Il nuovo paesino di Accumoli sorge lungo la strada che, dalla Vecchia Salaria, sale verso la montagna; qualche centinaio di metri dopo le due deviazioni che portavano al centro storico, ora sbarrate dai posti di blocco dell’Esercito. Andando verso il cimitero, quando la strada sembra scavallare la montagna, ci si imbatte in una serie di casette nuove di zecca, parcheggi e vialetti.
Gli accumolesi abiteranno qui fino a quando il vecchio paese non verrà completamente demolito e ripulito dalle macerie. E il centro storico ricostruito. Ancora non si sa come tutto questo avverrà e quanto tempo ci vorrà.
Le abitazioni di un piano sono state disposte a schiera. Le file di casette distribuite con varietà, sfruttando il terreno mosso, in modo da non essere né troppo addossate né eccessivamente regolari.
Passeggio lungo i vialetti ed entro nelle casette: sono di metrature diverse e con un numero di stanze da letto che varia a seconda della grandezza del nucleo familiare. All’interno è tutto completamente arredato: cucina, bagni, ci sono perfino le stoviglie e la biancheria necessari per chi ha perso tutto.
Davanti a ogni appartamento c’è un piccolo porticato in legno e, sul retro, una porzione di giardino.
Mi colpisce quanto un’operazione come questa porti a un inevitabile appiattimento sociale. Penso al fatto che il vecchio paese era testimonianza di una stratificazione di storie personali: probabilmente alcune delle persone che conosco vivevano in case lussuose, altre in sistemazioni precarie o umili. Qui invece sono tutti uguali, con la posizione del loro appartamento assegnata dalla sorte. Non dev’essere facile.
La maggior parte delle persone che incontro però è sorridente: sono ancora in pochi ad abitare qui, e con la complicità delle vacanze alcuni hanno approfittato per prendersi ancora un po’ di tempo. Nella piccola comunità non mancano le critiche o le frizioni, ma si percepisce il piacere di stare di nuovo fra queste montagne, di essere indipendenti e autonomi.
Su una cosa sono tutti d’accordo: il villaggio è stato costruito in un punto felice, da qui si gode dello stesso panorama di cui si godeva ad Accumoli vecchia ma le macerie del paese sono coperte dalla montagna. «Non ne potevamo più di vederle» mi dice Martina «Ora siamo vicini alle nostre vecchie case, nel nostro territorio ma almeno non abbiamo la distruzione tutti i giorni davanti agli occhi!».