La scrittrice Licia Troisi ha la mania dei selfie. Li scatta e li condivide in cerca di approvazione. Degli altri? No, di se stessa

Stamattina, mentre facevo il consueto surfing sul web, mi sono imbattuta nel seguente titolo: Ti fai i selfie? Hai un disturbo mentale. Clicco e leggo. La solita ricerca americana spiega che, se sei ossessionata dagli autoscatti, allora hai scarsa autostima. Probabilmente è una bufala. Eppure, d’improvviso, tutto torna: cavoli, ecco perché sul mio profilo Twitter ormai sono più le foto di me in costume, di me con gli occhiali, di me col cappello che di qualsiasi altra cosa! Faccio selfie da prima che fosse “mainstream” (cioè una moda condivisa da tutti), da prima ancora che si chiamassero così. Mi dicevo che era utile a scopo pubblicitario: sto sui social perché mi piace, ma serve anche per il mio lavoro. Un tweet prima di una presentazione è un modo divertente per ricordare un appuntamento. Però la verità è un’altra, e me l’ha rivelata mio marito qualche tempo fa: «Pubblichi i selfie per dimostrare a te stessa che sei carina, per avere la tua stessa approvazione, che, per forza di cose, non avrai mai». Non sono esattamente una top model. Non mi sono mai considerata bella. Ma sono una di quelle che si guardano nelle vetrine mentre camminano per strada e si ripetono disperatamente: «Non sei tanto male, non sei tanto male», senza convincersene davvero. Quindi mi faccio i selfie e li metto online. Tipo la foto in bikini di qualche settimana fa, in Sardegna. La scatto. La faccio vedere al marito, in cerca di assoluzione: «Coscia al vento? Tetta in vista? “Lardominale” prominente?». Dopo una serie di stanchi: «Ma no, ma dai, ok, mettila» da parte di lui, infine pubblico. Poi arrivano i commenti sui social network, e mi pento. Troppo fatalona. Sono ridicola. Non sono io. Comunque la panzetta c’è, perché lui mi ha detto di no? Una settimana dopo

troisi
ROMA- OTTAVA EDIZIONE DI “LETTERATURE – FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ROMA” – NELLA FOTO LA SCRITTRICE LICIA TROISI, SCRITTRICE DI SAGHE FANTASY, FAMOSA PER I LIBRI “CRONACHE DEL MONDO EMERSO” E “LE GUERRE DEL MONDO EMERSO”.

ricomincio da capo. Costume nuovo. «Come è carino. Su, facciamoci un selfie». O le scarpe. Sono malata di scarpe. Quelle col tacco, soprattutto. In giro guardo i piedi di tutte, ormai ho il radar per sandali e open toe. Ogni volta che ne compro un paio, scatto foto dei piedi. Credo di avere un seguito piuttosto nutrito di feticisti, sui social. Ma non sono mai soddisfatta. Perché ha ragione mio marito. Cerco la mia, di approvazione. E quella non l’avrò mai. Perché sono fatta così, in tutto: nel lavoro in primis, in cui non sono mai definitivamente contenta di quel che scrivo, ma anche negli hobby. Per dire, di rado sono davvero convinta di qualche dolce che preparo. E ne sforno molti, perché mi piace. Così pure per l’aspetto fisico. Con l’aggravante che sono una ex-sovrappeso, con tutto il corteo di paturnie alimentari, ossessioni salutistiche e di fitness che la cosa si porta dietro. E quindi? E quindi nulla. Proprio ieri ho comprato un costume cui facevo la posta da un mese, e che alla fine ho deciso di comprare. Vediamo un po’ dov’è la luce migliore per uno selfie…

 

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Chi è l’autrice
Licia Troisi è nata a Roma nel 1980 e ha una laurea in Fisica. Scrive romanzi fantasy. Ha venduto 3 milioni di copie nel mondo con le saghe del Mondo Emerso, La ragazza drago, I regni di Nashira e la nuova serie Pandora (tutte pubblicate da Mondadori).

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