Datteri freschi

Datteri freschi e secchi: come cucinarli, quanti mangiarne e perché

I datteri sono frutti molto gustosi e anche piuttosto salutari. Accusati, non proprio a torto, di essere ipercalorici, in realtà possono anche aiutare chi è a dieta. Impara a portarli a tavola nel modo corretto.

Quando si parla di datteri, la prima cosa a cui si pensa è il loro elevato contenuto calorico. In realtà, se consumati nel modo corretto, posso trasfomarsi anche in preziosi alleati di un regime dimagrante e sgonfiante. Questo perché sono ricchissimi di proprietà benefiche, sono nutrienti e possono essere utilizzati nei dolci al posto sia dello zucchero bianco raffinato sia di grassi come il burro. 

Valori nutrizionali, proprietà e abbinamenti corretti

Le proprietà nutrizionali dei datteri sono eccellenti. Iniziamo con il contenuto di zuccheri che, effettivamente, è molto elevato. Infatti, nel dattero troviamo una grande quantità di fruttosio, uno zucchero semplice. Certamente un consumo eccessivo del frutto può causare problemi a coloro che devono tenere sotto controllo i livelli di glicemia. Però questo zucchero, se consumato al momento giusto e abbinato nel modo corretto, può rappresentare anche lo starter ideale per una giornata piena di energia. Ecco perché si consiglia vivamente di mangiare i datteri nella prima parte della giornata, preferibilmente a colazione.

Oltre allo zucchero, i datteri contengono moltissimi nutrienti e, anche per questo motivo, sono quasi “prescritti” per la dieta di chi è convalescente, degli anziani e dei bambini inappetenti, degli studenti sotto stress e delle donne in stato di gravidanza. Il dattero contiene infatti potassio anti-spossatezza (in grado anche di drenare i liquidi in eccesso) e molto ferro “verde”. Si consiglia, dunque, di consumare i datteri insieme a cibi ricchi di vitamina C fresca, come i kiwi o gli agrumi, per facilitare l’assorbimento del ferro contrastando stanchezza e anemia. Un esempio? Colazione con datteri e spremuta d’arancia appena fatta.

I datteri sono in realtà già di base fonte di vitamina C (antiossidante, ricostituente del sistema immunitario), vitamine del gruppo B (preziose per metabolismo e sistema nervoso) e molte fibre.

Le fibre risultano preziosissime per svariati motivi. Prima di tutto, regolarizzano l’intestino e contrastano la stipsi. Poi, grazie alla loro assunzione è possibile sia diminuire l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, sia diminuire i livelli di colesterolo cattivo (LDL). I datteri si possono, dunque, definire a tutti gli effetti frutti energizzanti, antinfiammatori, anti-colesterolo, depurativi e ricostituenti. Oltre a essere veri e propri integratori naturali di ferro.

Controindicazioni

Messe in chiaro le virtù, per quanto riguarda le controindicazioni, il contenuto calorico e la quantità di glucosio presente nel dattero lo rendono un alimento sconsigliato a chi deve porre molta attenzione alla glicemia. E, comunque, anche in questo caso un moderato consumo può essere accettabile purché ai datteri si abbinino sempre cibi proteici e ad altri vegetali in grado di diminuire la risposta glicemica dell’organismo.

Datteri da freschi a secchi: essiccazione con o senza zucchero

Datteri freschi e datteri secchi

Innanzitutto, chiariamo le basi: cos’è il dattero? Si tratta del frutto della palma da dattero, molto diffusa nel Nord Africa e nei Paesi del Medioriente (dal Marocco a Israele). Il nome viene dal greco “daktylos” o dall’arabo “deglet” ovvero “dito”. Tra le varietà più pregiate la Deglet-en-Nour o Degla-Nur, la Hallawi, la Khadrawi e la Medjoul. Il dattero maturo e si raccoglie a fine ottobre, è quindi un frutto autunnale per eccellenza. Ma i datteri si possono consumare sia freschi sia secchi lungo tutto l’inverno.

I datteri secchi altro non sono che i frutti disidratati tramite un procedimento di essicazione naturale: al sole o in apposite stufe. In questo caso, viene eliminata tutta la parte acquosa del frutto ma i nutrienti restano intatti (a parte la vitamina C). Infatti il dattero fresco è lucido, non molto appiccicoso e poco più grosso di quello secco. Una volta essiccato, il dattero dura molto più a lungo del dattero fresco, ovviamente, che deve essere tenuto in frigorifero e si può conservare per circa 1 settimana. Il dattero secco a differenza del dattero fresco va tenuto a temperatura ambiente, lontano da luce diretta, calore dei termosifoni e umidità. Si conserva facilmente grazie all’alto contenuto di zuccheri (lo zucchero è un conservante naturale).

Quale differenza troviamo, dunque, tra datteri freschi e datteri freschi? La prima differenza riguarda proprio l’apporto calorico. I datteri secchi hanno molte più calorie degli stessi frutti consumati freschi. Nello specifico, 100 grammi di datteri freschi apportano circa 140 kcal mentre la stessa quantità di datteri secchi apporta quasi 260 kcal.

Anche per quanto riguarda i nutrienti, vi è differenza sostanziale tra frutto secco e fresco. Ovvero, i datteri secchi contengono molti più carboidrati rispetto al frutto fresco. Ma contengono anche più fibre, più ferro e più calcio. Per ciò che concerne il contenuto di vitamina C, invece, nel frutto essiccato questa va diminuendo e scomparendo poiché si tratta di una vitamina termolabile e che va consumata sempre fresca.

I datteri fanno ingrassare? Attenta alla quantità giornaliera

I datteri fanno ingrassare? Dipende. Sicuramente sono zuccherini e sicuramente non sono ipocalorici, soprattutto nella versione essiccata. Tenendo conto di questi due fattori, si comprende quanto siano importanti sia la tipologia di dattero scelto sia il momento della giornata in cui lo si consuma.

Chi ha bisogno di tenere sotto controllo peso e glicemia, o addirittura di dimagrire (i datteri non sono off limits per chi è a dieta), potrà prediligere i frutti freschi e consumarli preferibilmente a colazione insieme a delle proteine come lo yogurt greco e a dei vegetali ricchi di fibra. E sempre comunque contenendosi con le quantità: il buon senso, anche in questo caso, è la strategia migliore, che non si ingrassa.

Ma i datteri possono addirittura aiutare chi è a dieta perché permettono di sostituire egregiamente zuccheri e grassi nella preparazione di molti dolci, apportando fibre e nutrienti importanti.

Un’altra idea vincente è consumarli come snack a metà mattina oppure prima dell’attività fisica: anche in questo caso, unisci allo spuntino un frutto fresco come l’arancia oppure un pezzetto di grana.

Esiste una quantità di datteri giornaliera ideale per goderne dei benefici senza ingrassare? Il numero perfetto è il 3, dunque via libera per 3 datteri al giorno.

Come si cucinano i datteri

Con i datteri freschi e secchi è possibile creare ottime e golose ricette, soprattutto di dolci ma… non solo! In questo caso specifico, infatti, questo frutto dà la possibilità di diminuire notevolmente (se non di eliminare) la quantità di zucchero da usare nella ricetta. Fornendo, in più, anche fibre e preziosi nutrienti. La tradizione araba pare abbia annotato ben 365 modi di utilizzare questo frutto in cucina.

I datteri freschi si possono semplicemente farcire (con noci, mandorle, marzapane come con crema di mascarpone) oppure si posso utilizzare per la preparazione di dolci al cucchiaio. Per una conclusione del pasto raffinata oppure per una merenda diversa dal solito, prova la ricetta di Donna Moderna della crème brùlée con datteri e cannella. La cannella aiuta anche a diminuire l’impatto glicemico del dattero, coadiuvata dalle proteine come il tuorlo d’uovo e dai grassi come la panna fresca. Certo non siamo avanti a un dessert ipocalorico ma sicuramente a un dolce sano e nutriente.

È davvero autunnale e tutta da provare, anche la ricetta del semifreddo alle castagne e datteri con salsa di kaki. Un vero e proprio tripudio di stagione grazie anche alla presenza delle castagne e del caco maturo. Anche in questo caso, meglio usare il dattero fresco.

Con i datteri secchi, invece, si possono preparare eccezionali torte senza usare lo zucchero. Dalle classiche torte al cioccolato a plumcakemuffin per la prima colazione. Un’idea in più per ottenere un dolce sano? Usate sempre la farina tipo 2, è una farina quasi del tutto integrale che abbassa l’indice glicemico della preparazione.

I datteri secchi si accompagnano bene anche alle ricette salate a base di selvaggina, agli arrosti di maiale e persino, sorpresa, al pesce: sia il pesce spada che ha un sapore un po’ “neutro” sia il salmone (anche affumicato) che invece è molto sapido. Sfoglia la gallery di Donna Moderna per scoprire tante idee dolci e salate e non avere paura di sperimentare!


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Ciambella ai datteri


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Salame di cioccolato ai datteri e all’arancia candita


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Panini ai datteri


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Involtini di tacchino con datteri e melagrana


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Bocconcini di caprino e frutta disidratata

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