Si definisce una “viaggiatrice compulsiva e curiosa”. Del resto, appena può, Margherita Grotto, 35 anni, organizza e parte con la sua famiglia, composta dal marito Enrico, 40 anni, e le due figlie, Gemma, di 7 anni e mezzo, e Dora, di 4, la piccola di casa.
Giornalista dal 2016, collabora con alcune testate della provincia di Vicenza e scrive per familygo.eu, un magazine online di viaggi e proposte per il tempo libero dedicato alle famiglie. È anche speaker radiofonica. Nel 2023 ha pubblicato il libro “La memoria del cuore”, albo illustrato che tratta con delicatezza il tema dell’Alzheimer.
Attraverso il racconto del suo viaggio on the road vi portiamo alla scoperta di un Abruzzo autentico, accogliente e child-friendly, capace di affascinare gli adulti e di stupire i bambini.

1. Relax e buona cucina vista mare
Da Marina San Salvo a Francavilla al Mare, la Costa dei Trabocchi è un tratto di litorale abruzzese lungo poco più di 40 chilometri, in cui si alternano spiagge di sabbia fine e ciottoli, calette selvagge con scogliere e stabilimenti attrezzati dove il mare digrada dolcemente, l’ideale anche per i bimbi più piccoli.
Insieme alla pista ciclabile ricavata sul tracciato della vecchia ferrovia dismessa – un percorso sicuro, pianeggiante, perfetto per fare una pedalata vista mare -, l’altra particolarità della costa sono i Trabocchi. Si tratta di antiche “macchine da pesca” costruite su palafitte di legno a picco sul mare.
Recentemente, buona parte sono stati recuperati e trasformati in ristoranti. Un’esperienza da fare assolutamente è un pranzo o una cenetta su uno di questi trabocchi (sono una cinquantina quelli attivi ad oggi, aperti solo nella stagione estiva). La cucina propone piatti prevalentemente di pesce e menù sfiziosi dedicati ai più piccoli. Sembra di mangiare a picco sul mare, con le onde che sbattono contro i piloni che sostengono saldamente il trabocco, collegato alla terraferma da una passerella in legno che già percorrerla è di per sé un’emozione.
Noi abbiamo cenato al Trabocco Cungarelle: un tris di antipasti freddi e caldi di pesce per me e mio marito, pasta con le vongole e frittura per le bimbe, rigorosamente senza spine! La sorpresa? Non si sa mai esattamente che cosa arriverà nel piatto: la tipologia di pesce servito infatti varia a seconda del pescato, il che è una garanzia in più della freschezza delle materie prime.

L’altro consiglio rivolto a chi ama il mare “selvaggio” è di passare una giornata nella Riserva Naturale di Punta Aderci, un’area protetta di quasi 300 ettari che si estende dalla foce del fiume Sinello fino al porto di Vasto. Chi vuole camminare può percorrere il sentiero di sei chilometri che attraversa la riserva; chi invece preferisce il mare non ha che l’imbarazzo della scelta tra le spiagge di Punta Penna, dei Libertini, quella di Torre Sinello, di Mottagrossa e di Punta Aderci. Da quest’ultima, parte una scalinata in legno che porta all’omonimo promontorio da cui si può godere un’ampia vista sulla riserva, con le sue dune e la vegetazione spontanea, e sui monti circostanti, della Maiella, del Gran Sasso e dei Sibillini. Una sola avvertenza: tutte le spiagge della riserva sono libere e completamente prive di servizi, è quindi opportuno partire attrezzati soprattutto se si decide di fermarsi l’intera giornata (a meno che non si scelga di fermarsi nelle poche aree attrezzate, info qui).

2. Caccia al tesoro nel borgo dei murales
La visita al piccolo comune di Aielli, in provincia dell’Aquila, può trasformarsi in una vera e propria caccia al tesoro che appassionerà di sicuro i più piccoli, ma anche gli adulti.
Aielli sorge all’interno del Parco Regionale del Velino-Sirente, alle pendici del monte Sirente, a circa 1.030 metri sul livello del mare. Da una decina di anni è stato ribattezzato borgo dei murales per la presenza di opere di street art disseminate ovunque per le vie del centro.

Dal 2017 si svolge Borgo Universo, un festival dedicato all’arte di strada che a ogni edizione aggiunge colore e arricchisce il borgo con le nuove opere realizzate da street artist di fama internazionale invitati per raccontare la storia del paese e il suo legame con l’astronomia. Muniti di bussola (anche finta) e di mappa del borgo (scaricabile online), bambini e genitori possono giocare a chi scova il murales più grande, il più colorato, il più nascosto… e il divertimento è assicurato!
3. Come nel Far West
Perché l’Abruzzo è una terra di mare ma anche di montagne, in un viaggio on the road nella regione non può mancare una giornata a Campo Imperatore. L’altopiano in provincia dell’Aquila si trova tra i 1.500 e i 2.100 metri di quota, nel cuore del massiccio del Gran Sasso e del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. All’arrivo, atmosfere e paesaggi fanno subito pensare alle vaste praterie del Far West. Non a caso sono state girate qui diverse pellicole western all’italiana, tra cui la celebre scena dei fagioli contesi nel film “Continuavano a chiamarlo Trinità”, con Bud Spencer e Terence Hill. Si può visitare il set ricostruito, con la pentola appoggiata sul fuoco e alcuni pannelli che mostrano i fotogrammi del film; oppure si può camminare lungo i sentieri trekking che si snodano nella zona.

Ma la tappa imperdibile è al Ristoro Giuliani, una macelleria dov’è possibile comprare i famosi arrosticini di pecora abruzzesi, da arrostire subito dopo l’acquisto in una delle fornacelle con brace sempre pronta messe a disposizione dei clienti nell’area esterna alla macelleria. Il pranzo in famiglia, gustato per terra su un plaid o su un tavolone di legno, diventa così un momento di condivisione con gli altri turisti. Tra questi paesaggi selvaggi e remoti a Campo Imperatore ho lasciato anche una promessa “estorta” a mio marito: quella di tornarci, prima o poi, in camper e di trascorrere qui almeno una notte sotto un cielo stellato completamente privo di luci artificiali.

4. Tra storia, arte e il tipico “brodetto”
Il borgo di Vasto guarda dall’alto il Golfo d’oro, una baia ad arco di sabbia color ocra lucente che si può ammirare in tutta la sua bellezza dalla Loggia Amblingh, una terrazza panoramica che si snoda lungo alcune stradine storiche, da palazzo D’Avalos fino alla zona superiore di Piazza Santa Chiara, offrendo una vista unica. Chi ama le chiese, a Vasto ne trova ben 26. Di queste, dell’ex chiesa di San Pietro crollata a causa della frana del 1956 resta solo il grande portale romanico che sembra aprirsi verso l’infinito mare Adriatico, regalando una suggestione che è difficile raccontare.
Si passeggia a passo lento per le vie di Vasto, tra botteghe e negozi. Vale uno stop la libreria Pensieri Belli, che è anche una casa editrice, cartoleria, luogo di svago, e già dal nome è un invito ad entrare. Le sue vetrine si affacciano sulla piazza Pudente dove, a pochi metri, ci sono il duomo di San Giuseppe e il palazzo d’Avalos (visitabile). La libreria è disposta su due piani e la sezione per bambini è meglio di un parco giochi: dai libri puzzle a quelli di fiabe e storie varie, fino ad arrivare a quelli per i ragazzini più grandi con la narrativa classica.
All’ora di pranzo, si va in uno dei ristoranti della zona per mangiare il tipico brodetto alla vastese (lu vrudatte, in dialetto), un mix di pesci “poveri” cotti nel coccio, servito con fette di pane tostato perché non si può non fare la scarpetta con quel favoloso brodetto! Più adatte per i bambini sono invece le pallotte cace e ove, tipiche polpette al sugo a base di formaggio e uova.
5. A piedi al castello

Vale la fatica la scarpinata che porta al castello di Rocca Calascio, considerato un simbolo dell’Abruzzo e uno tra i più belli del mondo. Fiero e imponente svetta su un’altura da cui si apre una grandiosa vista sul Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
L’escursione di 20 minuti per raggiungerlo (consiglio fortemente di prendere la navetta dal paese di Calascio fino al borgo antico, e da lì di procedere a piedi) è alla portata anche dei bambini piccoli, che troveranno divertente arrampicarsi sui massi e saltare da un pietrone all’altro sparsi lungo il sentiero. Attenzione, è sconsigliato portare con sé il passeggino, quindi è bene attrezzarsi con uno zaino nel caso in cui il piccolo/a non abbia voglia o non sia in grado di camminare in salita.
Giunti alla meta, per una merenda in stile medioevale è possibile optare per un locale ai piedi del castello o fare tappa, prima di prendere la navetta, al Calascino Café, nel cuore del borgo di Calascio. Oltre a ottime colazioni, prepara panini imbottiti utilizzando solo prodotti locali, ricchi taglieri all’ora dell’aperitivo e proprio per chi è in procinto di partire per una passeggiata in montagna, anche tutto l’occorrente per un gustoso picnic.
6. Gli indispensabili da mettere in valigia
Viaggiare on the road significa limitare al minimo i bagagli per due motivi. Se sei in camper lo spazio è ridotto, se sei in auto e scegli di fermarti in un b&b o hotel, meglio non aver troppo da scaricare ogni volta. Quindi iniziamo a insegnare ai nostri piccoli traveller il concetto di essenziale. Bastano pochi capi, mescolabili tra loro e soprattutto facilmente sovrapponibili, così da essere pronti a qualsiasi temperatura. In Abruzzo si parte dal mare e si arriva fino in alta montagna. Con un’escursione termica così non bisogna mai essere impreparati, neanche da adulti. In questa splendida regione si alternano i tuffi in mare con le camminate in quota, le passeggiate sul litorale alle visite di piccoli borghi. Ecco da dove partiamo. Step 1: preparare un itinerario. Step 2: mettere giù la lista delle attività. Step 3: è ora di pensare alla valigia.
Primigi in tour in Abruzzo con te
Può una bambina rinunciare ai suoi colori preferiti e a quel twist romantico che ormai contraddistingue il suo stile? Certo che no. Ci siamo fatte ispirare dallo spirito avventuroso delle dolcissime Gemma e Dora per scegliere cosa portare in un viaggio on the road in Abruzzo. Tessuti leggeri, cotoni e lini grezzi, nella collezione Primavera/Estate 2025 di Primigi ci sono tante proposte leziose, che ben si adattano alle giornate più calde senza perdere la praticità e comodità che richiede il guardaroba da viaggio. Il top a quadri con volant sulle spalline e gli shorts sono perfetti per una passeggiata sul lungomare o un pranzo in un suggestivo trabocco. Se invece si cena al tramonto, allora il completo con salopette e T-shirt è un’ottima alternativa: la brezza della sera può raffreddare le piccole viaggiatrici. Con due outfit così eleganti il sandaletto di Primigi dall’aria bon ton è quello che serve: chic e funzionale grazie alla suola antiscivolo.
Se ci si allontana dalla costa, è bene portare un bel paio di jeans da abbinare di volta in volta con un sopra dall’aria romantica. Come una blusa a maniche corte a fiorellini o un top monocolore con arricciature in una tonalità geranio che è en pendant con le sneaker. Alte, in cotone, si allacciano con la zip interna, sono così comode che le piccole traveller non si accorgeranno delle lunghe camminate in pendenza o dei chilometri in giro tra le vie colorate del borgo.
Ecco la nostra selezione dalla collezione P/E 2025 di Primigi

In valigia puoi portare anche
Passando da una tappa all’altra, è bene avere un “survival kit” fatto di capi da infilare velocemente nel caso di cambio temperatura. Si può optare per una tuta, ma noi abbiamo scelto una combinazione più originale nella collezione Primigi. Un paio di pantaloni felpati da abbinare a una hoodie a contrasto di nuance, rimanendo sempre tra i colori zuccherosi dei bon bon. E se inizia a far caldo, tenere sempre nello zaino un alternativa leggera, come la T-shirt in jersey e gli shorts in viscosa. Tessuti facili da gestire perché non si stropicciano. Quando si sporcano, si lavano e asciugano rapidamente.




