La Vie en Rose? Sì, se investi nell’autonomia finanziaria

  • 03 05 2021
La finanza è donna. Scommetti sulle tue potenzialità, accresci le tue competenze e guarda al futuro con serenità

Sei anche tu convinta di non “masticare” abbastanza bene i temi economici per gestire i tuoi risparmi? È bene sgombrare il campo da questo, ennesimo, stereotipo di genere.

In realtà quello che ti manca è probabilmente fiducia, coraggio, consapevolezza e anche, magari, quel vocabolario necessario per poter interloquire con il tuo consulente finanziario o con il tuo referente in banca, comunicando le tue esigenze o presentando le garanzie richieste e necessarie per le specifiche operazioni. Nulla che non possa essere imparato, considerando che la base di partenza c’è. Perché nel quotidiano sei tu ad amministrare il budget familiare, vero? Come il 60,4% delle donne, almeno secondo una ricerca del Museo Nazionale del Risparmio. Peccato che la percentuale scenda al 40% quando si tratta della gestione degli aspetti finanziari della famiglia e che scivoli addirittura il 31,7% nei casi in cui occorre decidere di spese importanti e straordinarie.

Considera che, secondo una recente indagine della Banca di Italia, le donne tendono a sottostimare maggiormente le proprie conoscenze rispetto agli uomini a cui, forse troppo spesso, deleghiamo la gestione del nostro patrimonio, perdendo un’occasione per imparare e crescere. Un terzo delle donne intervistate dal rapporto ritiene infatti di possedere un livello di conoscenza inferiore alla media, nonostante il loro punteggio risulti alla prova di fatti superiore, tra gli uomini la quota è del 26 per cento. Lo studio mostra inoltre che sussiste un divario di genere nelle conoscenze finanziarie tra donne e uomini, più che di attitudine o di comportamento. E le conoscenze si imparano.

Meno conoscenza, significa innanzitutto meno autonomia economica che si riflette, in ultimo, sulla tua indipendenza personale e professionale. Lo dicono i numeri: secondo la ricerca del Museo Nazionale del Risparmio, le donne che si sono dichiarate autosufficienti da un punto di vista economico non raggiungono neppure la metà del campione intervistato (il 45% delle donne contro il 67,2% degli uomini). Tutto questo all’interno di uno scenario già di per sé sfavorevole al mondo femminile come magari (anche se speriamo di no) sarà capitato anche a te verificare nella tua vita professionale o in quella delle tue amiche. Le donne, infatti, hanno un accesso più difficile al mondo del lavoro, stipendi più bassi e, come dimostrato dalla pandemia, sono le prime a perdere il lavoro (il 70% di coloro che ha perso il lavoro nel 2020, 444mila in tutto, secondo i dati Istat, è donna). Si tratta di un circolo vizioso che, partendo da una minore conoscenza, porta a un minor interesse e quindi a una bassa capacità di investire, a una indipendenza economica inferiore e a una minore spinta autonoma e proattiva al miglioramento.

È arrivato il momento di interrompere questo loop. Ricordi Barack Obama nel 2008? “Yes, we can”. Perché gestire meglio i tuoi soldi significa vivere meglio, avere la possibilità di emanciparti, di occuparti economicamente della tua crescita e dei tuoi cari e di poter scegliere cosa vuoi fare nella tua vita e chi vuoi diventare. Gestire i tuoi soldi significa anche concorrere a creare un futuro più sostenibile, inclusivo e innovativo, scegliendo strumenti finanziari che siano aderenti ai principi di sostenibilità ambientale e sociale (Esg). BPER Banca è molto attenta a questi temi e, di conseguenza, agli investimenti sostenibili, come attestato anche dai giudizi emessi da alcuni interlocutori internazionali come l’associazione Carbon Disclosure Project; l’agenzia indipendente Standard Ethics Rating il Morgan Stanley Complex Index (Msci).  BPER Banca crede che i diversi interlocutori del mercato, banche, operatori e anche i singoli investitori come te, possano concorrere a creare un futuro migliore per tutti dando rilevanza, all’interno della banca e della sua politica di investimenti, agli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu.

Non è mai troppo tardi per prendere in mano le redini della propria vita economica. Delegare ad altri, senza concederti l’opportunità di conoscere, approfondire e capire, significa non tagliare mai un cordone ombelicale che ti lega a terzi, rinunciando già in partenza a quella autonomia decisionale necessaria oggi e imprescindibile domani, quando al termine della tua carriera deciderai di voler andare in pensione.

È fondamentale infatti poter contare sulla tua serenità anche in futuro. Per questo, se speri di poterti godere gli anni della pensione tra viaggi intorno al mondo o anche facendo la spola tra mare città e montagna, potrebbe essere una buona idea prendere confidenza con la previdenza complementare.

Fino alla generazione dei tuoi genitori, probabilmente, era scontato poter contare su una rendita sufficiente a fine carriera. Oggi questa certezza si è sgretolata di fronte alle riforme del sistema pensionistico che si sono succedute nel tempo, peggiorando le aspettative dei contribuenti italiani. L’invecchiamento della popolazione, insieme al calo delle nascite e alla difficoltà di accedere al mondo del lavoro per i giovani, hanno fatto il resto.
Nella pratica questo si traduce in due problemi:

  • un gap salariale, cioè una differenza notevole tra il proprio stipendio da lavoratore e quello pensionistico. Considera che gli esperti stimano che la differenza tra la prima pensione riscossa e l’ultimo stipendio ricevuto (il tasso di sostituzione) potrebbe toccare perfino l’80 per cento;
  • un’età pensionabile sempre più alta.

La soluzione? Iniziare a pensare per tempo al futuro considerando la possibilità di aderire a un fondo pensione integrativo, secondo pilastro del sistema previdenziale italiano, che contribuirà, insieme alla pensione obbligatoria di base, al mantenimento di un tenore di vita adeguato. Anche BPER Banca offre la possibilità di aderire a un fondo pensione attraverso Arca Previdenza che propone diverse soluzioni di risparmio gestite professionalmente e adatte a persone di ogni età.

Scegliere di accantonare, mensilmente o annualmente, una somma di denaro in un fondo pensione è una forma di investimento che si divide in due fasi:

1 – quella contributiva in cui devi impegnarti a versare un contributo su base mensile o annuale, scegliendo a partire delle tue disponibilità, della tua propensione al rischio e degli anni che ti separano dalla pensione.

2 – quella retributiva che parte da quando decorrono i termini per la pensione e che ti permette di accedere alla tua rendita. La tua rendita sarà determinata dall’importo complessivo dei contributi versati, dalla durata del periodo di contribuzione, dai costi sostenuti e dai rendimenti ottenuti con l’investimento sui mercati finanziari. Tieni presente comunque che, per ragioni straordinarie come, ad esempio, l’acquisto della casa o motivi di salute, potrai richiedere dei riscatti parziali del capitale versato anche prima della pensione.

In Italia esistono tre tipologie di forme previdenziali complementari

  • Fondi chiusi o negoziali (frutto di accordi tra aziende e sindacati e, di conseguenza, accessibili solo a specifiche categorie);
  • PIP (Piani Individuali Pensionistici, simili alle polizze vita si propongono di creare nel tempo un capitale attraverso una serie di versamenti mensili);
  • Fondi aperti che possono essere sottoscritti da chiunque. Simili sono gestiti da assicurazioni e società di gestione del risparmio che investono sul mercato in base alle tue preferenze fra diverse linee di investimento (garantite, obbligazionarie, bilanciate e azionarie), alla tua propensione al rischio e agli anni che ti separano dalla pensione. I consulenti di BPER Banca possono aiutarti a comprendere gli strumenti disponibili più adatti alle tue esigenze. 

Sottoscrivere un fondo pensione può essere vantaggioso anche sotto altri profili:

  • Le risorse versate sono intoccabili: non possono essere pignorate, né sequestrate;
  • In caso di premorienza (sì lo sappiamo il tema è delicato, ma anche in questo caso la consapevolezza fa la differenza), quanto accumulato spetta comunque agli eredi o ad altri eventuali beneficiari. 
  • Puoi dedurre dal reddito imponibile Irpef fino a 5.164,57 euro. In pratica, fino a 5.164,57 euro, quanto versi per la pensione integrativa ti viene sottratto dal reddito dichiarato su cui sono calcolate le tasse.
  • I rendimenti della gestione finanziaria dei fondi infine sono tassati con un’aliquota massima del 20%, anziché del 26 per cento. Per quanto riguarda le rendite future, sono soggette a un’imposta del 15% che si riduce dello 0,30% per ogni anno di partecipazione al fondo successivo al quindicesimo (fino a un massimo del 6%). L’aliquota applicata potrà pertanto scendere sino al 9% dopo trentacinque anni di partecipazione.

Tutti motivi, che se vorrai potrai approfondire con i consulenti di BPER Banca, per pensare seriamente al tema della previdenza complementare.

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