Alle prese con la convivenza: consigli e regole da tenere sempre a mente

Cominciare una convivenza e portarla avanti può essere complesso e sono molti gli aspetti della relazione da gestire: ecco i consigli per una convivenza serena

Convivenza: regole e consigli utili

L’inizio di una convivenza spesso avviene in maniera subdola. Si inizia col proverbiale spazzolino, con oggetti e vestiti lasciati a casa dell’altro con sempre maggiore frequenza e noncuranza, ed ecco che dormendo sempre più spesso l’uno a casa dell’altra si finisce col ritrovarsi in una convivenza. Indubbiamente si tratta di un progetto importante in una coppia, che per quanto spontaneo, viene spesso pianificato a tavolino in maniera attenta, e che spesso implica almeno un trasloco (a volte due).

Per questo e non solo è facile sentire la pressione di far funzionare la convivenza. Ma come fare? Esistono delle regole per far funzionare la convivenza? Inutile fingere: dei consigli infallibili probabilmente non esistono, ma di sicuro alcune linee guida possono essere utili, soprattutto se sei alla prima convivenza e non hai un’idea precisa di come gestire la situazione.

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Quando andare a convivere?

La prima regola di una sana convivenza è scegliere bene i tempi e le motivazioni. Non dovresti andare a convivere perché è conveniente, perché ti permette di dividere l’affitto, o perché il tuo partner è in un momento particolare della sua vita in cui ha bisogno di stare con te tutto il tempo. Da ambo le parti, si decide di andare a vivere insieme se e quando si è pronti, senza forzature o pressioni. E forse questa è proprio la base di partenza per riuscire a farla funzionare.

Come scegliere la casa per andare a convivere?

Una delle prime regole per una convivenza serena va applicata ancor prima che la convivenza inizi: stiamo parlando della scelta della casa.

Di solito questa risulta abbastanza automatica se uno dei due ha una casa di proprietà mentre l’altro è in affitto. La soluzione è abbastanza immediata, anche perchè è la più pratica e la più economicamente conveniente. Unica controindicazione: stabilite bene all’inizio come gestire le spese, specie nel caso che il proprietario di casa stia sostenendo le spese del mutuo.

Discorso simile se entrambi vivono in affitto, ma una delle due case risulta adatta alla vita a due: in questo caso le contingenze hanno scelto per voi.

Ma cosa fare se entrambi avete casa vostra? La risposta è impopolare: scegliete una terza casa, magari in affitto, che risponda alle esigenze di entrambi e che rappresenti un territorio neutro.

Un’altra questione importante sono gli spazi: convivere in spazi ristretti può diventare problematico, specie in caso di litigi – ma non solo. Prendete in considerazione l’idea di spendere un po’ di più (ovviamente se possibile) e cercate una casa che permetta a ognuno di avere i suoi spazi.

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Come gestire i soldi in una convivenza

Abbiamo cominciato dagli argomenti più “veniali”, ma assolutamente non meno importanti. L’aspetto economico sarà forse meno romantico, ma è un fattore fondamentale in una coppia che convive. Superfluo dire che tutte le spese vanno divise il più possibile equamente, anche se magari non starete lì a spaccare il capello. Se con affitto/mutuo e bollette farlo è abbastanza semplice, con le altre spese e spesette di casa spesso si perde il polso della situazione.

Per prevenire qualsiasi contrasto in materia di soldi agite d’anticipo con un’organizzazione ferrea: aprite un conto in banca cointestato in cui verserete una somma prestabilita di tanto in tanto, e che utilizzerete per le spese comuni di casa.

Oppure, per una soluzione più soft, la tecnologia viene in nostro aiuto: servitevi di un’app per dividere le spese (ne esistono diverse), che vi dirà in tempo reale chi deve soldi a chi e quanti, in modo da tenere quasi sempre in equilibrio le spese. Basta ricordarsi di prendere nota di tutte le spese comuni.

Chi pulisce casa?

Un’altra questione che in molti sottovalutano, e che invece bisogna tenere nella giusta considerazione. Lo stereotipo (e purtroppo i fatti) vogliono che in Italia le faccende domestiche siano ancora per lo più appannaggio delle donne. Non dovremmo essere noi a dirvi che questa spartizione dei compiti non è equa: la casa è di chi la abita, e tutte le persone che ci vivono devono contribuirne alla cura.

Buoni compromessi possono essere non fissarsi troppo su come l’altro fa le pulizie, spartirsi i compiti in base a quelli che ci piace di più portare a termini, ma anche decidere di assumere un collaboratore domestico.

Sesso e convivenza

Se siete andati a convivere molto probabilmente la vostra è una storia già lunga e consolidata, il che purtroppo fa spesso rima con “noia sotto le lenzuola“. Probabilmente avete già i vostri metodi per ravvivare la situazione, ma ricordate che vivere insieme distrugge molte barriere, aumenta l’intimità e dà anche la possibilità di concedersi qualche variazione sul tema che magari prima non era possibile praticare. Ritagliate uno spazio vostro: una cena afrodisiaca, un bagno caldo e profumato da fare in due, uno streap tease improvvisato… insomma lasciatevi travolgere dalla fantasia.

Amici, hobby, vite “separate”

Specie se sei alla prima convivenza, con ogni probabilità ti renderai conto ben presto che il modello “due cuori e una capanna” è un perfetto metodo per impazzire velocemente. Non si può vivere in simbiosi, non si può ridurre la propria vita alla coppia: questo vale anche prima della convivenza, e ancora di più quando si vive insieme.

Conserva almeno un hobby che non coinvolga il tuo compagno, vedi i tuoi amici senza di lui, ritagliati pezzi di vita che siano solo tuoi, anche perchè lui di sicuro lo ritroverai ad aspettarti alla sera tornando a casa. Improvvisamente anche la sua serata dedicata al calcetto ti sembrerà vitale e sacrosanta (vuoi mettere avere la casa tutta per te?).

Come gestire i suoceri quando si convive

Le famiglie di provenienza (più volgarmente definite “i suoceri”), sono importanti, ed è giusto frequentarle, rispettando però qualche piccolo confine. Regola numero uno: casa vostra è solo vostra, e i genitori devono starne fuori e palesarsi solo quando invitati. Questo deve valere per entrambi.

Ricordate che qualsiasi comportamento inconsulto di un genitore va gestito in prima persona dal figlio. In altre parole: anche se detesti la suocera non sporcarti le mani, deve essere suo figlio a litigarci. Allo stesso modo: vietato intromettersi nelle questioni strettamente famigliari del/la proprio/a compagno/a.

Ritmi di vita, orari e cattive abitudini

Parliamoci chiaro: fino a prima di andare a vivere insieme c’era una zona d’ombra nelle vostre vite di cui l’altro era completamente all’oscuro. Tu non potevi immaginare che lui prende sonno guardando maratone di video assurdi su Youtube, lui non poteva sapere che una volta a settimana ti seppellisci in bagno per mezz’ora alle prese con la questione depilazione. Gli esempi potrebbero essere infiniti, ma quello che quasi sicuramente succederà è che qualcuna delle sue banali abitudini comincerà a darti fastidio: armati di pazienza, e pensa che per lui sarà esattamente lo stesso. L’importante è che ci sia sempre rispetto reciproco.

L’importanza delle password

Le attività online sono ormai una parte importante delle giornate di chiunque, e il fatto di condividere il pc di casa – o comunque di avere perennemente a portata di mano il pc dell’altro – può creare qualche insana tentazione.

Aprire mail o social network dell’altro è vietato: il rispetto della privacy altrui vige anche quando si è una coppia che abita nella stessa casa. Allo stesso modo è inaccettabile che lui pretenda di intromettersi nelle vostre cose personali: tenetelo sempre presente.

Come litigare quando si convive

Sono finiti i tempi in cui lui ti faceva venire un diavolo per capello e tu in preda all’ira potevi semplicemente spegnere il telefono e mangiare un’intera vaschetta di gelato o far venire a casa un’amica per dire peste e corna del tuo fidanzato. Adesso siete nella stessa casa, quindi – a meno che i litigi di coppia non raggiungano il livello di gravità del “me ne vado di casa”, bisogna razionalizzare anche i litigi.

Imparando a conoscervi gran parte del lavoro consisterà nel prevenire i litigi. Ma questo non vuol dire evitare il conflitto a tutti i costi: il confronto deve essere schietto e non deve tracimare. Se qualcosa vi dà fastidio ditelo sempre e discutetene: è un ottimo modo per disinnescare una possibile spaccatura molto più grave.

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