2 ottobre 2015 - Capita a sempre più coppie: dopo mesi di rapporti non protetti il bambino non arr

2 ottobre 2015 - Capita a sempre più coppie: dopo mesi di rapporti non protetti il bambino non arriva. Anche se il periodo di ricerca deve variare a seconda dell'età della coppia (un anno se la donna ha meno di 35 anni e 6-8 mesi se è over 35) arriva il momento di stabilire se si tratta di vera e propria infertilità.  
La dott.ssa Giulia Santi, ginecologa, ci spiega che l'infertilità ha mille sfaccettature e può avere diversi approcci terapeutici. "Prima di tutto bisogna effettuare una corretta diagnosi di infertilità: attraverso l'anamnesi (raccolta delle informazioni sulla salute della coppia) e una visita ginecologica per la partner femminile e quella andrologica per il partner maschile."

"Dopo questo primo approccio, il medico specialista deciderà quanti e quali esami prescrivere alla coppia, a seconda di una prima ipotesi medica di infertilità. A mio parere non è mai corretto attribuire una sola causa all'infertilità, perché essendo un meccanismo molto complesso, per il quale ancora non sono chiari ancora tutti i passaggi, è importante non trascurare nessun aspetto."

Vediamo ora quali sono le cause più comuni di infertilità e le possibili cure...

Infertilità: prime diagnosi e cure

Una coppia su 7 deve rivolgersi a uno specialista perché il bambino non arriva. Ma in quali casi si parla davvero di infertilità? E qual è il percorso prima di arrivare alla fecondazione assistita?

La fertilità in dati
Secondo uno studio del 2010 pubblicato sulla rivista Obstetrics and Gynecology solo il 15% delle coppie riesce a fare un figlio nel primo mese di rapporti non protetti. La percentuale sale al 70% dopo 6 mesi di ricera e dopo un anno di tentativi solo il 15% delle coppie presentano possibili problemi di infertilità. Lo studio però dice che anche la metà di questo 15% riesce ad avere un figlio dopo un altro anno di tentativi.

Le cause dell’infertilità invece sembrano essere equamente ripartite nella coppia. Dai dati raccolti dal Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assisita si evince che nelle coppie che si rivolgono a una struttura per problemi di fertilità la causa sia da ricercare nell’uomo per il 35,4% dei casi e nella donna per il 35,5%. Nel 15% delle coppie i problemi di fertilità riguardano entrambi i partner mentre nel 13,2% dei casi l’infertilità è idiopatica.

Quali sono le cause dell'infertilità femminile e maschile

Le cure per l’infertilità sono funzionali alla causa (o meglio alle concause) che portano una coppia ad avere problemi di fertilità. Per razionalizzare l’approccio si tende a dividerle in femminili e maschili. “Le cause più frequenti di infertilità femminile sono legate alla difficoltà nell’ovulazione, alla impervietà tubarica o più in generale a quadri di patologie morfologiche dell’apparato ginecologico (miomi, polipi, malformazioni). – spiega la dott.ssa Giulia Santi, ginecologa – Poi si aggiungono le patologie che sono indirettamente legate alla fertilità (patologie tiroidee, patologie legate al quadro immunitario, patologie metaboliche…)”.
Per quanto riguarda l’infertilità maschile invece il quadro diagnostico sembra essere più semplice: “Le cause di infertilità maschile sono prevalentemente legate alle caratteristiche del liquido seminale, che può presentarsi in quantità ridotta, con spermatozoi poco mobili, o con caratteristiche morfologiche anomale.”

Come si cura l'infertilità?

Scoperte le concause che rendono una coppia non fertile, quando e come si decide di intervenire? “Non tutte le cause possono essere curate.” precisa la dott.ssa Giulia Santi, ginecologa “Sicuramente va posta una corretta diagnosi, perché come sempre in medicina, un segno o un sintomo possono avere diverse motivazioni. Dove è possibile rimuovere la causa (o le cause) dell’infertilità è corretto intervenire, sempre.”
Può capitare che le cause di infertilità siano evidenti e facilmente curabili: “Per esempio, rimuovere un grosso mioma in una posizione strategica per la fertilità, oppure dare una terapia antibiotica in un paziente con un liquido seminale che mostra segni di infezione, possono essere strategie utili a migliorare il quadro di partenza.”

Cosa fare quando l'infertilità non ha una causa apparente

Non tutte le coppie che si rivolgono a uno specialista della fertilità trovano una risposta certa. Oppure ci sono cause di infertilità che non devono necessariamente essere curate con un approccio farmacologico o chirurgico. “In una coppia dove la partner femminile abbia meno di 35 anni è comunque consigliato attendere 12 mesi di ricerca spontanea prima di iniziare un trattamento per l’infertilità.” ci spiega la dott.ssa Giulia Santi, ginecologa. “Il passaggio ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) è previsto per gradi. Sicuramente l’inseminazione intrauterina (IUI) è il primo step che si propone ad una coppia nella quale non è stata riscontrata un’apparente causa nota o curabile diversamente.”

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