Sull'educazione dei bambini si parla molto dicendo spesso tutto e il contrario di tutto. Consigli e modelli educativi vanno sempre calati sulla personalità del bambino e dei genitori, sul loro background culturale, sulle condizioni sociali nel quale vive la famiglia. I genitori di due o più figli lamentano spesso di non essere riusciti a gestire nel medesimo modo l'educazione di uno e dell'altro, prova inconfutabile che ogni bambino è un mondo a sè.
Eppure esistono dei capisaldi fondamentali che aiutano i nostri figli a crescere sereni e a trovare presto equilibrio e sicurezza nelle loro capacità. Uno di questi è la capacità, da parte dei genitori, di saper dire di "no". Un "no" detto nel momento giusto, con razionalità e coerenza aiuta il bambino a rafforzare la propria personalità, a passare un'infanzia serena, addirittura a sentirsi più amato dai genitori. Anche se sul momento ci saranno pianti e capricci, a lungo termine l'educazione autorevole (non autoritaria!) risulterà vincente.

Le frustrazioni che aiutano a crescere

Imporre delle regole può generare grande frustrazione nel bambino. Ma prova a immaginare di crescere un figlio concedendo tutto: le attenzioni dei genitori o gli oggetti materiali. Ma anche di andargli incontro sulle abitudini quotidiane: mangiare quello che vuole, dove vuole e all'orario che preferisce. Far decidere al bambino se vuole stare in casa o andare al parco giochi e via dicendo. A volte per un genitore preso dagli impegni e comprensibilmente stanco sarà più facile percorrere la strada del permissivismo e acconsentire a tutti i capricci "per non sentirlo protestare". Ma un bambino cresciuto senza regole è più felice degli altri? Potrebbe sembrare apparentemente così. Eppure non solo non si stanno gettando le basi per una buona crescita psichica del bambino, ma siamo di fronte anche a un piccolo profondamente infelice, impaurito e solo. I bambini desiderano le regole, anche se potrebbe sembrare il contrario! Per capire questo concetto ci viene incontro un'immagine elaborata dalla scomparsa neuropsichiatra Giuliana Ukmar nel suo illuminante "Se mi vuoi bene dimmi di no". Immagina di essere in una stanza buia: il primo istinto è quello di camminare cautamente fino a cercare una parete e l'interruttore della luce o la porta. Ma per quanto cammini non trovi mai la parete... un incubo davvero spaventoso, non trovi? Questo, secondo Giuliana Ukmar, è proprio quello che provano costantemente i bambini senza regole!

Genitori amici? No, grazie

Rispetto alle generazioni passate, i bambini hanno conquistato importanti diritti civili e forse ancora dovranno conquistarne! Mai come in quest'epoca i bambini sono stati considerati importanti e preziosi, così come è giusto che siano! Purtroppo accanto agli effetti positivi del diritto all'infanzia sono nati anche gli effetti collaterali. Qualche volta i bambini assumono il ruolo dominante della famiglia decidendo loro tempi, modi e ritmi della quotidianità domestica. I ruoli genitori-figli, un tempo troppo rigidi, sono oggi molto più fluidi e i genitori si sentono orgogliosi di affermare che loro sono i "migliori amici dei figli"... un eccesso pericoloso che mina la personalità dei bambini generando degli adulti insicuri.

I pericoli di dire sempre "sì"

Un bambino al quale è concesso sempre tutto ed è libero di fare ciò che vuole cresce senza comprendere il valore delle cose. I genitori non saranno per lui un punto di riferimento certo, generando nella sua psiche un senso di disorientamento (come appunto in una stanza buia senza pareti). In casi particolarmente difficili può generare la sindrome del "bambino onnipotente", ideata e analizzata da Giuliana Ukmar. Secondo la neuropsichiatra un padre-padrone genera figli dalla personalità nevrotica e piena di fobie. Ma un'educazione di stampo eccessivamente permissivo genera una personalità che sfocia nella psicosi. Un bambino che cresce senza regole è portato a crearsi una realtà su misura ed è preda da un delirio di onnipotenza che lo portarà da adulto ad avere notevoli problematiche con se stesso e con il rapporto con gli altri. Sono bambini che non conoscono la consolazione di crescere con una guida alla quale far riferimento e sono profondamente infelici.

Dire "no" ma con consapevolezza

Attenzione però agli eccessi e a non sfociare nell'autoritarismo! I "no" impartiti ai bambini devono essere motivati e non generati da un nostro malumore o insoddisfazione. Il bambino deve capire perché gli stiamo negando una determinata cosa, nel limite del possibile e in relazione all'età. Dare delle regole è importante, ma senza fissarsi sulle medesime. Possono essere negoziabili in relazione alla crescita del bambino e alle situazioni esterne.

La coerenza dei genitori

Un atteggiamento che genera una gran confusione nel bambino è la poca coerenza tra i modelli educativi dei due genitori. Se la mamma spegne la tv perché è ora di dormire e il papà la riaccende perché in fondo si può aspettare ancora 10 minuti si sta dando un input fuorviante al bambino. Anche se non è sempre facile essere d'accordo sulle piccole cose della quotidianità, i genitori devono sforzarsi di schierarsi dalla stessa parte, e se ci sono dei disaccordi meglio parlarne in privato!

Un "no" detto al momento giusto

L'amore che ci riservano i nostri bambini è incondizionato e non si misura con i nostri "no" o "sì". Se il bambino piange perché gli abbiamo negato l'ennesimo giocattolo e addirittura afferma di "non volerci più bene" naturalmente ci si stringerà il cuore. Ma dobbiamo essere consapevoli che non lo stiamo allontanado da noi, al contrario gli stiamo dando i mezzi per volerci ancora più bene!

L’importanza di dire “no” ai bambini

Un'educazione autorevole, ma aperta al dialogo, è fondamentale per la crescita dei bambini. Scopri perché è indispensabile saper dire "no" e pericoloso dire sempre "sì"

Quando si inizia a dire “no” a un bambino? Già da molto piccolo, prima dell’anno di età, i genitori sono costretti a “rimproverare” il bimbo per evitare che si faccia male: se mette le dita nella presa di corrente o si avvicina al forno acceso, siamo costrette a fermarlo con un deciso “no!“. Questo naturalmente genera in loro frustrazione ma se non esageri con i divieti il piccolo imparerà presto a gestire queste spiacevoli sensazioni e anzi si fiderà di te e della tua guida.

Qualche libro per approfondire l’argomento
Se mi vuoi bene, dimmi di no. Regole e potere positivo per aiutare i figli a crescere,  di Giuliana Ukmar (ed. Franco Angeli) è un illuminante studio sui  “bambini onnipotenti” con svariati esempi tratti dall’esperienza clinica  della scomparsa autrice.
Come dire no al tuo bambino. I no affettuosi che formano il carattere,  di Will Wilkoff (Red edizioni) si mette dalla parte dei genitori  affrontando il problema di dire “no” con un approccio pratico.
I no che aiutano a crescere,  di Asha Phillips (Feltrinelli) spiega quando il “no” diventa una spinta  positiva per la crescita del bambino, diviso per fasce d’età.

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