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Bancomat e carte di credito: multe per chi non li accetta

In autunno scatteranno le multe per i commercianti, gli artigiani e i professionisti che rifiuteranno di farsi pagare con carte di credito e debito o bancomat. La sanzione sarà applicata anche nel caso di importi minimi

In autunno, dopo la firma e la pubblicazione di un decreto interministeriale ad hoc, scatteranno le multe per i commercianti, gli artigiani e i professionisti che rifiuteranno di farsi pagare con carte di credito e debito o bancomat. Lo ha annunciato qualche giorno fa, in pieno periodo di vacanze e di distrazione, il viceministro dell’Economia Luigi Casero.  Tutti le categorie coinvolte dovranno dunque avere il Pos, ovvero il dispositivo elettronico necessario per accettare le tessere e incassare direttamente in banca, e utilizzarlo ogni volta che sarà richiesto da consumatori e clienti. 

Previste multe fino a 30 euro

Sarà la volta buona? Il provvedimento, che dovrebbe essere sottoscritto entro la fine di settembre, non cadrà dal cielo. Darà concretezza a quanto previsto già dal governo Monti nel 2012  e poi dalla legge di Stabilità del 2016.  Per ogni inadempienza, ogni “no” opposto ai pagamenti elettronici,  sarà applicata una multa fino a 30 euro. Non ci saranno più scuse o scappatoie. E l’obbligo di accettazione delle card, caduta la soglia di un minimo di spesa di 30 euro, dovrebbe essere contemplato anche per cifre piccolissime, senza più alcuna franchigia.

Non solo sanzioni

Non solo punizioni, però. «Vogliamo inserire questa norma all’interno di un quadro più ampio – ha spiegato Casero –  per spingere tutto il sistema a un deciso spostamento verso i pagamenti elettronici in Italia», in nome della modernizzazione e in funzione anti-evasione. Così, è una opzione, chi salda un conto con le tessere  potrebbe avere un piccolo sgravio fiscale sulle spese tracciate.  “Abbiamo aperto un tavolo con le categorie, per escludere alcuni professionisti . Poi – sempre parole e promesse del viceministro – parleremo anche con le banche per ridurre i costi dei Pos, che in Italia sono più alti rispetto a molti altri Paesi europei”.

“Nessuna franchigia per i pagamenti elettronici”

Sergio Boccadutri, deputato Pd, è l’autore dei passaggi sui pagamenti elettronici inseriti nella legge di Stabilità.  Dopo aver criticato immobilismi e ritardi, sollecitando l’emissione del decreto in dirittura d’arrivo, adesso si dice soddisfatto. “Il provvedimento è pronto da tempo. Sarebbe stato meglio firmarlo prima delle vacanze, per agevolare le transazioni di milioni di turisti italiani e stranieri, ma ormai è fatta. Ci siamo.  Si potrà pagare qualsiasi spesa con carte di credito e bancomat. Nella comunicazione iniziale c’è stato un equivoco. Le tessere saranno utilizzabili anche per gli importi più bassi, sotto i 5 euro. Per queste cifre e i micro pagamenti – ecco un’altra novità  – verranno previste riduzioni delle commissioni bancarie. A settembre, oltre al decreto interministeriale, sarà firmato un decreto legislativo, per dare corso alle direttive Ue in materia”.

Multe fino a 30 euro per ogni rifiuto

Il cittadino cui non sarà consentito di pagare con le carte, dice ancora Boccadutri, “potrà chiamare la polizia municipale, la polizia di stato, i carabinieri o la guardia di finanza e denunciare l’irregolarità. Secondo me i casi non saranno molti. La minaccia di una multa farà da deterrente  e i pagamenti elettronici diventeranno una abitudine diffusa”. Altra informazione: “L’importo stabilito per la sanzione, fino a 30 euro, è stato mutuato dall’articolo del codice penale – depenalizzato – che già punisce chi si rifiuta di accettare monete aventi corso legale, i normali contanti”.

Deroghe ed eccezioni

Continua il deputato: “Non saranno multabili commercianti, artigiani e professionisti che non possono accettare le tessere elettroniche per ‘oggettiva impossibilità tecnica’. È il caso, ad esempio, degli esercenti che lavorano in zone prive di infrastrutture e collegamenti in rete, tipo le baite in alta montagna o i bar di una sperduta isoletta”.

Il fronte del sì

L’annuncio di Casero ha innescato reazioni di segno diverso. Alcune associazioni di consumatori  applaudono, altre chiedono misure ancora più stringenti.  Il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, si dice soddisfatto: “Senza questa sollecitazione – commenta – i commercianti continuerebbero a rifiutare l’uso del bancomat per importi bassi, come puntualmente si verifica. Il cliente deve poter pagare come meglio crede”. Per il numero uno di Federconsumatori, Emilio Viafora,  “le sanzioni per chi accetta solo il contante sono, purtroppo, una misura necessaria per fare in modo che i cittadini possano utilizzare quando e come credono i pagamenti elettronici”.

Critiche e bordate

Tuona invece Carlo Rienzi, a capo del Codacons:  “L’entità della multa prevista è del tutto ridicola. Servono sanzioni ben più salate, perché i gravi ritardi nell’introdurre provvedimenti contro i trasgressori hanno prodotto un danno non solo agli utenti, ma anche alla lotta contro l’evasione fiscale, con ripercussioni per i conti pubblici.

“Penalizzati gli artigiani a domicilio”

La Cgia di Mestre, che rappresenta artigiani e piccole imprese,  concorda con le multe e rilancia. Chiede che “il Pos non sia reso  obbligatorio per tutte le categorie artigiane” né per le ditte che lavorano esclusivamente per altre aziende e per la pubblica amministrazione. Andrebbero esentati, secondo i dirigenti dell’associazione, “gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti, i manutentori di caldaie, nonché i loro dipendenti e collaboratori.” La ragione?  “Si recano singolarmente presso la dimora o l’immobile del committente. Ciò comporta che ciascun addetto dovrà essere dotato di un Pos. Chi ha voluto queste disposizioni, ha idea di quali costi dovranno sostenere le piccole attività?”.

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