Come aprire un centro estetico

Tante lettrici sognano una mini Spa tutta loro. Le possibilità non mancano. Anche per chi ha grandi idee e un piccolo budget

Sono tante le lettrici che ci scrivono perché vorrebbero aprire un centro estetico. Barbara, 24 anni, di Roma, sogna di lasciare un posto da precaria per avviare il suo istituto di bellezza. Il marito di Maria Rita di Prato segue un corso per estetista di giorno e di notte fa la guardia giurata. Ma non ha le idee chiare su quanto costa avviare l’attività e sui passi da fare.

«Il primo è proprio diventare estetisti specializzati» dice Fabrizio Luongo, segretario provinciale di Casartigiani a Napoli. «Per acquisire il titolo bisogna sostenere un esame regionale. Vi si arriva in tre modi: frequentando un corso triennale riconosciuto dalla Regione, lavorando per tre anni come apprendisti o partecipando al corso regionale di due anni per estetista e poi versando un anno di contributi come dipendente di un centro».

Ottenuto il titolo, bisogna iscriversi all’albo delle imprese artigiane della Camera di commercio e seguire la procedura per i titolari di una ditta individuale o di una società (dichiarazione di inizio attività, posizione Iva, iscrizione all’Inps e all’Inail).

Il centro estetico va aperto in locali che rispondano alle regole previste dal Comune oppure si può avviare l’attività anche in casa propria. In questo caso, però, bisogna informarsi molto bene sulle norme previste dall’amministrazione locale. In genere le stanze devono essere separate da quelle in cui si vive e avere un accesso indipendente, nonché impianti a norma e servizi igienici a uso esclusivo dei clienti. Ma c’è una terza via, più semplice ed economica, per chi è alle prime armi. Ed è avviare un centro all’interno di un altro negozio, un parrucchiere, per esempio (di solito viene richiesto uno spazio di 10 metri quadri). Così i locali sono già a norma, si può contare su un giro di clienti e si sostiene un investimento contenuto pari a 6.000 euro (a cui va aggiunto il costo per attrezzature come docce solari o lettini per la ceretta). Tra affitto, Inps, Enel, tasse locali e pubblicità, i costi di gestione sono di 20.000 euro l’anno (dati Casartigiani Napoli). Con un utile lordo che arriva a 20.000.

Per informazioni ci sono l’Associazione nazionale estetiste presso Confartigianato (www.confartigianato.it), Federestetica (tel. 06441881, www.cna.it) o l’Associazione acconciatori ed estetiste (tel. 0647251, www.assoacconciatori.it).

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