I cibi del futuro? Tutto ciò di buono che ti fa bella! Lasciati ispirare dai food trend 2020

Semi di lino, olio di canapa, jackfruit, pokè, chia pudding e... la fotografia del cibo del futuro ci mostra una lista della spesa attenta alla salute e sempre più green. Dai superfoods alla carne vegetale, a tavola è vietato non lasciarsi conquistare dai nuovi food trend 2020. Nè va della bellezza e della salute nostra e del Pianeta!

Come ogni anno, c’è chi scende e c’è chi sale. Il termometro delle nuove tendenze in fatto di cibo non mente e ci aiuta ad anticipare i nuovi food trend proprio come le passerelle parigine fanno con il pret à porter stagionale.

Lo studio appena diffuso da Uber Eats parla chiaro: alimenti sulla cresta dell’onda fino ad oggi – come salsa sriracha, taro (tubero tropicale simile alla patata), matcha, tofu e kimchi – sono destinati a perdere terreno nelle preferenze degli europei.

Ma siamo proprio certi che l’inclinazione a prediligere cibi vegetali e salutari sia in calo? Tutt’altro. Superfood, cucina naturale e alternative alla carne guidano la moda 2020: a tavola sfila il cibo che cura, con qualche peccatuccio irrinunciabile, come la pizza.

I superfood 2020

Già da qualche anno gli alimenti super nutrienti, ovvero con un contenuto di nutrienti superiore a quello della media degli alimenti, fanno da boost vitaminico in cucina ma il foodcast 2020 ci porta ad esplorarne di nuovi fra cui alcuni che forse non hai ancora mai considerato:

  1. Lino
  2. Olio di canapa
  3. Tè Kombucha
  4. Aglio
  5. Finferli o funghi gallucci
  6. Cacao
  7. Popcorn
  8. Zucca
  9. Jackfruit o giaco
  10. Tempeh

Ai vertici della top 10 della dispensa (o del food delivery) 2020 ci sono dunque lino, olio di canapa e tè kombucha. Tre superfood destinati a conquistare l’Europa grazie alla versatilità ma soprattutto alle proprietà benefiche altamente concentrate. Gurdiamole insieme.

Lino: proprietà e uso

I semi di lino hanno un alto contenuto di minerali (fosforo, rame e magnesio) di proteine (circa il 20%) e di lipidi (il 40%). Gli Omega 3 e Omega 6, che i semi di lino forniscono in grandi quantità mantengono il corretto funzionamento del sistema immunitario, abbassano la pressione e controllano i trigliceridi nel sangue. Per non perdere nessuna di queste proprietà i semi di lino andrebbero però consumati a crudo: usali quindi per arricchire insalate e zuppe oppure impiegali per condire in versione olio di lino

Non dimenticare che i semi di lino possono essere usati in cucina anche come legante, in sostituzione all’uovo, in tante ricette vegane. Per creare il gel di semi di lino ti basterà bollire i semi in acqua per circa 5-7 minuti e prelevare la sostanza gelatinosa che si forma naturalmente usando un colino a maglie piuttosto strette.

Olio di canapa: proprietà e uso

Il sapore dell’olio di canapa ricorda quello delle nocciole tostate ed è ricco di virtù terapeutiche. Vitamine in abbondanza (A, E, B1, B2, C), sali minerali (ferro, calcio, magnesio, potassio e fosforo) e un equilibrio ottimale tra Omega 3 e Omega 6. Assieme all’olio di pesce è uno dei pochi ad apportare una buona quantità di acido alfa linoleico che funge come vasoprotettivo e rimedio anti-tromboticoAnche in questo caso meglio usare l’olio di canapa a crudo per non alterarne le proprietà.

L’olio di canapa può inoltre essere impiegato anche nella cosmesi fai da te per creme, saponi e tonici: è infatti utile per riattivare la pelle e previene secchezza e desquamazione.

Tè kombucha: cos’è, proprietà e come si prepara

Prima di tutto. Cos’è il tè kombucha? Se sei una yogina lo sai per certo ma, per le “comuni mortali” ecco un piccolo riassunto: si tratta di una bevanda fermentata di origine orientale considerata un elisir di lunga vita in Cina e in Russia dove le si attribuisce la capacità di riequilibrare stomaco e milza, favorendo la digestione. La fermentazione rende il tè un alimento ricco di batteri amici dalle proprietà antiossidanti, di polifenoli e vitamine del gruppo B. Il té kombucha aiuta dunque a depurare fegato e sangue e a rinforzare il sistema immunitario ma è anche uno alimento che fa bene all’intestino.

Il kombucha si prepara facendo fermentare il tè zuccherato con una particolare coltura di lieviti, lo SCOBY (Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast – coltura di batteri e lieviti che vivono in simbiosi tra loro). 

Le alternative vegetali alla carne

L’avanzata verso un futuro sempre più meatless non passa più attraverso tofu e seitan, i primi e più famosi sostituti della carne usati da vegetariani e vegani. La fake-meat creata in laboratorio per essere il più simile possibile alla vera carne pare non essere ancora entrata nelle case e nelle abitudini alimentari degli europei, invece si prevede che tempeh e jackfruit sbanchino al botteghino delle alternative vegetali alla carne.

Mentre il primo, a base di fagioli di soia, è parente del tofu e ha fatto la sua comparsa nel reparto frigo dei supermercati biologici ormai qualche anno fa, il secondo è quasi sconosciuto perché viene da lontano ma soprattutto perché si tratta del frutto più grande al mondo e che sì, può diventare simile alla carne. Vediamo come.

Tempeh: cos’è e come si cucina

Il tempeh appartiene alla grande famiglia degli alimenti derivati dalla soia. È ottenuto attraverso un processo di fermentazione dei fagioli di soia gialli e per il suo aspetto, ma soprattutto per il suo elevato contenuto proteico, viene spesso definito “carne di soia”.

Per via del processo di fermentazione il suo sapore è più intenso di quello del tofu ed è popolarissimo in Indonesia, il paese di origine. Se nell’isola di Giava se ne producono circa due tonnellate al giorno, il tempeh sta diventando molto popolare anche in Italia e in Europa: non solo è ricco di proteine ma favorisce la digestione e rafforza le ossa grazie all’ottimo contenuto di isoflavonodi.

Se vuoi sperimentare il tempeh tieni a mente questa avvertenza: va sempre cotto. Si mangia bollito insieme a zuppe e insalate oppure grigliato o fritto come proteina da abbinare a un contorno di verdure. Il sapore spiccato che ricorda quello dei funghi lo rende molto gradevole anche senza troppi condimenti. 

Jackfruit: cos’è e come si cucina

Pensare che un frutto tropicale, più precisamente il frutto più grande al mondo, sia una alternativa alla carne più essere sconvolgente. Ma, come spesso accade, nulla è come sembra e il jackfruit, giaco o jako ce lo insegna in cucina. Trovare il jako può non essere facile. Solitamente è venduto in barattolo, già diviso negli spicchi che compongono la sua polpa, conservato in salamoia, online oppure negli empori di cibo etnico molto forniti.

La ricetta più comune che impiega il jako come carne vegetale è il pulled jackfruit, ovvero il jackfruit sfilacciato che ricorda il pulled pork. È sufficientemente cuocere il jackfruit in un brodo molto saporito e arricchito di salsa barbeque fino a quando non sarà più tenero e sfilacciarlo con una forchetta. A questo punto il jako viene condito di nuovo e asciugato al forno per qualche minuto. 

Ma il jackfruit fa bene? Ti basti sapere che viene spesso annoverato tra i super alimenti. Ha proprietà antiossidanti derivate dalla vitamina C  e rinforza il sistema immunitario grazie alle vitamine del gruppo B. Contiene molto potassio, ferro, magnesio e calcio ed energizzante con le sue 95 kcal per 100 grammi. Inoltre grazie al contenuto in carotenoidi aiuta la vista e contribuisce a tenere a bada i radicali liberi.

Parola d’ordine cucina naturale, salutista o veggie

Cosa mangeremo dunque nel 2020? Al sushi, che rimane saldo nella top 5 dei cibi più richiesti in Europa nel 2020 assieme alla pizza, si aggiungono due novità decisamente healthy: il pokè e i piatti a base di chia (per inciso, un altro superfood).

In generale ci affideremo alla cucina naturale che utilizza prodotti poco lavorati e rispetta la natura degli alimenti e delle persone che li mangiano. La predilezione va, come abbiamo visto, alle proteine vegetali ma la cucina naturale non è necessariamente vegetariana o vegana, due trend comunque in parallela ascesa l’anno prossimo.

In Italia, secondo il rapporto Eurispes 2019, ben il 7,3% si dichiara vegetariano o vegano, con un aumento considerevole di chi rinuncia non solo a carne e pesce ma anche ai derivati come latte e uova.

Cos’è il pokè e perché piace

Potremmo definirlo il nuovo sushi, perché abbina riso e pesce crudo. Ma il piatto tradizionale hawaiano è molto di più! Letteralmente significa “tagliato a pezzi” proprio perché il pesce delle pokè viene ridotto a quadretti e poi condito con salsa di soia, alghe, olio di sesamo e spezie.

Accanto al pesce crudo, nella bowl troviamo riso, frutta e verdure che ne fanno un piatto light e bilanciato capace di nutrire senza appesantire, perfetto per la pausa pranzo. Spesso nelle tante pokè factory che stanno nascendo in Italia e in Europa è prevista l’opzione vegana con il tofu a sostituire la proteina principale. 

Cos’è la chia e come si usa in cucina

I semi di chia sono un altro superfood molto trendy, originario del Centro America, ricco di calcio e acidi grassi Omega 3 e Omega 6. Sono proprio queste caratteristiche a rendere la chia molto popolare tra i vegani che la scelgono soprattutto per l’apporto di calcio. Ma la chia è celebre a tutto il popolo di Instagram sottoforma di chia pudding, il budino vegetale servito a bicchiere e alternato da strati di frutta colorata.

Come si prepara il chia pudding? I semi di chia si mettono a bagno nel latte vegetale e vengono lasciati riposare in frigorifero, chiusi ermeticamente, per una notte (le dosi sono di circa 1 cucchiaio di semi per 200 ml di latte). Al mattino i semi di chia si saranno gonfiati assumendo una consistenza gelatinosa simile a quella del budino.. A questo punto aggiungi la frutta fresca e gusta a colazione per un boost di energia positiva!

I semi di chia si possono aggiungere anche a yogurt, macedonie, insalate, zuppe e panificati. I semi macinati, invece, diventano una farina sottile da aggiungere in piccole quantità a dolci e biscotti fatti in casa.

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