Clementina

La clementina è il frutto derivato dall’incrocio tra il mandarancio e il mandarino.

La clementina, infatti, è un ibrido tra il mandarino Avana e l’arancio amaro Granito, selezionata all’inizio del ’900 e coltivata in Italia a partire dagli anni Trenta. Hanno i pregi di entrambi i frutti “progenitori”: buccia e spicchi che si staccano con facilità, polpa succosa e dolce, gusto deciso e senza note acidule. Ha dimensioni leggermente più piccole del mandarino e compare sul mercato nell’autunno inoltrato, restandovi poi fino a febbraio.

La pelle delle clementine aderisce bene alla polpa, che è succosa e leggermente acidula. Questo frutto è caratterizzato dalla mancanza di semi. Alcune varietà francesi, invece, ne contengono in misura più o meno ridotta e vengono classificate secondo la qualità: «senza semi», se ne hanno meno di due, e «con semi», se ne hanno più di dieci. In Italia se ne coltivano almeno 15 varietà, in modo da coprire un periodo di raccolta che inizia già da ottobre e finisce a marzo.

La produzione delle clementine si concentra nelle regioni del Sud, soprattutto in Calabria (oltre il 60% nazionale), dove dal 1997 è stato assegnato il marchio Igp alle Clementine di Calabria. Dal 2003, è Igp anche la Clementina del Golfo di Taranto. Nell’area mediterranea, le clementine sono coltivate anche in Spagna e nel Maghreb.

La clementina è stata ottenuta, per la prima volta, in Algeria, nel 1902, da padre Clément (da qui il suo nome).