Fertilità e condimenti

Scopri quali sono i grassi "amici" della fertilità e quelli da evitare. Anche i latticini sono importanti per la dieta, ti spieghiamo come inserirli nell'alimentazione senza pesare sulla bilancia.

Alimentazione e fertilità: come influiscono condimenti e latticini

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Quali sono i grassi "amici" della fertilità

Medici e scienziati lo dicono da tempo: non tutti i grassi sono pericolosi. La novità? Secondo gli autori della Fertility diet, questa regola non vale solo per il cuore, le arterie o il fegato, ma anche per il sistema riproduttivo. Gli alleati della fertilità sono gli acidi grassi insaturi tra cui, soprattutto, quelli essenziali. Si chiamano così perché l’organismo non è in grado di produrli da sé e, quindi, occorre procurarseli attraverso gli alimenti.
Gli Omega 3, contenuti in tutti i pesci, ma soprattutto in quelli più grassi come il salmone, gli sgombri e le acciughe. Cerca di consumarli almeno quattro volte alla settimana. E non dimenticare un’altra fonte di queste preziose sostanze: la frutta secca, in particolare le noci.

Gli Omega 6, di cui sono ricchi i semi e gli oli a base di semi, come quello di lino, di girasole o di arachidi, che andrebbero alternati all’extravergine d’oliva.
Questi acidi grassi benefici non si limitano a combattere le infiammazioni delle cellule. Contribuiscono anche a mantenere alta la sensibilità dei tessuti all’insulina. Aiutano ad assorbire i principi nutritivi contenuti nella frutta e nella verdura, compresi gli antiossidanti che ti mantengono giovane. Infine, stimolano il corpo a utilizzare i grassi accumulati nelle riserve adipose per produrre energia. E quindi ti aiutano a tenere sotto controllo il peso.

Grassi modificati: nemici della fertilità

Quali sono, invece, i peggiori avversari dell’ovulazione? Gli esperti puntano il dito contro gli acidi grassi Trans, cioè dei grassi modificati artificialmente dall’uomo e utilizzati per migliorare il sapore e la consistenza di cibi come la margarina, i fritti e alcuni prodotti da forno (cracker, merendine e biscotti). Queste sostanze, infatti, possono scatenare delle micro infiammazioni a livello delle cellule, rendendole meno attive nello svolgere le loro funzioni. E, purtroppo, questo effetto si verifica in tutti i tessuti, compresi quelli in cui avviene l’ovulazione. La prova è ancora una volta nell’indagine americana: per i ricercatori, infatti, se il 2 per cento delle calorie quotidiane deriva dagli acidi grassi Trans, la fertilità si abbassa drasticamente. Il guaio è che non è così difficile arrivare a questa soglia. In una dieta da 2.000 calorie al giorno, bastano due cucchiai di margarina o una porzione media di patatine fritte al fast food. Per fortuna, però, questi grassi artificiali sono sempre meno usati dalle industrie alimentari. L’ideale, comunque, è stare alla larga dai prodotti che possono contenerli. O leggere con attenzione le etichette, controllando che sia espressamente indicata l’assenza di acidi grassi Trans.

Se burro e margarina possono essere dannosi (il primo perché è ricco di acidi grassi saturi, la seconda perché può contenere acidi grassi Trans), con l’olio extravergine d’oliva non sbagli mai. Ti assicura grandi quantità di grassi buoni, tra cui l’acido oleico, una sostanza che favorisce l’assorbimento degli Omega 3, delle vitamine e di tutti i principi nutritivi. Ed è una miniera di vitamina E, un potente antiossidante.

I latticini: come inserirli nell'alimentazione

È vero: gli yogurt, i gelati e i formaggi a base di latte intero contengono molti grassi saturi di origine animale. Per questo motivo, esattamente come per la carne, se consumati in eccesso potrebbero essere pericolosi per la fertilità. Eppure non è così. Dall’indagine dei ricercatori, infatti, è emerso che per proteggersi dall’infertilità ovulatoria è bene mangiare almeno una o due volte al giorno un latticino prodotto con il latte intero. Niente alimenti low fat, dunque.
Ti sembrerà strano, ma a pensarci bene non lo è. Per ottenere la versione light del latte intero, a questo alimento viene tolta artificialmente una parte dei suoi grassi. Con questo processo, però, l’equilibrio ormonale del latte viene alterato. Un vero peccato, perché è proprio il suo contenuto naturale di ormoni che rafforza l’azione degli estrogeni all’interno del corpo femminile. Non solo. Mentre i grassi sono utili per trasportare gli ormoni all’interno del corpo, il colesterolo (un’altra sostanza contenuta in grandi quantità nel latte intero) è addirittura indispensabile alla riproduzione, perché è una delle sostanze che il corpo utilizza per produrre gli estrogeni.

Aggiungili con moderazione. Non bisogna dimenticare, infatti, che il latte intero contiene addirittura il doppio delle calorie di quello scremato. Quindi, se esageri con formaggi, yogurt e gelati, corri il rischio di guadagnare chili, uscendo così dalla Fertility zone. Il consiglio degli esperti? Arrivare alle due porzioni di latticini che sono suggerite dallo studio dell’Harvard medical school, ma gradatamente. Comincia aggiungendo un bicchiere di latte intero a colazione, magari diminuendo la quantità di cereali. Se il peso rimane stabile, mangia una fetta di formaggio dopo pranzo, rinunciando a qualche grammo di pasta. Se riesci a regolarti in modo che il tuo peso non aumenti, avrai trovato un alleato in più per il concepimento.

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