Come diventare parrucchiera e aprire un negozio

I parrucchieri sono tanti. La concorrenza si vince con un servizio impeccabile e un'idea in più: come l'happy hour o lo spazio wireless per le clienti

Paola ha 54 anni, vive a Roma e vuole reinventare la sua vita. Il suo sogno è diventare parrucchiera e aprire un negozio. Attenzione, però! Città come la Capitale sono piene di hair stylist e il rischio di fare un buco nell’acqua esiste.

«Questo è un settore dove l’esperienza conta, iniziare a 50 anni è difficile» dice Lino Fabbian, presidente dell’Associazione nazionale acconciatori. «L’iter tradizionale parte, dopo il diploma, con un corso di tre anni riconosciuto dalla Regione (costa 4.000 euro l’anno) e con l’abilitazione. A Paola consiglio sì di seguire le lezioni ma, poi, deve cercare un socio esperto che conosca già i trucchi del mestiere».

Per vincere la concorrenza bisogna anche distinguersi dagli altri negozi, offrire qualcosa in più. Chi punta ai giovani può organizzare mostre fotografiche, happy hour, pause snack nel pomeriggio. O, per le ragazzine, giornate fisse con fasce orarie in cui il taglio è scontato.

Se si cerca una clientela di donne che lavorano, l’idea sta nell’avere una rete wireless in negozio, nel tenere aperto una sera fino a tardi e, di giorno, garantire un servizio di aiuto domestico. Mentre le clienti si rilassano, una persona si occuperà di piccole commissioni al posto loro, come andare in tintoria o a prendere il pane.

Così in due anni si coprono i costi e si inizia a guadagnare: circa il 3 per cento dell’investimento totale.

Il locale va scelto con cura: occorrono almeno 50 metri quadrati da dividere tra reception, zona lavaggio e taglio. Non servono ristrutturazioni? L’investimento sarà di 40.000 euro (acquisto e affitto esclusi) per l’arredamento, l’attrezzatura e i prodotti, altrimenti si può arrivare a 80.000 euro. Se Paola e il suo socio lavoreranno nel salone, basterà assumere una terza persona.

Poi si va in Comune per dichiarare l’inizio dell’attività (l’Asl verificherà l’idoneità dei locali). In questa fase è utile chiedere aiuto a Federacconciatori (http://www.cna.it/benesseresanita) e all’Associazione nazionale acconciatori (http://www.ioestetista.it).

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