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Saldi: 10 consigli per non farsi fregare (anche online)

Partono i saldi. Tutti i trucchi per non farsi fregare, anche online

Nella stagione dei saldi invernali (già partiti il 2 gennaio in Sicilia, Basilicata e Valle d’Aosta e al via dopo sabato 4 gennaio nelle altre regioni) un prodotto scontato su cinque verrà comprato sul web, grazie all’e-commerce.

L’Onf, Osservatorio Nazionale Federconsumatori, stima che oltre 9 milioni di famiglie, quindi il 38% del totale, effettueranno acquisti approfittando delle promozioni, con un andamento delle vendite in diminuzione del -1,3% rispetto allo scorso anno. La spesa media ammonterà a 179,20 euro per ogni famiglia. Anche in rete, così come negli esercizi commerciali abituali, bisognerà prestare attenzione. E seguire i consigli dati dalle associazioni di consumatori.

Consigli per lo shopping online

Prima di tutto: l’antivirus

Il Movimento difesa del cittadino ha messo a punto un vademecum per lo shopping online durante i saldi. Un decalogo ad hoc, preceduto da un consiglio di carattere generale.”La prima cosa da fare – premette il presidente, Francesco Luongo – è dotarsi di un antivirus, per proteggere computer e cellulari usati per gli acquisti in rete. Molti sono a pagamento, però ce ne sono anche di gratuiti”.

1. Digitare le giuste parole chiave

“Sembra scontato – dice Luongo – ma cercare un prodotto con una parola chiave piuttosto che un’altra può fare la differenza”. L’importante è che la ricerca conduca al sito diretto o a siti autorizzati alla vendita di quello che si sta cercando. Il rischio frode non è irrilevante. “Pure i venditori truffaldini sfruttano indicizzazioni e campagne mirate per posizionarsi sui motori di ricerca”.

2. Cercare le informazioni del prodotto anche sul web

A differenza che nei negozi tradizionali, in internet non è possibile leggere tutte le informazioni presenti sulle etichette dei beni che interessano, ma solo alcune e per determinati prodotti. “Attenzione, quindi: le descrizioni devono essere esaustive e comprendere ogni indicazioni necessaria per capire la qualità di quello che si sta acquistando a distanza”.

3. Prestare attenzione alle foto

Anche le immagini dei prodotti non devono lasciar dubbi al consumatore che compra online. Le foto devono essere di buona qualità e inquadrare l’oggetto che interessa nel suo complesso. “Non basta la foto al marchio o di noto brand per rendere sicuro e trasparente l’acquisto”.

4. Valutare da chi si acquista

Quando si compra online, lo si può fare direttamente dal sito di una azienda oppure in siti web di intermediari, digitando il nome del prodotto nel motore di ricerca. “E’ bene verificare sia da chi si sta effettivamente acquistando sia da chi proviene il prodotto di interesse. Esistono molti siti che rilasciano certificazioni di qualità e sicurezza a società che si occupano di e-commerce”. Non solo. “Nelle pagine web – rammenta sempre il presidente del Movimento difesa del cittadino – deve essere indicata la partita Iva, obbligatoria. Per verificare che esista effettivamente, e corrisponda a un società reale, basta fare un veloce controllo sul sito dell’Agenzia delle entrate. A disposizione c’è un apposito motore di ricerca, che si trova facilmente nel portale”. Sempre in rete, scandagliando i contenuti, si possono scovare in rete informazioni e commenti di altri utenti.

5. Controllare che il saldo sia vero

Verificare che il saldo sia effettivo – sempre che le informazioni siano disponibili – controllando il prezzo originario del prodotto, la percentuale di ribasso e il prezzo scontato.

6. Attenzione allo sconto troppo alto e alle spese aggiuntive

Un prezzo troppo basso, con uno sconto superiore al 60 per cento, potrebbe nascondere un prodotto di minore qualità o addirittura falso o taroccato. Fare attenzione. E badare anche a eventuali spese di spedizione o imposte. Potrebbero far lievitare notevolmente il prezzo iniziale, vanificando il risparmio. “Un sito affidabile – precisa Luongo – dà con chiarezza informazioni sui costi aggiuntivi”.

7. Le regole per i reclami e le sostituzioni

Per i prodotti danneggiati o non conformi il venditore ha l’obbligo di eseguire la riparazione o provvedere alla sostituzione della merce oppure, se non è possibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Nel caso di capi o oggetti non richiesti, il consumatore non deve mai pagare nulla.

8. Il diritto di recesso

Per ripensarci, e restituire quello che si è acquistato online, si hanno a disposizione 14 giorni a partire dalla data di consegna. Lo stabilisce il nuovo Codice del consumo, ma ci sono delle eccezioni: è opportuno, dunque, verificare sempre le indicazioni sul recesso pubblicate dal venditore online selezionato.

9. Come pagare in sicurezza

Sono tanti i modi per pagare online, dalle carte di credito ai bonifici, l’importante è farlo in tutta sicurezza. In che modo? “Usare una connessione protetta, verificare che l’indirizzo web inizi per https (non http) ed accertarsi sempre che durante la transazione in basso a destra della finestra compaia l’immagine di un lucchetto”.

10. Verificare l’informativa sulla privacy

E’ consigliato controllare che sul sito prescelto sia presente l’informativa dedicata alla privacy, in teoria obbligatoria per i venditori e-commerce, con le modalità di trattamento e l’eventuale trasmissione a terzi delle informazioni personali. Rilasciare solo i dati strettamente necessari per la transazione e la consegna della merce.

Consigli per lo shopping nei negozi tradizionali

Codacons e Altroconsumo aggiungono ulteriori suggerimenti per lo shopping nei negozi tradizionali, sempre durante la stagione dei saldi.

Capo difettoso: il negoziante deve sostituirlo anche se dice di no

Conservare lo scontrino e fotocopiarlo, se la carta utilizzata è di quelle che si scolorano. Non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire un articolo difettoso, anche se sostiene il contrario.

Se il cambio non è possibile si devono avere i soldi indietro

Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, si ha diritto alla restituzione dei soldi e non a un buono, a meno che non sia una soluzione concordata.

I tempi per denunciare il difetto e la garanzia

Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto. E la garanzia di un prodotto vale due anni dall’acquisto.

Come devono essere i cartellini

Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre indicato in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che tra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo netto dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere i prodotti.

Il negoziante può anche proibire la prova dei capi

Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di essere cauti con abiti e vestiti e accessori che possono essere solo guardati e non provati.

Quando si può pagare con le carte

Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato a accettare le card anche per i saldi e senza oneri aggiuntivi. I prezzi esposti vincolano il venditore: se alla cassa viene applicato un importo o uno sconto diverso da quello indicato, farlo notare all’esercente e non esitare, se la situazione non si sblocca correttamente, a chiamare la polizia municipale.

Occhio agli inconvenienti delle carte revolving

Attenzione ai pagamenti effettuati con le carta revolving: i tassi applicati possono superare il 20 per cento. Questo strumento di pagamento, rammentano ancora le associazioni di consumatori, può essere conveniente nel solo caso di rimborso del capitale in tempi brevissimi, cioè pochi mesi.

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