silicone, carta e plastica, purché adatti alla cottura in microonde (di solito la confezione del prodotto specifica questo dettaglio). Da evitare, inoltre, gli utensili in policarbonato (materiale indicato dal simbolo di un triangolo con dentro il numero 7) dal momento che contengono bisfenolo A, una sostanza dannosa per l’organismo che si trasferisce ai cibi con il calore.

Qual è davvero la resa di cottura di un microonde

Potrà sembrare strano ma la cottura in forno a microonde non altera le proprietà del cibo, anzi la preserva. Le pietanze non raggiungono una temperatura tale da modificare la struttura chimica degli ingredienti di cui sono composte e quindi non diventano tossiche. Se però ami le pietanze saporite e gustose il forno a microonde non fa per te: questo tipo di cottura non permette agli ingredienti di amalgamarsi e quindi i vari tipi di condimenti, sale o aromi forti, non verranno esaltati. Agli amanti dei lievitati invece posso confermare che è possibile cuocere focacce, pizza e pane ma sappi che la resa non sarà mai come quella di un forno elettrico. Gli impasti lievitati sono le preparazioni per le quali il forno a microonde è sconsigliato in assoluto anche per la rigenerazione (scongelamento e riscaldamento), dal momento che è difficile una uniformità di trasformazione e se si aspetta qualche minuto in più, l’impasto torna più duro di prima. Parlando di cottura invece l’impasto di pizza e focacce deve raggiungere i 150 gradi interni per avviare il processo che genera aromi e sapori e questo può avvenire solo se cotto in forno, col calore che arriva dall’esterno e non dall’interno (come avviene con le microonde). La pizza al forno a microonde con funzione crisp inoltre, si prepara in circa 12-15 minuti, tempo paragonabile a quello del forno elettrico quindi in questi casi il vantaggio del forno a microonde rispetto a quello tradizionale si annulla.

Se usi il microonde solo per scaldare e scongelare

Se hai il forno a microonde ad incasso, mangi spesso verdure e lo usi solo per scaldare o scongelare, ti consiglio di acquistare un semplice forno a vapore. Oltre a scaldare e scongelare, infatti, potrai sfruttare le altre sue preziose caratteristiche come la lievitazione e sterilizzazione. Inoltre puoi scottare la carne, cuocere gnocchi e pasta fresca, pesce, verdure e riso al vapore senza recipienti accessori dedicati. Potrai far rinvenire i cibi lievitati come il pane del giorno precedente esattamente come con il microonde ma evitando l’effetto mattone appena finisce l’effetto delle onde. Può anche cuocere un intero menù su più livelli tenendo conto delle diverse tempistiche di cottura, evitandovi l’uso del piano cottura. Gnocchi, pesce e verdura potranno essere cotti insieme senza pericolo di mescolamento sapori e odori. Ulteriore vantaggio consiste nel fatto che non necessita di allaccio diretto dell’acqua ma ha un serbatoio dedicato. Inoltre la pulizia sarà sempre facilissima, con teglie lavabili in lavastoviglie e segnalatore di calcare per una pulizia periodica in base alla durezza dell’acqua. Unica accortezza: lascia la porta aperta dopo la cottura in modo da evitare odori e umidità residua nel vano del forno. Il forno a vapore esiste anche nella versione da libero posizionamento ed ha lo stesso ingombro di un normale microonde da 22 litri di capacità.

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