1/9 – Introduzione

Se state pensando di acquistare una nuova casa o state pianificando una ristrutturazione totale del vostro appartamento, una delle opzioni di riqualificazione energetica dell’immobile che potreste prendere in considerazione potrebbe vertere sula coibentazione dei pavimenti. Isolare il parquet in legno è infatti un intervento che permette di risparmiare sensibilmente sulle future bollette e di migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione. Vediamo come isolare i pavimenti in legno.

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Prima di descrivere la procedura di coibentazione dei pavimenti è opportuno sottolineare un elemento fondamentale. Gli interventi sulla muratura e sulla pavimentazione incidono sensibilmente sulla qualità dell’abitazione in cui risiederemo: una ristrutturazione ben fatta sarà quindi in grado di garantire un comfort di vita ottimale, mentre un lavoro frettoloso (o effettuato con materiale non idoneo) pregiudicherà la sicurezza dello stabile. Per questo motivo, è sempre consigliabile avvalersi di manodopera qualificata e richiedere un consulto tecnico prima di dare avvio ai lavori.

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Eliminato lo zoccolo di cemento del basamento, bisogna procedere con la messa in posa degli elementi isolanti. Questi possono essere di varia natura, a seconda del budget a nostra disposizione e delle problematiche che ci troviamo ad affrontare. I fogli di polistirene di sufficiente spessore ed i pannelli di polistirolo espanso possono costituire una valida alternativa agli strati di lana di vetro e di lana di roccia. Ovviamente, ogni materiale presenta punti deboli e qualità salienti. Fogli e pannelli sono facilmente reperibili in commercio in pratiche confezioni: le lamine spesse 8 cm sono già tagliate e necessitano solamente di un blando collante per essere poste a dimora. Polistirene e polistirolo garantiscono un ottimo isolamento termo-acustico ed offrono un’eccellente resistenza contro l’umidità che potrebbe minare la pavimentazione.

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L’isolamento termo-acustico di un pavimento in legno presuppone la rimozione del parquet precedentemente alloggiato. Una volta eliminata la pavimentazione precedente, anche il massetto originario deve essere sostituito. Questo elemento strutturale è costituito da uno strato di spessore variabile composto da una soluzione acquosa di cemento e materiale inerte: una volta solidificato, costituisce la base orizzontale livellata su cui viene poggiata la pavimentazione. La rimozione del massetto va effettuata con molta cura: al suo interno possono essere infatti alloggiati cavi elettrici, tubature di servizio o elementi metallici utili a rafforzarne la struttura.

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La scelta dei materiali coibentanti non si arresta a questi quattro esempi: i dischetti di neoprene (da posizionare sotto ad altri isolanti come i pannelli di polistirene o le fibre minerali) sono consigliati ad esempio per le abitazioni poste al pian terreno. Questa tipologia di casa, infatti, poggiando direttamente sul suolo, è più soggetta all’umidità ed alla dispersione di calore. I dischetti creano un ulteriore livello coibentante, aumentando la resa degli isolanti successivamente poggiati e proteggendo il massetto dalle escursioni termiche.

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Lana di vetro e lana di roccia, invece, sono materiali più tecnici che possono essere reperiti nei negozi specializzati in edilizia. Questi elementi sono spesso venduti in bobine di spessore standard. Le fibre minerali artificiali garantiscono un’ottima resa in termini di isolamento termo-acustico e sono abbastanza refrattarie all’umidità. Rispetto al polistirene ed al polistirolo, inoltre, presentano caratteristiche ignifughe. All’atto di acquisto, tuttavia, occorre verificare che le fibre minerali desiderate siano effettivamente destinate alla coibentazione: solo queste sono innocue, mentre le bobine di lana di vetro e di roccia destinate ad uso diverso dall’edilizia civile possono presentare fattori cancerogeni.

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Scelti i materiali più idonei, questi potranno essere ulteriormente impermeabilizzati con una passata di bitume: infine, andranno posizionati alla base della pavimentazione. Una volta fissati saldamente al loro posto, prima di ricostituire il massetto, andrà controllato che gli elementi non presentino interstizi o fessurazioni. Se vi fossero eventuali falle nella coibentazione, sarà possibile porre rimedio a queste impiegando una schiuma poliuretanica autoindurente.

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Per gli amanti delle soluzioni naturali e eco-sostenibili, invece, una valida alternativa è data dalla vermiculite. Questo minerale espanso, totalmente inerte, può infatti essere mischiato al cemento per dare vita ad un amalgama in grado di coibentare il pavimento. Una volta asciutta, la malta presenta proprietà simili ai granulati in pietra pomice: la struttura alveolare garantita dalla vermiculite assicura un ottimo isolamento termo-acustico, pur favorendo la naturale traspirazione degli ambienti.

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Una volta che tutti gli elementi isolanti saranno stati fissati in loco si potrà provvedere alla ricostruzione del massetto ed al ripristino delle tubature e dei cavi alloggiati in esso. Se possibile, il massetto dovrà poggiare su una gabbia metallica (assicurerà maggiore stabilità alla struttura) e presentare uno spessore di 4-8 cm, così da isolarci ulteriormente. Infine, dopo che il cemento sarà stato livellato e si sarà asciugato, potremo alloggiare il nuovo pavimento in legno.