«Chiamatemi Harry» dice il Principe tornato a Londra

  • 27 02 2020

Il duca di Sussex, tornato nel Regno Unito, ha chiesto ad alcuni delegati in una conferenza sul turismo a Edimburgo di rivolgersi a lui semplicemente come Harry: «Just call me Harry» ha detto emulando la sua Meghan

Il figlio di Carlo e Diana resta ovviamente un principe ma ha già chiarito che ora vuole essere conosciuto solamente come Harry, duca di Sussex. «Just call me Harry», ha detto appena rientrato in Patria durante un meeting sull’importanza del turismo sostenibile in Scozia. Non principe, non duca, non royal. Nessun titolo, insomma. Semplicemente Harry. Nonostante manchi ancora un mese allo scoccare della Megxit, Harry ha voluto chiarire e mettere le basi per quella che sarà la sua nuova vita e il suo approccio con il mondo. Nei prossimi dodici giorni il principe incontrerà persone, terrà discorsi e stringerà mani ancora in veste di membro senior della Royal Family. Poi, dal prossimo 1 aprile, volterà pagina. Pur restando Duca di Sussex, Harry smetterà di rappresentare la Regina, di intraprendere Royal Tour e di prendere soldi dai contribuenti. Un bel cambiamento per uno che conosce solo la vita “da reale” e non quella “reale”. Ed è proprio su questo gioco di parole che si stanno sbizzarrendo i tabloid inglesi: quello che era il loro prefisso più importante, HRH, His e Her Royal Highness e cioè Sua Altezza Reale diventa in queste ore “His Real Harriness”. In molti hanno visto non solo una nuova identità del principe ma anche una chiara manipolazione, anzi, sudditanza, verso la moglie Meghan che, come sappiamo bene, in una delle sue prime uscita da bride-to-be si era lasciata sfuggire un “Call me Meghan”. Non solo. Qualche giorno fa i Duchi del Sussex hanno diffuso su Instagram un video girato in occasione della condirezione di Meghan del numero di settembre di Vogue UK e nel filmato si vede Edward Enninful, direttore della testata e amico dell’ex (e futura) attrice americana, insieme a Meghan che pronuncia esattamente le stesse parole scelte oggi da Harry: «Call me Meghan». Chiamami Meghan. Non duchessa, non royal. Semplicemente Meghan. Vi suona famigliare? Sarà anche una strategia per mostrarsi più vicini alla gente ma il risultato è stato, ancora una volta, di mettere in luce chi dei due plasma l’altro. Ció che piace ad Harry, guarda-caso, è ciò che piace a Meghan.

Getty Images
1 di 8

Getty Images
2 di 8

Getty Images
3 di 8

Getty Images
4 di 8

Getty Images
5 di 8

Getty Images
6 di 8

Getty Images
7 di 8

Getty Images
8 di 8

La richiesta del sesto in linea di successione al trono britannico riflette esattamente il terremoto in corso nella monarchia dopo la richiesta di divorzio e lo scacco matto ai due ribelli da parte della Sovrana. Elisabetta ha infatti vietato al nipote e alla consorte di utilizzare il brand “Sussex Royal” con la più semplice dello motivazioni: non ci si può vendere come Reali se non si vuole essere tali. A nessuno, a maggior motivo a coloro che non ne sono membri, è concesso di sfruttare il marchio della Famiglia per trarne un vantaggio economico. E anche se, secondo le indiscrezioni, Meghan avrebbe reagito stizzita, sottolineando che «Quelli indignati dovremmo essere noi e non la Regina e il successo del marchio è garantito con o senza il nome Royal» il portavoce dei Sussex ha già chiarito in via ufficiale che a partire dal 1° aprile nessuna comunicazione conterrà il tanto contestato “Sussex Royal”. Saranno solo Harry e Meghan. Proprio come vogliono loro. E i social scherzano sul fatto che H&M è già stato preso e che i due dovranno inventarsi qualcosa di più geniale.

Intanto Harry è atteso a Londra da Bon Jovi per registrare negli studi di Abbey Road, sì, quella dei Beatles, un brano scritto dal rocker per beneficenza a sostegno degli Invictus Games, giochi sportivi dedicati ai militari invalidi di cui il secondogenito di Carlo e Diana è ideatore e patrono. Poi, a marzo, sarà per l’ultima volta (ufficialmente) al fianco della Regina e dell’intera Royal Family – siamo tutti in attesa di sguardi imbarazzati – per celebrare la Giornata del Commonwealth.

Riproduzione riservata