Conflitti tra colleghi

Quando una leader dovrebbe intervenire per risolvere un conflitto tra colleghi?

I conflitti tra colleghi possono essere all’ordine del giorno e minare il sereno svolgimento delle attività quotidiane: scopriamo quando una buona leader deve intervenire per appianare le incomprensioni.

Idee, punti di vista e stili di comunicazione differenti possono sfociare facilmente in conflitti tra colleghi, con scontri che sono potenzialmente lesivi per l’intera organizzazione. Se sei la leader di questo gruppo, potrebbe essere richiesto il tuo intervento per trovare un punto d’incontro tra le risorse in contrasto.

La tensione tra i dipendenti ha, infatti, un forte impatto sul lavoro. Si stima che le maggiori difficoltà aziendali derivino dai conflitti tra colleghi per almeno il 60%. È quindi fondamentale che individui la natura di questo contrasto per risolverlo in breve tempo.

Ogni valida leader sa intervenire e trarre uno spunto di crescita da ogni divergenza. Non devi necessariamente puntare all’assenza di contrasti, che invece sono vitali per creare un ambiente di lavoro stimolante, ma devi capire quando è il momento di agire per gestirli senza conseguenze negative.

Quando devi intervenire

Un diverbio tra colleghi può influire in maniera sfavorevole sulle prestazioni lavorative ma anche sul morale dei dipendenti. Per questo, è fondamentale un tempestivo intervento perché il tuo team tragga profitto dalle divergenza di idee e riprenda a lavorare per il bene dell’azienda.

Lo stress lavorativo potrebbe indurli a prendersi un periodo di ferie per risollevarsi dai continui conflitti aziendali, lasciando in sospeso il loro lavoro per molti giorni. Le assenze ripetute di alcuni dipendenti potrebbero intaccare la produttività, che potrebbe essere salvata da una loro corretta gestione.

L’elevata incidenza degli attriti tra colleghi non risolti dimostra che non tutte le leader sono disposte a risolvere questo tipo di problemi. Dalle mancanze più banali alle ostilità che si protraggono nel tempo: nessuno di questi segnali andrebbe trascurato.

Non agire, però, in maniera impulsiva. Muoviti sempre con cautela e solo dopo aver individuato la natura del diverbio, che può manifestarsi in diversi livelli di gravità. Ricorda che le divergenze possono appianarsi anche naturalmente, senza che si renda necessario il tuo intervento.

Purtroppo, non esistono regole generali che controllino il momento di agire. Puoi comunque seguire questa traccia, che ti aiuterà a capire il momento in cui sia indispensabile un tuo provvedimento:

  • Individua se si sono verificati improvvisi cambiamenti nel comportamento dei tuoi dipendenti;
  • Fai attenzione al comportamento di ognuna delle tue risorse;
  • Osserva il linguaggio del corpo e il tono verbale;
  • Controlla l’andamento delle assenze;
  • Tieni traccia della produttività e concentrati su una sua eventuale riduzione;
  • Valuta i livelli di stress;
  • Non agire in caso di conflitti lievi: dai loro fiducia per tenere alto il morale del team e risparmiare il tempo richiesto per la gestione dell’eventuale diverbio;
  • Preparati ad ascoltare tutti i dipendenti e falli sentire davvero compresi.

Classifica i conflitti tra colleghi

In un team gestito con una comunicazione aperta, non è garantito che le modalità proposte piacciano a tutte le risorse coinvolte. La gestione delle divergenze diventa quindi fondamentale e non va classificata necessariamente come negativo. La corretta risoluzione di uno scontro può condurre a grandi decisioni, a un netto miglioramento delle attività, a nuove idee e a relazioni che potranno essere sempre migliori e coese.

Per la classificazione del conflitto, ti consigliamo di agire per gradi. Scopriamo i tre passaggi che potranno condurti a una risoluzione efficace dei problemi.

Diagnostica il conflitto

Individua il grado del problema, con diversi livelli di gravità che spaziano dal disaccordo verbale alle forme più severe di scontro. Prova a capire se si tratta di una divergenza di opinioni, di personalità, di leadership o di gestione delle attività.

Individua un obiettivo

Lavora per obiettivi e pensa a quelli che la squadra dovrebbe raggiungere. Concentrati sulla soluzione: vuoi che tutti raggiungano un accordo o che sia presa una decisione? Individua tutti i passaggi da assegnare a ciascuna parte per arrivare a una soluzione che sia vincente per il gruppo e per l’azienda.

Concentrati sulle opportunità

Non considerare lo stress causato dalla risoluzione del conflitto ma valuta i benefici che potresti trarne come leader. Soprassedere non è la scelta giusta ma prendi ogni momento di tensione come un’opportunità per imparare e migliorare.

Cosa devi evitare nella gestione di un conflitto

Ogni leader che si rispetti deve porre la massima attenzione sui conflitti che possono insorgere nella propria squadra. Se ti rispecchi in questa visione devi – quindi – evitare di:

  • Fare finta di niente e aspettare che tutto si risolva da sé;
  • Non considerare chi non ha preso parte alla discussione: la tensione genera sconforto per tutti e può intaccare il lavoro dell’intera squadra;
  • Giudicare: ognuno esprime il suo punto di vista, non parteggiare per nessuna delle risorse prese in causa. Non imporre la tua posizione.

Previeni le discussioni

Se è vero che il conflitto è inevitabile, lo stesso discorso non vale per la prevenzione delle divergenze sulla quale dovresti lavorare quotidianamente.

Per avere un controllo generale sulla situazione, raccogli spesso le impressioni dei dipendenti aprendoti al dialogo. Riconosci i loro contributi positivi ma evita di metterli in competizione, per non peggiorare la situazione.

Definisci bene i ruoli ed evita la confusione, che è solo motivo di caos e malumore tra i dipendenti. Incoraggiali a chiarirsi autonomamente e fai capire di avere fiducia in loro.

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