Dawson's Creek

Dawson’s Creek sbarca su Netflix: 10 curiosità sulla serie e perché rivederla

Un ripasso di personaggi, attori e retroscena della serie teen più amata dalle Millennials, per prepararsi a un nuovo binge watching.

Nostalgiche di Dawson’s Creek, esultate, perché la serie approda su Netflix. Ecco un ripasso di tutti i motivi del telefilm più amato dalle Millennials, che certo si apprestano a fare una maratona di tutte le stagioni.

1. La serie su Netflix

Non sbaglia un colpo Netflix che, mentre si crogiola sul successo ottenuto con Bridgerton, ha pensato bene di assicurarsi un altro punto proprio con Dawson’s Creek.

Da venerdì 15 gennaio 2021, infatti, la serie teen approda sulla piattaforma streaming, che rende disponibili tutte le sei stagioni del titolo cult per i Millennials (al momento disponibili anche su Amazon Prime Video).

Dawson’s Creek su Netflix, tuttavia, subirà una piccola modifica: non avrà la famosa sigla I Don’t Want to Wait di Paula Cole per questioni di diritti.
La canzone sarà rimpiazzata da Run Like Mad di Jann Arden, altro celebre brano, nonché sigla della prima stagione di Dawson’s Creek.

2. I personaggi

Kevin Williamson, creatore della serie, ha detto di essersi ispirato alla propria vita per sviluppare il teen drama. Stando a quanto riferito, gli snodi fondamentali delle prime due stagioni erano così simili alla realtà da mettere in imbarazzo la sua famiglia.

Il personaggio di Dawson rappresenta lo stesso Williamson da adolescente: per lui fu pensato un taglio di capelli ispirato a quello di Brad Pitt nel film L’ombra del diavolo.
Per il personaggio di Joey Potter – l’unico presente in tutti i 128 episodi – Williamson ha sempre sostenuto di essersi ispirato alla sua amica d’infanzia Fannie Norwood.

3. Il cast

Gli attori scelti per interpretare i protagonisti erano più vecchi dei loro personaggi. All’inizio della serie, infatti, solo Michelle Williams aveva 17 anni, James Van Der Beek aveva invece 20 anni, Katie Holmes e Joshua Jackson (che ebbero un flirt) avevano entrambi 19 anni.
Nella seconda stagione, i nuovi personaggi Jack e Abbey erano interpretati rispettivamente da Kerr Smith e Meredith Monroe, già di 26 e 28 anni.

Per il ruolo di Joey Potter era in corsa Selma Blair, mentre Katie Holmes non si presentò al casting perché era impegnata in uno spettacolo di scuola. Tuttavia mandò una video-audizione (con sua mamma che interpretava Dawson), che convinse i produttori.

Molto più difficile è stato per James Van Der Beek, che si contendeva il ruolo di Dawson Leery con migliaia di candidati. La spuntò due giorni prima dell’inizio delle riprese. A insistere fu Kevin Williamson, che gridò: «Io ho scritto Dawson! Sono io Dawson! Lui è Dawson!».

Joshua Jackson fece il provino per entrambi i ruoli maschili principali, anche se poi venne scelto per interpretare Pacey Witter.
«L’avevamo detto: sarà una battaglia sul web per scegliere il migliore tra Pacey e Dawson. E infatti la guerra iniziò già al secondo episodio» raccontò poi Kevin Williamson.

4. L’ambientazione

La serie era originariamente ambientata nella Carolina del Nord, dove il creatore Kevin Williamson ha vissuto da adolescente. Quando la Columbia TrisTar ha ordinato che fosse ambientata nel Massachusetts, Williamson creò l’immaginaria cittadina di Capeside.

Le riprese furono effettuate tra Wilmington, Durham e Southport, nella Carolina del Nord. Le ultime stagioni ambientate al college sono state effettuate alla Duke University, oltre a un episodio della quarta stagione girato a New York City.

Gli interni della “Capeside High School” vennero girati nel vero liceo “Capeside” del Massachusetts, gli esterni invece erano dell'”Università del North Carolina” a Wilmington. Il molo di Capeside, invece, è stato perfino ricostruito dopo che un uragano l’aveva distrutto durante la produzione della serie.

5. La sigla e la colonna sonora

Tutti sanno che la musica è un elemento molto importante di Dawson’s Creek, a cominciare dalla sigla.
Inizialmente i produttori avevano pensato di utilizzare il brano Hand in My Pocket di Alanis Morissette, che infatti era stato utilizzato nell’episodio pilota. Però la casa discografica non accordò il permesso, per cui la scelta ricadde prima sulla canzone Run Like Mad di Jann Arden, poi su I Don’t Want to Wait di Paula Cole.

Durante gli anni di trasmissione del telefilm, furono pubblicati due CD contenenti la colonna sonora del telefilm, e in cui furono raccolte una parte delle tantissime canzoni, principalmente brani pop e rock del momento. Il primo album della colonna sonora venne pubblicato durante la seconda stagione ed ebbe molto successo, tanto che si attestò al 7°posto nella classifica Billboard 200, mentre il secondo disco ebbe minore successo.

Nelle edizioni pubblicate in Dvd molti dei brani trasmessi nel corso della serie, sono stati però sostituiti per questioni legate al diritto d’autore, anche se nella versione italiana non ci sono cambiamenti.

6. I riferimenti al cinema (e a Steven Spielberg)

Un tratto caratteristico di Dawson è la sua passione per il cinema e, in particolare, la sua venerazione per il regista Steven Spielberg, illustrata anche nella sua camera.
La stanza di Dawson è infatti tappezzata di poster di film Steven Spielberg, tra cui Lo squalo (1975), Hook – Capitan Uncino (1991), Jurassic Park (1997).

Le locandine vennero inserite nella puntata pilota prima di ottenere l’approvazione da parte del regista. Quando venne stabilita la messa in onda della serie, fu lo stesso Williamson a scrivere personalmente a Spielberg per chiedergli il consenso di trasmettere l’episodio, il regista diede l’approvazione.
L’attore Van Der Beek ha poi raccontato che, in seguito, durante una partita di basket venne avvicinato da Spielberg che gli disse: «Mi piacciono i poster che hai nella tua stanza».

Nella camera di Dawson ci sono anche i poster di altri film, come Essere John Malkovich (1999) e La corazzata Potemkin (1925) e molti oggetti di scena degli horror Scream – Chi urla muore (1996) e So cosa hai fatto (1997) (entrambi scritti da Williamson).
Tutta la serie, comunque, è infarcita di riferimenti al cinema e a star contemporanee, comprese Tom Cruise… che anni dopo sposò Katie Holmes.

7. Il primato

Dawson’s Creek è stato il primo telefilm a mostrare un bacio gay in prima serata tra due uomini.
Il finale della terza stagione, l’episodio True Love (in onda negli Stati Uniti il 24 maggio 2000), mostra Jack che bacia il suo ragazzo Ethan.

Dieci anni dopo l’attore Kerr Smith, ha detto: «Sapevo che era una cosa storica e lo sapeva anche lui. Non dimenticherò mai il giorno in cui abbiamo girato quella scena. Io ero parecchio nervoso e lo era anche lui… Sapevamo cosa stavamo facendo, che il messaggio che dovevamo trasmettere era importante e che molte persone avrebbero preso a modello lo show per questa storyline in particolare. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro».

8. Il finale

Dopo la seconda stagione, l’ideatore Kevin Williamson lasciò la serie, che registrò un calo di ascolti tale da rischiare la chiusura. Ci pensò il primo bacio di Pacey a Joey nella terza stagione a rilanciare il successo della produzione.

Secondo il progetto, il penultimo episodio della sesta stagione avrebbe dovuto essere quello conclusivo. Poi la casa di produzione WB chiese a Kevin Williamson di scrivere una conclusione diversa. L’autore così tornò a scrivere l’ultimo episodio, dove avviene un salto temporale nel futuro di cinque anni.

9. Il successo

Durante la messa in onda, tra il 1998 e il 2004, Dawson’s Creek è arrivato a ottenere 25 nomination ai vari premi, vincendone però solo sei. In particolare, vinse un GLAAD Media Awards 2000, cinque Teen Choice Awards nel 1999, 2000 e 2001.

Grazie alla popolarità dello show, la WB decise di creare uno spin-off intitolato Young Americans, che debuttò in America nel 2000 e che però cancellato dopo 8 episodi.
Nel 2007 venne realizzato un remake turco, intitolato Kavak Yelleri.

10. La reunion

Nel 2018 è avvenuta una reunion, infatti tutto il cast (compresa la nonna di Jen) prese parte a uno speciale organizzato dalla rivista Entertainment Weekly per celebrare i vent’anni del primo episodio della serie, che in Italia arrivò invece in televisione nel 2000.

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