Zika virus zanzara

Zika, la malattia trasmessa dalla zanzara tigre

Zika è l'infezione virale provocata dalla zanzara tigre. Come si trasmette, i sintomi, la diagnosi e come si cura l'infezione

Il boom della zanzara tigre a causa del caldo improvviso preoccupa gli esperti. Non ci si aspettavano queste temperature, unite alla pioggia, e così le operazioni di disinfestazione non sono ancora partite. 

 

Zanzara tigre, perché preoccupa

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Il problema è che la zanzara tigre (Aedes albopictus Skuse) è un vettore per il virus Zika, ma anche Chikungunya, Dengue e West Nile. Questa zanzara poi è anche più attiva rispetto alla zanzara più diffusa da noi, la Culex pipiens, che agisce soprattutto di notte. La tigre invece si trova anche dal pomeriggio e non solo in giardino o vicino al verde, ma persino all’interno degli appartamenti.

Come si trasmette il virus Zika?

Nella maggior parte dei casi, rispondono gli esperti del ministero della Salute, Zika è trasmesso attraverso la zanzara Aedes aegypti nelle regioni tropicali e subtropicali. Anche la zanzara tigre (Aedes albopictus) può trasmettere il virus ed inoltre può ibernare per sopravvivere in regioni con temperature più fredde. Il passaggio avviene anche per via sessuale. La trasmissione autoctona è stata documentata in Africa, Americhe, Asia e Pacifico.

La zanzara tigre può essere trasportata con i voli aerei?

La zanzara Aedes non può volare a più di 400 metri. Tuttavia è possibile che venga trasportata da un luogo ad un altro accidentalmente, ad esempio nella stiva di un aereo, e che introduca il virus Zika in nuove aree

Quali sono i sintomi dell’infezione Zika?

Il virus Zika di solito provoca una malattia lieve. I sintomi più comuni sono una leggera febbre o eruzioni cutanee, che compaiono un paio di giorni dopo la puntura di una zanzara infetta. In un numero ridotto di casi si hanno anche congiuntiviti, dolori muscolari e articolari e astenia, cioè una sensazione di stanchezza. Ma la maggior parte delle persone non sviluppa alcuna sintomatologia. L’infezione dura al massimo una settimana e non lascia conseguenze, però diventa molto pericolosa per le donne in gravidanza perché può colpire il feto.

Le mamme in attesa rischiano di contrarre lo Zika?

Risponde Claudio Po’, referente per l’Ausl di Bologna: «Le donne che aspettano un figlio, o che stanno programmando una gravidanza, dovrebbero rimandare i viaggi in Centro e in Sudamerica e in tutte le altre zone a rischio, almeno fino a parto avvenuto. Se la trasferta è già stata fatta, durante la gestazione, è opportuno informare il medico curante e il ginecologo di riferimento. A tutti coloro che rientrano in Italia dalle aree a rischio il consiglio è di avere rapporti sessuali protetti almeno per un mese. Il virus si mantiene a lungo nel seme maschile».

Come si diagnostica l’infezione da Zika?

La diagnosi si basa sui sintomi e sulla storia recente dei possibili infettati: un viaggio in un Paese subtropicale, l’essere stai punti da zanzara, rapporti sessuali con persone contagiate. La conferma di laboratorio si effettua con esami del sangue. In Italia le infezioni da Zika accertate negli ultimi due anni e mezzo sono una quindicina. Gli specialisti ricordano un solo caso di contagio per via sessuale, risalente al 2014 e localizzato in Toscana.

Come si cura l’infezione da Zika?

Bastano i farmaci per alleviare il dolore e la febbre, il riposo e bere tanta acqua. Non si sono vaccini e non ci sono antidoti. La miglior difesa è la prevenzione. Per evitare di essere punti dalle zanzare i consigli degli esperti sono semplici quanto efficaci: indossare abiti preferibilmente di colore chiari che coprano il corpo il più possibile, applicare su pelle e vestiti repellenti specifici, installare barriere protettive a porte e finestre e dormire sotto zanzariere, soprattutto durante il giorno, quando le zanzare Aedes sono più attive. La prevenzione passa anche dall’identificazione e dall’eliminazione di potenziali siti di riproduzione delle zanzare: meglio, dunque, mantenere vuoti e puliti o coperti recipienti che possono contenere anche piccole quantità di acqua come secchi, vasi da fiori o pneumatici.

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