Madre e figlia allo specchio

«Mamma, da oggi faccio la dieta». L’ha detto una volta sola, ma sei rimasta senza parole. E ti senti un po’ in colpa. Perché, anche se non ricordi quando, sai che il proposito di mettersi a stecchetto l’ha sentito da te.

Secondo l’americana National eating disorder association, il 50 per cento delle bambine tra i 6 e i 12 anni si preoccupa di essere grassa o di diventarlo a breve. «La pubblicità spinge in questa direzione, ma anche noi mamme, senza volerlo, possiamo influenzare il rapporto che le figlie hanno con il proprio corpo» spiega Sofia Bignamini, psicoterapeuta dell’età evolutiva presso la Fondazione Minotauro a Milano.

«Succede perché la differenza tra generazioni diminuisce sempre di più e finiamo per vederle come delle piccole adulte, proiettando su di loro i nostri modelli estetici. Le conseguenze sono duplici. Da una parte, le bimbe si specchiano nella figura materna, esprimendo concetti da “grandi”. Dall’altra, noi madri le prendiamo troppo sul serio, andando in crisi alla prima frase che manifesta un’eccessiva attenzione nei confronti dell’aspetto fisico».

Cosa rispondere a certe affermazioni? Noi ne abbiamo individuate quattro e sottoposte alle nostre esperte. Che ti consigliano come aiutare tua figlia a non cadere negli stereotipi legati alla bellezza.

Così aiuti tua figlia ad avere un rapporto sereno con il suo corpo

Madre e figlia davanti allo specchio: quali parole dire e quali non dire per non cadere negli stereotipi della bellezza

Se tua figlia dice “Non mangio altrimenti ingrasso”

Una frase simile va presa con una certa cautela. «Prima di dare per certo che dalle parole tua figlia passi all’azione, bisogna capire cosa nasconde questa dichiarazione» suggerisce Sofia Bignamini. «L’ideale è farle un paio di domande: “Che cosa vuol dire che ingrassi?” oppure “Chi te l’ha detto?”.

Se ha paura di diventare come la compagna di classe che tutti chiamano “cicciona”, è giusto spiegarle che nessuno sa come mai l’amichetta è un po’ paffutella e quindi non si può dare la colpa a ciò che mangia. L’importante è mettere in discussione il legame tra cibo e sovrappeso, per far crollare la convinzione, alimentata anche dalla fantasia, secondo cui basta un piatto di pasta per farla gonfiare come un palloncino».

LA FRASE DA EVITARE

«È meglio non usare un’espressione come “Se smetti di mangiare, ti ammali”» consiglia l’esperta. «È possibile che la bambina non pensi davvero di mettere in pratica ciò che ha detto, magari sta copiando un’espressione sentita dalla mamma; con quella frase si carica quindi di ansia ingiustificata un episodio che probabilmente verrà presto dimenticato».

Se tua figlia dice “ Mamma che pancia che hai!”

Anche se detta in modo innocente, la sua osservazione può farti arrossire. Soprattutto se quei chili in più sono un punto debole che non sei mai riuscita ad accettare. «In questi momenti può capitare di pensare: “Speriamo che la pancia non venga anche a lei”» dice Sofia Bignamini. «Ma è meglio ricacciare indietro certi timori e sfruttare l’occasione per riportare la piccola, e un po’ anche te stessa, con i piedi per terra. Basta spiegarle che il corpo con gli anni cambia naturalmente: mentre le bambine tendono a essere più longilinee, le donne hanno qualche curva in più, ma non per questo sono meno belle. Per essere più convincenti, si può usare la fantasia. Ti chiede semplicemente come mai le mamme sono più rotonde? Rispondile così: “Per abbracciare meglio le loro figlie”».

LA FRASE DA EVITARE

«Sicuramente non è il caso di dirle: “Prima o poi succederà anche a te”» consiglia la psicologa. «I piccoli vanno lasciati vivere nel presente, senza preannunciargli dei cambiamenti che non hanno nulla di concreto e rischiano solo di alimentare paure ingiustificate».

Se tua figlia ti chiede “Perché sei a dieta?”

Quando hai di fronte un’insalata e poco più, non puoi negare l’evidenza. «Sarebbe meglio se le nostre figlie non ci vedessero sempre alle prese con il conteggio delle calorie, ma se capita si deve cercare di dare una spiegazione alla loro domanda» suggerisce Sofia Bignamini.

«Per esempio, si può dire che sono cose da grandi,  e in questo modo si rimette la giusta distanza tra gli adulti e i  bambini. A una figlia più matura o che non si accontenta di questa  risposta, si può spiegare l’aspetto salutare della  dieta. E cioè che la mamma fa il pieno di verdure visto che nei giorni  precedenti ha esagerato con i dolci oppure perché contengono le vitamine che la fanno sentire meglio».

LA FRASE DA EVITARE

«Mai far passare il messaggio che una donna è in gamba perché riesce a trattenersi sul cibo, magari dicendo: “Tutte le signore che vogliono restare  giovani mangiano l’insalata”» dice l’esperta. «Piuttosto, meglio puntare  sull’autoironia: “È un’abitudine un po’ sciocca e anche le mamme qualche volta ci cascano”».

Se tua figlia dice: “Sono troppo piatta e magra”

Come darle torto, se lo esclama dopo aver scrutato il tuo seno e poi aver abbassato lo sguardo su di sé? «Se la contraddici, una  figlia dodicenne si sente presa in giro. È meglio spiegare che, al di là  delle differenze dovute all’età, non esiste un modello di bellezza predefinito come il corpo di una Barbie» spiega Manuela  Trinci, psicoterapeuta ed esperta di disturbi del comportamento  alimentare. «Ognuno di noi è fatto in modo diverso e anche quello che si  vive come un un difetto, può rivelarsi un pregio.

Le frasi con cui ribattere?  “Così esile sei più elegante” o “… appari più graziosa”. Espressioni  come queste, al contrario della classica “Sei bella lo stesso”, alludono  a delle qualità che vanno oltre l’estetica, dal modo di muoversi alla simpatia, ed evitano di promuovere una bellezza fine a se stessa».

LA FRASE DA EVITARE

«Non bisogna dire: “Per forza, non mangi!”» consiglia la psicologa. «Così facendo, si rafforza in lei la convinzione che, se cambia le sue abitudini, può controllare il corpo e trasformarlo come desidera».

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