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Gli abiti in stile Anna Karenina

Il suo fascino è più vivo che mai. Torna sul grande schermo. Ispira la moda di questo inverno. Ma è ancora il simbolo dell’amore che sfida tutto? Una celebre scrittrice, Lidia Ravera, oggi non ne è più così convinta. Di certo, non la vorrebbe come amica. Perché Anna è anche un’egoista. È capace di perseguitare il suo Vronskij come una stalker...

Bianco inverno

Blugirl, collezione autunno-inverno 2012/2013
Da ragazzina usavo la letteratura come l’oppio: mi rilassava, mi faceva sognare, mi faceva dimenticare i confini asfissianti della mia vita. Mi intrufolavo nei grandi romanzi per dimenticare la routine: andare a scuola, tornare a casa, i silenzi di mia madre, i discorsi di mio padre… cenavo in fretta e mi chiudevo in camera mia con un libro. Quando iniziai a leggere Anna Karenina avevo 15 anni.

Il cappello con veletta

Cappello con veletta, Louis Vuitton.
Auguri Keira! Per non parlare della sfida che attende Vittoria Puccini, protagonista di una miniserie tv sull’eroina di Tolstoj che vedremo sulla Rai nel corso del 2013. Anche a me fu commissionata una sceneggiatura, nei primi anni Ottanta, da quel soggetto semplice eppure perfetto. L’operazione non andò in porto, come capita spesso, ma ho ritrovato, sulla mia vecchia edizione Rizzoli Bur in due volumi, tutte le note e le frasi sottolineate e i miei commenti dell’epoca.

L'abito Dior

Christian Dior, autunno-inverno 2012/2013. 4. Cappello con veletta, Louis Vuitton.
Ma il romanzo di Lev Tolstoj era già stato più volte saccheggiato dal cinema. Sapevo chi era la Karenina, prima di leggere il libro. Dal 1911 a oggi ne hanno girate ben 19 di “Anne Karenine”, fra film e serie tv. È atteso in Italia, a febbraio, il ventesimo remake, per la regia di Joe Wright, con Keira Knightley nei panni della protagonista: un film che ha già ispirato la moda di questo inverno. La povera Knightley dovrà vedersela con Greta Garbo che fu una Karenina magnifica nel 1935.

La borsa da zarina

Borsa “Clio zarina”, Braccialini.
Leggevo il romanzo per la seconda volta, con l’attenzione di chi deve ridurre alla linearità del cinema una complessa sinfonia di sentimenti. A 16 anni mi ero identificata con Anna, in modo totale, a 30, quando studiai il personaggio, essendole, a quel punto, coetanea, scoprii che non riuscivo più a parteggiare per lei. Ma questa Karenina, mi chiedevo, è una eroina romantica o una donna quasi qualunque, debole e ambigua? Non riuscivo a non giudicarla.

La collana Karenina

Collana “Karenina” in oro con opale e diamanti, Fabergé.
Scrivevo, nelle note a margine del libro: “A.K. è una giovane madre, appartiene all’alta società, vive nella Russia del diciannovesimo secolo. Suo marito, Karenin, è freddo ma intelligente. Suo figlio, Sergej, ha otto anni come il mio. Quando l’amore, nella persona del conte Vronskij, bello, sprezzante e preda di una passione esclusiva, entra nella sua vita, il bambino, da centro assoluto degli affetti materni, impercettibilmente, sbiadisce. Lo trova ancora un perfetto angelo biondo, sì, ma lo soffre. Lo colma di carezze, sì, ma perché deve. Diventa, il povero bimbo, ostacolo al godimento dell’estasi sensuale.

Il cappotto in stile Anna Karenina

Collezione autunno-inverno 2012/2013 di Vivienne Westwood
Suo padre, l’inossidabile Karenin, ha un destino ancora più triste. Va a prenderla alla stazione e lei, che ha conosciuto Vronskij e ha già scoperto d’averlo fatto innamorare, trova il marito improvvisamente brutto, gli guarda fisso la cartilagine di un orecchio e sente una repulsione violenta. Non tollera che lui la tocchi, non risponde al suo blando e affettuoso corteggiamento.

Chanel Haute Couture 2013

Chanel Haute Couture
Più si sente desiderata da Vronskij, Anna, e meno tollera la presenza scontata di Karenin”. La dinamica dell’avventura extraconiugale, a 16 anni, la scoprivo per la prima volta e la credetti connaturata all’essere donna. Quindici anni dopo, mi sembrò, invece, connaturata a un certo tipo di donne. Donne che non mi piacevano, donne diverse dal mio ideale.

Gli stivaletti

Stivaletti Gucci.
Quelle per cui c’è l’uomo di tutti i giorni, che ti mantiene e ti protegge. E poi c’è l’altro, l’uomo dell’avventura, l’antidoto alla noia coniugale. Oggi, trascorsi altri trenta anni, rileggendo il capolavoro per la terza volta, mi pare che Tolstoj abbia usato Anna Karenina per raccontarci la verità sulle dinamiche amorose.

Greta Garbo nei panni di Anna Karenina

Greta Garbo, con John Gilbert (1935).
L’amore, quando è contrastato, si nutre di picchi, di impennate, di poco tempo e molta attenzione a usarlo bene. Mentre l’amore coniugale è quasi invisibile, un sottovoce, che poche hanno voglia di percepire, l’amore adulterino è fiammeggiante, rumoroso e smisurato. Per l’amante ti vesti e ti trucchi. Con il marito indossi vestagliette informi, calzi le pantofole, non cerchi di essere spiritosa. La passione è la malattia infantile dell’amore.

Vivien Leigh nei panni di Anna Karenina

Vivien Leigh, con Kieron Moore (1948).
Febbre altissima, esantemi evidenti, perdita del senno. Ma finisce presto e la malatina torna alla vita consueta, più alta di qualche centimetro. È questo che Anna Karenina non sa accettare, il ritorno alla salute, cioè alla vita senza passione. Le cose sono andate così.

Sophie Marceau nei panni di Anna Karenina

Sophie Marceau, con Sean Bean (1997).
Anna incontra casualmente l’affascinante Vronskij andando a trovare il fratello, per convincere la cognata a non cacciarlo di casa, anche se l’ha tradita con la governante dei figli (questa sottostoria non è casuale, l’autore ci sta raccontando che l’adulterio maschile è normale, mentre quello femminile è scandaloso).

L'abito da cerimonia

Collezioni autunno-inverno 2012/2013: Zac Posen.
Anna sente subito lo sguardo desiderante di Vronskij, e anche questa è una dinamica nota: è così facile innamorarti di chi ti ha scelta! Dunque Anna e Vronskij si rivedono. Lui dichiara di essere caduto in preda a una passione delirante, non vive che nell’attesa di rivederla. Anna, come chiunque di noi, ci casca. È prima cauta e scoraggiante, e lui si infiamma sempre di più. Poi inizia a cedere.

Trasparenze e oro

Collezioni autunno-inverno 2012/2013: Temperly London.
Infine, con un udibile schianto di tutte le cautele e le difese, accetta e rilancia. Non è soltanto felice di essere amata, ama anche lei. La sua serenità va in mille pezzi. Karenin finge e si incattivisce, il piccolo Sergej diventa triste, la società chiacchiera, le malelingue banchettano sui resti della sua reputazione. Eppure lei è preda di una faticosa ed esclusiva felicità. Ama riamata. Il miracolo, ci spiega Tolstoj, non dura.

Il tailleur

Collezioni autunno-inverno 2012/2013: Banana Republic.
Non dura mai. Mentre Anna si attacca sempre di più a Vronskij, lui si stacca sempre di più da Anna. Lei viene progressivamente posseduta dalla gelosia, dal sospetto. Si dispera, imbruttisce, perde la grazia, la misura, l’equilibrio. Più lui sfugge, più lei lo insegue. Diventa una specie di stalker, persecutoria, minacciosa, puerile. Quel tratto infantilmente egoista, che l’ha
spinta a sacrificare la maternità alla passione, che l’ha indotta a trattare Karenin come un estraneo e a non vedere il suo dolore, si aggrava con l’abbandono. Se Vronskij non la vuole più, lei non vuole più niente.

L'abito da sera

Collezioni autunno-inverno 2012/2013: Pucci.
Quando le pare d’averlo perduto per sempre si getta sotto un treno. È un’eroina antica o una moderna signora che una vita senza senso costringe ad abitare in un romanzo… o, meglio
ancora, in un film? La grandezza di un romanzo si misura sull’impossibilità di giudicare in modo univoco i suoi personaggi, la Karenina che esce dalle pagine di Tolstoj, perciò, gode della nostra ammirazione e della nostra compassione.

I guanti

Guanto con bordo di pelliccia, Marella.
Se fosse una donna vera, mi chiedo e vi chiedo, sarebbe nel cerchio stretto delle nostre amiche o ai margini, circondata da un cauto malanimo? Per come sono fatta io, ve lo confesso, non la frequenterei volentieri. La immagino come una di quelle che non amano le altre. La classica s… che viene a cena con te soltanto se “il Vronskij” le dà buca.

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