Coma_Cose

I Coma_Cose a Sanremo per la seconda volta

Due anni fa, l’esordio folgorante. Poi, la separazione «per riflettere su di noi come singoli, prima che come coppia d’arte e di vita». Ora, il ritorno all’Ariston con "L’addio". Una ballata intima che racconta di quel distacco. E di come si sono ritrovati

È bella la storia dei Coma_Cose. Lui è Fausto “Lama” Zanardelli, classe ’78, da sempre nella musica, un passato da rapper, la scrittura, poi il lavoro da commesso. Lei è Francesca “California” Mesiano, classe ’90, artista con una laurea in Scenografia, un’esperienza come falegname, poi commessa anche lei. Si incontrano, da colleghi, in un negozio di borse a Milano, nasce l’amore.

Chi sono i Coma_Cose

Quando perdono il lavoro, si danno qualche mese di tempo per provarci con la musica, lei diventa la voce per lui. È il 2016, l’anno dopo incidono il primo Ep, Inverno ticinese, e in poco tempo diventano uno dei nomi di riferimento della scena indie con l’album Hype Aura. Fino al Festival di Sanremo del 2021 quando, davanti a un platea vuota per la pandemia, cantano Fiamme negli occhi senza staccare lo sguardo l’uno dall’altra. Ed è subito successo. Ma è anche il momento in cui tutto cambia. Si separano per alcuni mesi – Fausto torna a Salò, Francesca a Pordenone – con la necessità di prendersi del tempo per loro stessi. Come singoli, prima che come coppia d’arte e di vita. E da lì ripartono, ritrovandosi.

La canzone dei Coma_Cose di Sanremo

L’addio, la delicata ballata che portano quest’anno a Sanremo, stavolta davanti al pubblico, parla proprio di quella crisi: o, meglio, di una coppia che attraversa difficoltà e fragilità ma torna insieme più unita di prima. È bella la storia dei Coma_Cose, perché è quella di chi si ama senza più darlo per scontato.

Intervista ai Coma_Cose

Dopo il Festival, i Coma_Cose pubblicano la nuova edizione dell’album “Un meraviglioso modo di salvarsi” contenente “L’addio”. Poi a marzo e aprile saranno in tour: le date su comacose.eu.

Per quale motivo vi siete lasciati?

Fausto: «Dopo Sanremo, il nuovo disco, i concerti, ci siamo dovuti allontanare per riflettere su noi stessi. Dietro ai Coma_Cose ci sono Fausto e Francesca. La crisi, anzi il percorso in cui ti accorgi di trascurare l’altra persona perché sei talmente immerso nel lavoro da dimenticarti di dedicarle attenzione nell’intimità, è arrivata da lì».

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Come siete tornati insieme?

Fausto: «Abbiamo capito che non dovevamo “possederci”. Né allineare il nostro modo di pensare».

Francesca: «Non siamo mai d’accordo su tutto. Il nostro modo di ritrovarci è stato fermarci e accorgerci che avevamo dei problemi da risolvere dentro di noi. Esulavano dall’altra persona, dalle colpe che ci stavamo dando».

Di cosa incolpava Fausto?

Francesca: «Di tutto e di niente, spesso si sfoga la rabbia su chi ci è più vicino. Non era colpa sua, però poi subentra l’orgoglio e non riesci a chiedere scusa. Credo invece sia importante farlo, interrogarsi di più su se stessi».

Coma_Cose

Il ritorno in coppia dopo la crisi

Come state adesso?

Francesca: «Bene, è un momento nuovo. È la prima relazione così lunga per entrambi. Le nostre “fiamme negli occhi” ora sono diverse. Abbiamo fatto qualche viaggio, abbiamo vissuto 6 mesi lontano da tutto, soprattutto dai social, ci siamo ritrovati e ricaricati».

Non avete paura che ricapiti?

Francesca: «Ci siamo ripromessi di prenderci dei momenti di pausa, sennò siamo fregati. Ci sono troppe cose da fare e a cui pensare in quello che facciamo e nel mondo in cui viviamo. Credo sia sano per tutti staccare».

Quanto è difficile essere coppia nella vita e nel lavoro?

Fausto: «È difficile passare da un “ruolo” all’altro, vivi sempre tra pubblico e privato. Ma si vive tanta vita insieme».

Litigate?

Francesca: «Sì, abbiamo necessità dello scontro. Spesso dicono che se una coppia litiga c’è qualcosa che non va: a me invece piace litigare, perché vuol dire che c’è dialogo. Siamo due opposti che cercano di ritrovarsi».

La seconda volta a Sanremo

“L’addio” è una canzone molto intima. Non vi spaventa cantarla sul palco dell’Ariston? È il vostro secondo Festival, ma il primo davanti al pubblico in teatro.

Fausto: «Il nostro percorso è sempre stato caratterizzato dalla trasparenza, credo sia il segreto con cui siamo arrivati al pubblico, ed è l’unico modo che conosciamo. Questo è un pezzo della nostra storia».

Francesca: «Di solito non si parla dei problemi di coppia. È una sfida metterci così a nudo, ma Sanremo ci permette di lanciare un messaggio che speriamo possa essere utile a chi sta vivendo un momento simile a quello che abbiamo attraversato noi. Raccontarlo ci fa sentire meno soli».

Vi sentite soli?

Francesca: «Sì, tutti i giorni. Però poi mi ricordo che non sono sola davvero».

Fausto:«Abbiamo i nostri gatti! (ride, ndr)».

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Di cosa parla il brano dei Coma_Cose

In una strofa cantate: «L’addio non è una possibilità». È stato così per voi?

Fausto: «Abbiamo capito di avere un sentimento che può sopravvivere a tutto, anche all’addio».

Che coppia siete?

Fausto: «Siamo imprevedibili, tra di noi. Siamo persone che stanno insieme. Una coppia che dice “Ci amiamo”, che forse è la cosa più noiosa che si possa dire».

Francesca: «Ma anche la più difficile».

Un’altra strofa dice: «Promettimi che potrò sempre tornare da te se mi dimentico me».

Fausto: «È come dire: difendi la mia purezza, la mia personalità, quello che sono, quella di cui ti sei innamorato. Perché altrimenti rischio di dimenticarmene anche io».

Perdersi dipende dall’abitudine della vita di coppia?

Francesca: «Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine (citazione di Ode alla vita di Martha Medeiros, ndr). Non possiamo adagiarci troppo, ma cercare di sorprenderci ogni giorno».

Fausto: «Stare insieme non è solo arcobaleni. Il nostro lavoro ci dà tante soddisfazioni, ma fa anche sì che la routine a volte invece non si esprima. E forse è anche per quello che è arrivata la crisi».

Tra litigi e rappacificazioni

Da separati, non temevate di far finire i Coma_Cose?

Fausto: «Se ci lasciassimo, non avrebbe senso continuare, perché le canzoni nascono in casa, da sensazioni, da cose che ci diciamo. Ma onestamente il percorso artistico sarebbe l’ultimo dei pensieri, come lo è stato allora».

Al matrimonio e ai figli ci pensate?

Francesca: «Noi non programmiamo molto, ma chi lo sa, tutto può essere».

Fausto: «Non abbiamo mai escluso il matrimonio, un figlio è un avvenimento forse più importante».

Francesca: «Ma non è calcolabile. Non lo cerchiamo, però se succede…».

Di cosa avete paura?

Francesca: «Di perdere qualcosa che fa parte della mia vita da sempre, di non dimostrare abbastanza affetto alle persone che mi sono vicine, di non fare abbastanza per loro».

Fausto: «Il tempo fa paura, ma se lo sai gestire bene si innesca una mentalità più propositiva. Non bisogna però guardare indietro, sennò è la fine».

Il gesto più bello tra voi?

Francesca: «Cerco di prendermi cura, per quanto possibile, del suo caos».

Fausto: «Dedicarle le canzoni».

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