team di lavoro in ufficio

Come si fa a stimolare il team senza metterlo troppo sotto pressione?

Stimolare il team non significa metterlo sotto pressione. Come sempre, ci vogliono equilibrio, comunicazione e capacità di ascolto sul luogo di lavoro

Talvolta non ci pensiamo ma la verità è che una squadra, per lavorare davvero bene, ha bisogno di essere stimolata nel modo giusto. E stimolare il proprio team significa innanzitutto agire senza metterlo sotto pressione, cosa che non agevola affatto il benessere sul luogo di lavoro.

Se è vero che da una parte oggi, in tempo di Covid, molti di noi si ritrovano a casa in smartworking e non frequentano abitualmente l’ufficio o l’azienda, dall’altra c’è chi continua a farlo. E lo stress, l’insoddisfazione, la frustrazione non possono (e non devono) prendere il sopravvento, pena risultati inferiori alle aspettative.

Come si fa a stimolare il team senza metterlo sotto pressione? Ecco per te delle strategie da adottare, semplici quanto efficaci.

Comunica con il team in modo chiaro

Non è un caso se quando parliamo di luogo di lavoro, squadra e dipendenti puntiamo l’attenzione prima di tutto sulla comunicazione. C’è poco da fare, comunicare in modo chiaro ed empatico è il primo passo per stimolare il team e metterlo a proprio agio, evitando che la pressione gravi su di esso.

Il potere della comunicazione è determinante e se da leader non impari a metterti nei panni dei tuoi dipendenti o dei tuoi collaboratori, assumendo il ruolo di chi pretende senza preoccuparsi minimamente del loro pensiero o delle loro esigenze, non puoi di certo aspettarti che il team sia produttivo e ben disposto nei tuoi confronti.

Sii un esempio

È naturale che ogni squadra di lavoro abbia degli obiettivi da raggiungere, così come è ovvio che tu, da leader, sia la persona che deve tenere le redini della situazione. Ma “capo” non significa “despota”.

Quando ti poni in modo autoritario nei confronti dei collaboratori e dei dipendenti, ti metti automaticamente in una posizione di “dominanza”, ponendo in primo piano non tanto lo spirito di collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi. Piuttosto sei quello-che-dà-ordini scaricando sugli altri ogni onere e responsabilità.

Un bravo leader deve saper stimolare il proprio team senza metterlo sotto pressione ma soprattutto dando l’esempio.

Incoraggia il lavoro di squadra

Spirito di collaborazione. Una vera e propria parola chiave che dovresti scolpire nella tua mente, soprattutto se hai la responsabilità di un team e devi guidarlo verso il raggiungimento di un obiettivo.

Tale obiettivo – appunto – deve essere “comune”. Perciò dovresti stimolare il team in questa direzione, quella in cui tutti lavorano per il “bene” di tutti, insieme e in modo coeso e quindi, di conseguenza, senza pressione o inutili stress.

Non è sbagliato che ci sia spirito di competizione in una squadra di lavoro, ma ciò non deve trasformarsi in una guerra all’ultimo sangue in cui ognuno pensa per sé, calpestando i colleghi. Incoraggia il lavoro di squadra, fai sentire i tuoi dipendenti integrati nel team e a proprio agio, aiutali con attività – anche extra lavorative – grazie alle quali possano conoscersi meglio e legare.

Sì a complimenti e riconoscimenti

Molti (erroneamente) credono che fare-il-capo o gestire un team voglia dire mostrarsi sempre freddi e rigidi, un po’ come un generale utile a dare solo comandi e disposizioni. Non è proprio così, anzi ciò non fa altro che mettere il team sotto pressione anziché stimolare un’attività serena e produttiva.

Non stiamo dicendo che devi osannare continuamente i collaboratori, ma devi ammettere che ogni tanto sentirsi dire “bravo” fa bene. Manifestare apprezzamento, essere riconoscente per il lavoro svolto e dire sinceramente cosa ti è piaciuto rispetto alle scelte adottate dal tuo dipendente, fidati, è più che stimolante.

E lo è ancor di più se questo momento di riconoscenza coinvolge tutto il gruppo. Mostragli che lavorare bene porta a una “ricompensa” non solo puramente materiale, ma anche emotiva. Li incentiverà a fare sempre meglio!

Dai priorità al benessere del team

Alla luce di ciò, arriviamo a un’altra importante parola chiave: benessere. E non intendiamo soltanto quello fisico, ma soprattutto quello psicologico da cui dipende proprio il modo in cui una persona vive la situazione lavorativa.

Lavorare è faticoso, talvolta stressante. Ma non può e non deve diventare un circolo vizioso fatto di frustrazione, pressione, demotivazione. Ciascun membro del team ha una responsabilità, ma a questa deve corrispondere un leader che al contempo si assume le proprie. E il benessere del tuo team è una tua responsabilità.

Ci vogliono impegno, dedizione, tempo ed energie per portare a termine i propri obiettivi. Ma non puoi rischiare che i tuoi collaboratori vadano in burn-out! Se hanno bisogno di staccare la spina, concediglielo. Se ti dicono di sentirsi in difficoltà, ascolta le loro richieste. Tutto per il bene del team!

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