C’è la monumentale Torre Bianca, assemblata con 800 chili di lenzuola, omaggio delle artiste Lorraine de Sagazan e Anouk Maugein a chi arriva da lontano e lavora nei nostri hotel. E poi ci sono la bambina fotografata da Leila Alaoui nel campo profughi libanese e quella immortalata da Sarah Makharine in braccio alla mamma, gli occhi stanchi che ti fissano come due proiettili. Sono tre delle potenti opere della mostra collettiva Dreams in Transit, fino al 15 marzo 2026 nel cuore di Venezia. Tra gli eventi clou di After Migration, prima edizione del programma globale The Parliament of the Invisibles curato dalla Fondazione Art for Action da un’idea di Anish Kapoor, l’esposizione invita ad accendere la luce sulla vita dei migranti, raccontando storie altrimenti invisibili, sospese tra l’attesa della partenza e il futuro lontano da casa.
The Human Safety Net, la fondazione dietro la mostra

Dreams in Transit è ospitata presso le Procuratie di Piazza San Marco, nella Casa di The Human Safety Net, prima organizzazione ad aderire all’iniziativa The Parliament of the Invisibles come attore chiave. Creato da Generali, The Human Safety Net è un movimento “di persone che aiutano persone” con l’obiettivo di valorizzare i talenti, anche imprenditoriali, di chi vive in condizioni di vulnerabilità. Attivo in 25 Paesi al fianco di 85 Ong, ha lanciato nel 2017 il programma For Refugees che ha raggiunto 13mila rifugiati, aiutandone oltre 1.500 a rientrare nel mercato occupazionale e contribuendo alla creazione di 650 startup. «Il nostro lavoro si focalizza su ciò che accade dopo la migrazione», spiega Simone Bemporad, vice presidente di The Human Safety Net.

Fare la differenza è possibile grazie all’integrazione e al lavoro, e rappresentare con l’arte questo impegno significa offrire al visitatore strumenti di riflessione e partecipazione rispetto ai cambiamenti in atto nella società.
Nello spazio adiacente a Dreams in Transit c’è la mostra interattiva A World of Potential, un viaggio attraverso 16 installazioni multimediali che oggi si arricchisce di nuovi contenuti e sorprese. «La mostra è pensata per tradurre in esperienza interattiva il valore fondante di The Human Safety Net: il fatto che tutti abbiano un potenziale e la possibilità di esprimerlo, lavorando sui propri punti di forza, migliorando così la propria vita e quella delle proprie comunità», afferma Emma Ursich, ceo di The Human Safety Net. Spinta da questo proposito, la fondazione ha deciso di offrire l’ingresso libero alla Casa per tutti, con una donazione volontaria. «È il nostro contributo a una comunità globale e il nostro “grazie” alle persone e alle organizzazioni che in questi tre anni ci hanno sostenuti».