Le ultime sfilate sono un trionfo di outfit maschili assurdi. E se la passerella non è il mondo, la crisi mondiale del maschio si fa sentire anche da lì
Il mondo non è finito ma gli stralci dell’apocalisse si sono abbattuti ugualmente sull’umanità. Almeno su quella di sesso maschile che ha sfilato in questi giorni in passerella per le nuove collezioni. A giudicare dagli outfit sfoggiati dai modelli, nessuna pietà per il maschio della nuova era. Le foto parlano chiaro, vi invitiamo a cliccarle. Se siete troppo sensibili però, passate oltre. Potreste trovare modelli vestiti da sarda del mar Baltico o con giganteschi guantoni da boxe o da cucina in lana, abbinati a boxer maculati che neanche nelle nostre peggiori fantasie abbiamo immaginato. Gli stilisti che guardano al futuro propongono quindi maschi in gonnella, col ginocchio nudo che fa tanto Lolita
uomini coi canini affilati, con la sottoveste o il tubino nero stile Colazione da Tiffany. E va bene, la moda è anche estro, è genio creativo, ma quando mandi sul catwalk il vecchio di tonno Nostromo o un modello con una trave di legno stampata in faccia una domanda te la poni: ma che tipi di
maschi avevano in mente le griffe che hanno prodotto queste improbabili collezioni? La risposta suona scontata e affatto rassicurante: il maschio medio. Quello traditore a cui vorresti spaccare tu in testa una trave di legno, quello che se fuori sembra buono dentro ha l’animo che puzza di pesce, quello che non riesce a essere sicuro di nulla e le ruches ce l’ha in testa, nei suoi contorti atteggiamenti. Quello che gira in sottana perchè colto da crisi di identità, quello eternamente indeciso e quello problematico, che ti succhia il sangue e poi scompare nella notte. D’altronde sono anni che si parla di crisi dell’uomo, troppo instabile, incapace di prendersi resposabilità, sempre in fuga. E forse la moda, come Picasso ai suoi tempi, non ha fatto altro che portare in passerella pensieri e modi di fare del maschio medio che facciamo sempre più fatica a riconoscere…