Farmaci in farmacia mano donna

Medicinali e guida sicura: attenzione agli effetti collaterali

  • 09 04 2018

Mettersi alla guida, dopo aver assunto medicinali, moltiplica il rischio di incidenti: gli effetti collaterali dei farmaci sono la seconda causa delle tragedie che accadono sulle strade ogni anno. Qui trovi anche una guida ai vari tipi di disturbi causati dalle diverse tipologie di farmaci

Una campagna d’informazione e prevenzione ricorda le conseguenze che l’assunzione di farmaci può provocare, in particolare quando ci si mette al volante.

Massima attenzione agli effetti collaterali dei farmaci

Mettersi alla guida, dopo aver assunto medicinali, moltiplica il rischio di incidenti. Lo ricorda la campagna mirata riproposta dalla polizia municipale di Verona, in collaborazione con Federfarma e Agec farmacie. Lo documentano le statistiche sulle sostanze trovate nel sangue di persone coinvolte in scontri e tamponamenti (con i medicinali al secondo posto, dopo la cannabis). Lo sappiamo più o meno tutti, ma a volte non abbiamo alternative, ce ne dimentichiamo o tendiamo a sottovalutare i pericoli. Eppure, rammentano vigili urbani e farmacisti, “guidare è un’operazione molto complessa, che richiede concentrazione e prontezza di riflessi, due capacità che rischiano di essere compromesse non solo da alcol e droghe, ma anche dai comuni farmaci, acquistati con o senza ricetta medica. Tra gli effetti collaterali più pesanti ci sono: alterazione del livello di concentrazione, sonnolenza e vertigini, modifica delle percezioni, rallentamento di riflessi e reazioni”.

Micidiali i miscugli con l’alcol

Attenzione, poi, ai mix. “L’alcol può potenziare, aggravandoli, gli effetti negativi di tutti i farmaci”. Particolarmente insidiosa è “la combinazione di alcol e tranquillanti e antistaminici, perché dalla somma dei rispettivi effetti potrebbero derivare pericolose conseguenze”.

Esami, visite e potenziali rischi

Spesso i pazienti  che si sottopongono ad esami in ambito ospedaliero (ad esempio gastroscopia e colonscopia, con una debole sedazione) vanno all’ospedale con la propria macchina o in scooter, da soli. Non sempre viene detto loro che, dopo , non dovrebbero mettersi al volante. Lo stesso discorso vale per interventi chirurgici fatti  in day hospital, con ricovero temporaneo e dimissione nello stesso giorno. È sconsigliato guidare. Serve un accompagnatore. Altro caso ancora, sottolineano sempre i promotori della campagna, è quello delle visite oculistiche. Frequentemente vengono usati localmente midriatici (farmaci che dilatano la pupilla). La visione risulta compromessa e per condurre un’auto o una moto si dovrebbe aspettare la totale scomparsa degli effetti collaterali.

Conseguenze fisiche e penali

Sottovalutando i pericoli – quelli connessi all’assunzione di farmaci, alcolici o droghe –  si rischia la vita, propria e altrui. E le conseguenze, in caso di incidente, non sono solo a livello fisico.   Spiegano o promotori della campagna: “I principi attivi presenti nell’organismo vengono rilevati negli accertamenti sanitari effettuati in caso d’incidente stradale e questo ha ripercussioni sulla posizione del conducente, sia a livello assicurativo sia amministrativo e penale”.

Ecco i consigli e i suggerimenti di base

“Il periodo più critico di una terapia farmacologica è la fase iniziale, quando non è ancora chiaro come reagirà l’organismo a pillole e capsule, se compariranno o meno effetti indesiderati e di che intensità saranno. Nei primi giorni di trattamento – dicono sempre  i promotori della campagna pro sicurezza -sarebbe bene evitare di mettersi al volante. Se non è possibile, occorre avere molta prudenza, cercando di evitare viaggi prolungati senza soste o in condizioni di traffico difficili. Gli effetti negativi sulle prestazioni che richiedono particolare attenzione sono maggiori nei pazienti più anziani. Se si assumono farmaci , sia prescritti sia acquistati senza ricetta, è sempre opportuno chiedere al medico o al farmacista se possono compromettere l’attenzione e la guida. In caso positivo, si deve moderare più che mai la velocità e rispettare la distanza di sicurezza dai veicoli che stanno davanti”.

Attenzione ai campanelli d’allarme

Ai suggerimenti di base (riposarsi bene prima di cominciare un viaggio, evitare di guidare nelle ore notturne, fare una sosta almeno ogni 2-3 ore di guida) si aggiungono consigli ad hoc, per chi prende farmaci: se si stanno facendo cure farmacologiche, e ci si deve mettere in strada,  leggere il foglietto illustrativo; In presenza di campanelli d’allarme (sonnolenza, difficoltà a tenere gli occhi aperti, difficoltà a mantenere un’andatura diritta, senso di vertigini…) fermarsi e riposarsi, sgranchirsi le gambe e prendere una boccata d’aria fresca.

A che cosa bisogna prestare attenzione

“I farmaci potenzialmente più pericolosi – altre indicazioni date dagli esperti  – sono quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale, producendo sedazione. Ma anche altri trattamenti, con modalità diverse, possono compromettere la capacità di guida”.  Il sito sicurauto.it, ripreso e pubblicizzato dalla polizia municipale di Verona,  ha elaborato una serie di schede informative.

Antistaminici

I farmaci antistaminici sono utilizzati per combattere le reazioni allergiche, in particolare la rinite allergica stagionale. Si dividono in due categorie. Quelli di vecchia generazione (clorfenamina, ciproeptadina, droxizina, ketotifene e prometazina) sono definiti sedativi perché inducono sonnolenza e rallentamento psicomotorio, che interferiscono con lo svolgimento di attività complesse, guida compresa. I farmaci di nuova generazione (acrivastina, cetirizina, desloratadina, fexofenadina, loratadina, mizolastina e levocetirizina) sono invece definiti non sedativi in quanto solo di rado provocano sonnolenza poiché hanno una ridotta capacità di raggiungere il sistema nervoso centrale. E’ comunque necessario usare cautela, poiché gli effetti collaterali, se pur rari e meno marcati rispetto ai vecchi preparati, non sono del tutto assenti. Da evitare assolutamente l’associazione con alcol.

Anticinetosici

Servono per combattere i disturbi legati al movimento in auto, nave, aereo, treno. Si dividono  in antistaminici (prometazina) e sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale. I primi rientrano nel gruppo di quelli di prima generazione e quindi possono indurre notevole sonnolenza che interferisce con la guida. Lo stesso discorso vale per i cerotti a base di scopolamina. Poiché può indurre sedazione, vertigini e visione offuscata protratta fino a 24 ore dalla rimozione, anche in questo caso la guida è sconsigliata.

Antipsicotici

Sono definiti anche farmaci neurolettici e vengono utilizzati per il trattamento delle psicosi, ad esempio la schizofrenia. Sono prescritti dal medico specialista che segue il paziente. Soprattutto nel primo periodo di assunzione possono dare effetti collaterali , potenziati dalla contemporanea assunzione di alcol, che interferiscono con lo svolgimento di attività complesse.

Ipnotici e ansiolitici

I principi attivi più utilizzati sono nitrazepam, flurazepam, lormetazepam e temazepam, che sono delle benzodiazepine. Altri composti sono zolpidem e zopiclone. Poiché inducono il sonno, spiegano ancora gli addetti ai lavori,  sono incompatibili con la guida. Gli ansiolitici più comuni sono i preparati benzodiazepinici. Tra questi il diazepam, alprazolam, lorazepam, per citarne alcuni. Tutti hanno come effetti collaterali la sonnolenza e un senso di stordimento che si può protrarre anche fino al giorno successivo all’assunzione, a seconda della durata di azione del farmaco.

Antidepressivi

Sono farmaci per la cura della depressione, condizione che influisce sulle capacità di guida e concentrazione. Gli antidepressivi definiti triciclici (amitriptilina, clomipramina, nortriptilina) e i farmaci ad essi correlati hanno tra gli effetti collaterali la sedazione e l’offuscamento della vista. I più nuovi antidepressivi (citalopram, fluoxetina, paroxetina, sertralina) sono meno sedativi dei primi, ma va comunque posta attenzione.

Analgesici

Tra gli analgesici di uso comune ci sono i fans o farmaci antinfiammatori non steroidei: solo in casi estremamente rari possono causare capogiri, vertigini, difficoltà di concentrazione e sonnolenza. Gli effetti collaterali, in particolare la sedazione, sono invece più frequenti con le associazioni a base di paracetamolo e codeina, che è un debole oppiaceo. Tutti gli oppiacei somministrati in caso di dolore moderato e grave inducono sonnolenza.

Anti-ipertensivi

Sono impiegati per ridurre i valori troppo alti della pressione arteriosa. Assumendo alcuni farmaci, nei primi giorni di trattamento, quando ancora non è chiaro come reagirà l’organismo, sono possibili crisi ipotensive che possono causare capogiri e  vertigini, fino alla perdita di coscienza.

Antiparkinson

I medicinali impiegati nel morbo di Parkinson possono provocare sonnolenza e sensazione di stordimento. Alcuni in particolare (pramipexolo, ropinirolo) sono stati associati alla comparsa di attacchi improvvisi di sonno (sonno irresistibile in cui la persona non è cosciente del fatto che sta per addormentarsi), deleteri per chi si trova al volante. Non è possibile attuare alcuna misura precauzionale data l’insorgenza improvvisa dell’effetto La valutazione sull’uso o meno questi farmaci deve essere presa a monte dal medico, tenendo conto delle necessità e dello stile di vita del paziente.

Insulina e ipoglicemizzanti orali

I diabetici in terapia con questi farmaci presentano il rischio di crisi ipoglicemiche, che possono alterare la lucidità mentale e di conseguenza la capacità di guida. Alcune condizioni, come un utilizzo non corretto dei farmaci oppure il salto o ritardo di un pasto,  sono in grado di scatenare una crisi anche in pazienti con diabete ben stabilizzato. Precauzione d’obbligo per tutti i diabetici è di avere sempre a portata di mano caramelle, biscotti, grissini, fette biscottate o qualsiasi altra fonte di zuccheri da ingerire rapidamente ai primi sintomi (es. sudorazione, agitazione, tachicardia).

Colliri

Alcuni colliri utilizzati o a scopo diagnostico (es. atropina, pilocarpina) hanno l’effetto di dilatare temporaneamente la pupilla causando “annebbiamento della vista” e compromettono la capacità di guida.

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