Congedo per maternità, permessi per allattare, per malattia: quali sono i diritti di una mamma che lavora? Che diritti ha una mamma che rientra al lavoro dopo la gravidanza? L’esperto ci ha spiegato che una mamma che rientra al lavoro dovrebbe a norma di legge riacquisire il posto di lavoro che occupava prima dell'assenza fatta registrare per l'intervenuta maternità o comunque dovrebbe conservare mansioni sostanzialmente equivalenti a quelle svolte prima dell'evento che la ha tenuta assente dal posto di lavoro.

Di fatto questa norma é sovente non osservata, anche se con riferimento alle piccole aziende é talvolta comprensibile da un punto di vista operativo che si vada a modificare una struttura per un'assenza di 8 o 9 mesi e che a seguito del nuovo assetto una volta rientrata la mamma, non sia comunque semplice restituire le medesime mansioni alla lavoratrice che ritorna al lavoro.

In cosa consiste il congedo per maternità? Dopo i 5 mesi di astensione obbligatoria, la neo mamma ha diritto all'astensione facoltativa (altresì chiamata "congedo parentale") che spetta ad entrambi i genitori, indistintamente.

Questo  diritto spetta nei primi tre anni di vita del bambino, per 6 mesi complessivamente ad entrambi i genitori; (detto termine é infatti da intendersi complessivo per tutti e due i genitori, i quali possono liberamente scegliere chi tra i due usufruirà dell'astensione facoltativa, ovvero possono scegliere di utilizzarla entrambi nel limite massimo complessivo di 6 mesi, ovvero possono scegliere di non utilizzarla affatto). Durante questo periodo temporale la mamma, o comunque il genitore che ne usufruisce, percepisce un'indennità dall'INPS pari al 30% della retribuzione giornaliera.

Insomma, oltre al congedo per maternità, fino agli otto anni di vita del bambino, è possibile usufruire di altri periodi di astensione facoltativa con alcune limitazioni. Attenzione però, i mesi di astensione facoltativa usufruiti a partire dal quarto anno di vita del bambino (fino ovviamente all'ottavo anno, oltre non é possibile usufruirne) danno diritto all'indennità economica del 30% della retribuzione giornaliera che viene percepita dall'INPS solo in presenza di limiti di redditi  bassi specificati nella normativa.

Oltre al congedo per maternità, esistono alcune permessi di cui poter usufruire durante il periodo dell’allattamento. Durante il primo anno di vita del bambino ha diritto ad usufruire di una o due ore di riposi al giorno (a seconda dell’orario di lavoro) - c.d. "per allattamento": permessi che vengono retribuiti con un'indennità a carico dell'INPS.

Insomma, le mamme possono beneficiare, oltre al congedo per maternità obbligatorio, anche di altri permessi per l’allattamento e episodi di malattia del bambino. La riforma del lavoro ha previsto anche un congedo di paternità obbligatorio, sia pur abbastanza modesto: qualche strumento a disposizione delle mamme c’è ma la via per conciliare maternità e lavoro è ancora lunga.

Congedo per maternità: cos’è e come funziona

  • 23 08 2012

Congedo per maternità, permessi per l’allattamento … a cosa ha diritto una mamma che lavora?

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