luoghi comuni sul riciclo

5 luoghi comuni sul riciclo e perché è il momento di sfatarli

Luoghi comuni sul riciclo? Ecco quali sono alcuni a cui tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo creduto e che è meglio sfatare per far bene all'ambiente e a noi stessi

Il cambio radicale delle condizioni climatiche sulla Terra, la formazioni di eventi naturali spesso devastanti e improvvisi dovuti all‘aumento complessivo delle temperature, la scomparsa progressiva di specie naturali vegetali e animali. Queste sono solo alcune delle conseguenze derivanti dalla mancanza di attenzione da parte dell’uomo nel confronti del pianeta che ci ospita. Conseguenze che, come dicono gli esperti, possono e devono essere evitate in ogni modo possibile. Partendo da quei piccoli gesti che ognuno di noi può fare a salvaguardia del luogo in cui vive, per esempio riciclando ciò che utilizza. Ma come farlo nel modo corretto e senza lasciarsi ingannare dai tanti luoghi comuni sul riciclo?

Tutti quei “si può o non si può” che non hanno nessuna valenza ma che vengono attuati per sentito dire o per una scorretta o distorta comunicazione delle linee guida da seguire. E che spesso risultano poco comprensibili e non del tutto semplici da attuare. Proviamo a capirlo insieme, andando a sfatare cinque dei maggiori luoghi comuni sul riciclo che spesso, anche in buona fede, facciamo nostri andando di fatto a danneggiare il nostro amatissimo Pianeta.

I tappi delle bottiglie di plastica non possono essere riciclati

È opinione di molti che i tappi delle bottiglie di plastica non possano essere riciclati come il resto del contenitori di cui fanno parte. Sbagliato! Questo è uno dei maggiori luoghi comuni sul riciclo e un problema che danneggia gravemente l’ambiente.

I tappi, infatti, così come i coperchi di plastica, degli spruzzini, ecc., se lasciati attaccati al contenitore possono essere riciclati. L’importante, appunto è di non separarli ma mantenere la confezione come in origine, facilitando il processo di riciclo e garantendo una seconda vita a tutto l’imballaggio.

Luoghi comuni sul riciclo: le scatole della pizza

Molte volte, dopo una bella pizzata a casa di amici e in cui magari si è utilizzato il cartone come piatto per evitare lo spreco di acqua del lavaggi, si conclude la serata gettando l’involucro della tanto amata pizza nella raccolta indifferenziata.

Vanificando così il proprio intento di fare del bene al Pianeta. Il motivo? Il cartone della pizza può essere riciclato, basta pulirlo. Eliminando i diversi residui e scarti di cibo e/o grasso (che andranno nell’umido) o eventuali pezzi di plastica e gettando il resto nel raccoglitore di carta e cartone. Ovviamente se siete nel dubbio, piuttosto che sbagliare optate per l’indifferenziato ma sappiate che il modo di riciclare c’è.

Il tetrapak, che dilemma!

Quante volte di fronte a un contenitore di tetrapak ci siamo fermate brancolando nel dubbio senza sapere dove riporlo? Bene, sappiate che anche questo materiale si può riciclare, quindi non fatevi ingannare dai tanti luoghi comuni sul riciclo che possono interessarlo.

Il numero di impianti in grado di lavorare questo tipo di materiale, infatti, sono sempre di più. Ottenendo dell’ottima carta riciclata. A voi il compito di telefonare direttamente al vostro Comune per capire come si sta comportando a riguardo e se, nel vostro caso, il tetrapak deve essere gettato nella carta o eliminato in altro modo.

Per riciclare barattoli, bottiglie o lattine è necessario rimuovere le etichette

Attenzione, siamo di fronte a un altro dei luoghi comuni sul riciclo che maggiormente svolgono una funzione deterrente nei confronti di questa buonissima pratica. Spesso, infatti, la noia che ci assale per dover staccare (a volte anche faticosamente) le etichette dai contenitori ci spinge a gettare tutto nel raccoglitore del secco indifferenziato, con la classica scusa del “non si può riciclare”.

Sbagliato! Si può eccome! Le etichette, infatti, vengono smaltite in automatico durante il processo di riciclo. Quindi non c’è assolutamente nessuna scusa che vi impedisca di gettare il packaging in questione nel bidone corretto.

E per le parti metalliche quali luoghi comuni sul riciclo esistono?

In linea generale gli stessi che investono tutto il resto. Ovvero l’impossibilità di riciclo. Sfatiamo subito questo pensiero allora. Quando si parla di piccoli pezzi, come i punti metallici o le graffette della carta, non c’è da preoccuparsi.

A seconda del materiale del resto del contenitore queste vengono smaltite durante il processo di riciclo senza che voi dobbiate fare nulla. Se, invece, si tratta di pezzi più grandi, per esempio gli anelli di un raccoglitore tipico di quelli che si usano a scuola, allora dovrete rimuovere la parte metallica e gettare ogni parte nel luogo predisposto.

Per essere sicuri di farlo correttamente, quindi, e in linea generale per tutto ciò che riguarda la pratica del riciclo, è sempre bene consultarsi prima con il proprio Comune, per cui esistono regole generali ma anche regole più specifiche.

Questo, oltre a non farvi cadere in facili errori, vi permetterà di essere davvero alleate dell’ambiente e di garantire la giusta (e meritata) nuova vita agli oggetti che utilizzate. E che è bene che vengano riportati alla luce, senza pesare in nessun modo sullo splendido Pianeta in cui viviamo.

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