SEI VIVA E... MAI UGUALE A IERI

"Come sei cambiata!", ecco una frase che può far entrare in panico una donna. Sentirsi sempre uguali tranquillizza, al contrario il cambiamento inquieta, perché è una porta verso l'ignoto. Fanno paura gli anni che passano, le rughe, le scelte fatte e quelle che non avremo più possibilità di fare. Sì, mettetelo in conto: quello che fa più male è l'idea di ciò che non abbiamo più tempo per fare. Cara bambina, ti arrabbierai, avrai paura. Scoprirai che non sei perfetta... per fortuna! Perché ogni giorno ti trasformi. Non sarai mai uguale a ieri. Lasciati andare, sei già nel cambiamento.

VIVI CON ENTUSIASMO!

Lasciati guidare dalla curiosità, perché è il motore che guida gli esseri umani verso le più grandi scoperte e, come spiegano i neuroscienziati, è ciò che ci fa sentire vivi, combatte l'invecchiamento, stimola la sete di comprensione. Non credere a chi ti dirà che diventare grandi significa avere un lavoro, un figlio o una casa: puoi scegliere tutto ciò che vuoi, ma impara a chiederti che cosa desideri davvero. L'amicizia è un tesoro che ti aiuterà a confrontarti, creare una rete di fiducia, ridere insieme. Guarda negli occhi chi ami e circondati di persone autentiche.

IMPARA DALLA SOLITUDINE

Ci saranno momenti in cui sarai sola. Usa la solitudine come un'occasione: all'inizio fa paura perché crea un vuoto immenso, che ci lascia atterriti e in ansia. Poco a poco, imparerai a prendere confidenza con tutto questo. Scoprirai che vivere il silenzio può diventare un'avventura straordinaria. Abitare la solitudine significa riscoprire il piacere di stare con te stessa. È il tempo per ascoltare musica, sognare a occhi aperti, camminare per un quartiere sconosciuto, studiare: investire sul tuo potenziale. È in momenti come questo che emergono le emozioni profonde e possiamo sentire i nostri veri bisogni.

IMPARA DALLA SOLITUDINE

Ci saranno momenti in cui sarai sola. Usa la solitudine come un'occasione: all'inizio fa paura perché crea un vuoto immenso, che ci lascia atterriti e in ansia. Poco a poco, imparerai a prendere confidenza con tutto questo. Scoprirai che vivere il silenzio può diventare un'avventura straordinaria. Abitare la solitudine significa riscoprire il piacere di stare con te stessa. È il tempo per ascoltare musica, sognare a occhi aperti, camminare per un quartiere sconosciuto, studiare: investire sul tuo potenziale. È in momenti come questo che emergono le emozioni profonde e possiamo sentire i nostri veri bisogni.

CONTINUA A RIDERE

Sorridere delle avversità ci salva. Alcuni lo imparano in famiglia, per altri è una dura conquista. Non smettere di ridere! Farsi una risata significa non piegarsi del tutto alla realtà e conservare quel pizzico di immaginazione, ironia e leggerezza che ci fanno sentire ancora vivi, in grado di cambiare le cose. Secondo gli esperti il senso dello humor è uno dei fattori protettivi che contribuiscono alla costruzione della resilienza, perché indica la capacità di rimanere flessibili e aperti alle nuove possibilità.

DIVENTA CIÒ CHE DESIDERI

Coltiva i tuoi sogni: non dimenticarli in un cassetto, portali alla luce del giorno. I desideri autentici si trasformano, perché cambiano insieme a noi, anno dopo anno. Per diventare progetti hanno bisogno di essere calati nella realtà, ecco perché è importante avere una mente pratica e in certi casi chiedere aiuto a chi può aiutarci a vedere con maggior chiarezza. Dai dati Unicef emerge che nel mondo sono ancora tantissime le bambine che non sono libere di andare a scuola, scegliere un lavoro o la vita che vogliono. L'istruzione combatte la paura. Dare il proprio contributo per migliorare le cose significa combattere per se stessi e per i diritti di tutte le persone del mondo. Sei ciò che sei, accettalo. Puoi fare tantissimo quando ti guardi con orgoglio, speranza, libertà.

Lettera a una bambina di oggi (e alla bimba che è ancora in noi)

  • 01 03 2017

Cosa significa diventare donna? 5 doni che ogni bambina merita di avere: la conquista dell'autostima parte da noi stesse

A TUTTE LE BAMBINE

Essere una donna, che cosa racconteresti a una bambina sul significato profondo di queste parole? Una figlia che cresce davanti ai nostri occhi è una sorpresa continua: un sapore dolce amaro, di tutte le somiglianze e le inevitabili differenze che dividono. Siete due persone diverse e, pur nell’amore immenso che vi unisce, ognuna avrà il suo destino. Qualche volta non vi capirete e magari in certi momenti difficili volerà un “Ti odio”: passeranno anni prima di poter capire, entrambe, le scelte dell’altra, perché spesso andare oltre il ruolo è la sfida più difficile.

 

ESSERE UNA FIGLIA

Com’è stato per te essere una figlia? Rompi il silenzio. In questo gioco di ruoli che divide le generazioni trovare il coraggio per creare una comunicazione differente è uno spiraglio di libertà in mezzo al senso del dovere che ci opprime. Davanti a una regola ci ribelliamo, ma di fronte al racconto di un’esperienza spalanchiamo il cuore, ecco perché tutti noi, che siamo stati adolescenti, sappiamo quanto la fiducia e la capacità di un dialogo autentico possano diventare un allenamento per la consapevolezza che ci aiuta a crescere più forti, libere, in grado di scegliere.

 

DONNE CHE LOTTANO

Il 10 marzo 1946 le donne votano per la prima volta in Italia, dopo poco seguirà il referendum del 2 giugno fra Repubblica e Monarchia: la guerra è finita e la ricostruzione è solo all’inizio. Donne che lottavano, e lottano, per la libertà, con la fatica di mettere il pane in tavola ogni giorno, pronte a morire per chi amano. Quante storie si perdono nella memoria, eppure la storia si rinnova nel volto di ognuna, ogni giorno. Si tratta di andare a cercare, chiedere, ascoltare. La storia di una persona è un dono immenso, che nutre e aumenta la nostra forza. Raccontare è consegnare la propria eredità al futuro.

 

CHE COSA RACCONTI DI TE?

«Le parlerei solo della mia esperienza: per anni mi sono chiesta cosa vuol dire essere una donna felice, poi ho capito che il punto era cosa vuol dire Essere Felice! E allora mi sono chiesta chi sono, dove vado, da dove vengo? Come essere umano, prima che come donna. Ho scoperto che non sono le risposte a farmi felice, sono le domande» spiega Annabella Coiro, referente dei progetti educativi del Centro di Nonviolenza Attiva di Milano.

 

OSA

Ogni mattina ti guardi riflessa nello specchio, raccogli le forze e parti alla rincorsa della giornata. Qualche volta gli occhi sembrano quelli di una sconosciuta, uno sguardo in cui non ti ritrovi. Che fatica trovare il modo per  esprimersi e avere un posto al sole in questa vita!

Tempo, vogliamo più tempo per noi. Lottiamo, a caccia di nuove  possibilità, per un’esistenza più felice, dove famiglia e lavoro non siano una lotta. Cerchiamo il  sostegno per ruoli che portiamo avanti da secoli, faticosamente, nell’ombra.

Spezza il silenzio e inizia a raccontare. Alle tue figlie, alle nipoti e non solo. Al di là dell’essere madre, c’è un filo che unisce tutti gli adulti e i bambini: possiamo scegliere se entrare, almeno per un attimo nelle loro vite. Raccontare il modo in cui siamo diventati grandi è fare pace con il bambino dentro di noi, offrire autostima ai più piccoli. Contribuire, almeno di un piccolo passo, alla trasformazione di tutti.

Riproduzione riservata