I PRO

Facile, comodo, perfetto anche quando il punto vita (e zone limitrofe) non è al massimo. Il taglio non aderente dissimula qualsiasi gonfiore e rotolino. Ed essendo un pezzo unico slancia la silhouette creando un effetto di continuità tra la parte superiore e inferiore della figura.

Se è lungo, meglio puntare sulla seta o un tessuto frusciante, la tela o il cotone sono più adatti ai modelli corti. Non ti vuoi mortificare troppo? Sceglilo con scollo a V o portalo aperto sul décolleté.

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I CONTRO

Anche se in un tessuto prezioso o ricamato, ha sempre uno stile poco habillé che può non essere adatto a certe situazioni formali o di lavoro. Così come il taglio poco aderente non lo rende indicato a occasioni mondane o inviti a cena.

In ufficio, evita i modelli con spacchi troppo profondi, tutti aperti davanti o con l’orlo arrotondato, per non sembrare di avere addosso solo una camicia. Cautela con i tacchi alti: stanno bene se sono sandali. Altrimenti, scarpe rasoterra: gladiator, ballerine o sneakers.

A sinistra: con scollatura profonda per Balenciaga. A destra: con il taglio pantaloni per Stella McCartney

A sinistra: lo chemisier Dior ha dettagli preziosi. A destra: pizzo romantico per Alberta Ferretti

A sinistra: con gli spacchi laterali (DAKS). A destra: con la stampa afro (sfilata Stella Jean)

Con collo alla coreana e plastron anteriore (Gap, 49,95 euro, tg. XS-XL).

In cotone con stampa a farfalle e scollo a V (Max&CO., 139 euro, tg. 38-48).

A fiorellini micro e aperto fino a metà busto (Bagutta, 202 euro, tg. 38-48).

Con maniche ampie decorate da bande a contrasto e orlo stondato (Ottod’Ame, 139 euro, tg. XS-L).

Essenziale e un po’ severo, in tela di cotone (Topshop, 55 euro, tg. XS-XL).

Lo chemisier: un abito che sta bene a tutte

Corto o lungo, scollato o castigato, il suo punto di forza è la vestibilità, praticamente universale. Ma con qualche avvertenza

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