Il Manifesto Cyborg di Gucci. La passerella è una sala operatoria

Alessandro Michele celebra l'ibrido ed esalta la diversità su una pedana asettica tra lettini da pronto soccorso e sedie da sala d'attesa

Surrealismo ed effetti speciali si incontrano su una passerella. Quella di Gucci  che ancora una volta fonde epoche e tradizioni, culture e continenti, in un contesto che esalta l’unicità e, come non mai, con i suoi universi paralleli sorprende la platea. Per mano del suo ‘chirurgo’: il Direttore Creativo Alessandro Michele.

Siamo in una vera e propria sala operatoria allestita per l’occasione e sulla pedana dal sapore asettico, per l’autunno inverno 2018, sfilano i Cyborg, creature ibride e paradossali che superano qualsiasi dualismo e dicotomia, mettendo insieme natura e cultura, maschile e femminile, normale e alieno, psiche e materia.

L’ispirazione è al Manifesto Cyborg della fisolofa Donna J. Haraway in cui metaforicamente si celebra proprio l’ibrido e la capacità sia di trasgredire le categorizzazioni predefinite sia di diffondere differenti modi di pensare, facendo prevalere la propria personalità.

Tutto intorno, nel Gucci Hub alle porte di Milano, pareti tinte di verde ospedaliero, lettini e lampade da pronto soccorso, sedute da sala d’attesa. Mentre si odono suoni che ricordano il battito cardiaco e i bip dei macchinari.

Qualcuno tiene tra le braccia la propria testa, qualcuno si accompagna a cuccioli di serpenti, draghi in miniatura (ispirati a ‘Legend of the baby dragon in the jar‘), qualcun’altro ad altre creature misteriose che sembrano arrivate da mondi fantastici.

Quei Cyborg indossano lunghi abiti di velluto, slip dress luminosi, giacche femminili in tweed e sneakers tecniche tempestate di strass, bomber dal gusto sportwear con abiti in pizzo da sera. E poi turbanti, passamontagna, calotte di cristalli, cloche.

Imperano le paillettes all over, i cristalli, i loghi e le trasparenze. I fiocchi e le frange, le ruches e le balze. Le fantasie – geometriche, floreali e tartan – si alternano e si abbiano tra loro per un irriverente gioco di contrasto.

E il tutto riconduce a creature indeterminate e culturalmente consapevoli, disposte a emanciparsi e a privilegiare la diversità. Per decidere di diventare ciò che si è.

Sfoglia la gallery e preparati a entrare in sala … con Gucci!

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