Condizionatori, occhio alla “malattia del lunedì”

I condizionatori vanno usati con cautela, seguendo precise regole di manutenzione e temperature adatte. In caso contrario si può andare incontro a malattie dovute a funghi, germi o ad allergeni. Un pericolo che non riguarda solo gli impianti di casa, ma anche quelli di supermercati, centri commerciali, ospedali, navi e aerei

Il caldo alla fine è arrivato e con esso le prime sudate, in casa, lungo il tragitto per il lavoro e in ufficio. Inevitabile il ricorso ai condizionatori, soprattutto in luoghi come centri commerciali, ospedali o semplicemente in auto in coda sotto il sole.

Ma se gli impianti di climatizzazione non sono sottoposti ad adeguata manutenzione, il rischio è quello di “ammalarsi”: “I problemi riguardano sia le modalità di pulizia dei condizionatori, sia il tipo di ventilazione che la temperatura impostata, che possono causare in vario modo disturbi che vanno dalla malattia del lunedì alla legionella, passando per la malattia degli umidificatori” spiega a Donna Moderna Agostino Messineo, specialista di igiene e medicina del lavoro e docente a contratto presso l’Università La Sapienza di Roma.

La malattia del lunedì

A quanti sarà capitato di andare al lavoro in questa stagione e accusare malesseri come febbre e mal di gola: non si tratta di semplice stanchezza o abbassamento delle difese immunitarie. “In realtà non molti sanno che questo tipo di disturbi sono causati dai condizionatori d’aria e in particolare da alcuni funghi che possono attecchire negli impianti, dando luogo ad allergie in alcuni soggetti sensibili. Solitamente accade che queste persone vadano al lavoro al lunedì e inizino ad avere una piccola febbricola o mal di gola, ovvero sintomi di quella che noi chiamiamo faringodenia. Col passare dei giorni e man mano che l’organismo si abitua all’ambiente, questi sintomi diminuiscono. Al sabato e alla domenica queste persone si sentono meglio, ma al lunedì mattina, al ritorno in ufficio, si torna a stare poco bene. È colpa di quella che viene chiamata malattia del lunedì, causata dalla reazione degli anticorpi alla presenza di allergeni” spiega Messineo, autore anche del libro Inquinamento Indoor (EPC Ed.).

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La voglia di vacanze, dunque, non c’entra. È piuttosto colpa della particolare concentrazione di miceti, dunque funghi, che si può trovare in alcuni ambienti chiusi come quelli lavorativi.

Le precauzioni da seguire

“Il problema dei condizionatori è che non sempre vengono adeguatamente puliti, specie nei filtri, e sottoposti a corretta manutenzione. In questi casi possono dare luogo a una serie di problemi. Se non sono puliti – continua l’esperto – possono emettere in atmosfera funghi e pulviscolo, nocivi per il nostro sistema respiratorio. Un altro problema riguarda il ristagno dei liquidi: in alcuni casi questo può essere causa di legionella. Non è un caso che spesso si parli di malattia degli umidificatori, riferendosi alle problematiche connesse alla presenza di inquinanti che provocano la cosiddetta alveolite allergica” aggiunge Messineo.

“Occorre anche prestare attenzione a dove prendono l’aria questi condizionatori: se sono collocati in un seminterrato, ad esempio, e aspirano dal livello stradale, immettono nei locali climatizzati anche il pulviscolo inquinante esterno” spiega il professore.

Se la temperatura è troppo bassa

Un’altra precauzione riguarda la temperatura impostata, che deve essere adeguata, senza eccessivi sbalzi rispetto a quella dell’ambiente esterno. In queste situazioni, infatti, si possono paralizzare le ciglia vibratili della trachea, che hanno funzione antibatterica, favorendo dunque l’ingresso dei germi nel nostro organismo e causando il classico mal di gola. In sostanza non è colpa dell’aria fredda in sé, quanto del fatto che la differenza tra la temperatura in locali climatizzati e quella all’esterno causi uno stress all’apparato respiratorio, che non è più in grado di fermare eventuali infezioni dovute a germi normalmente presenti nell’aria che respiriamo” spiega Messineo.

Attenzione alla ventilazione

Un altro aspetto da tenere presente riguarda il getto di aria fredda che viene immesso in un locale da un condizionatore. “È importante che non sia mai diretto perché può causare problemi. Esistono, a questo riguardo, precise normative di legge che riguardano soprattutto gli ambienti di lavoro. Il Decreto Legislativo n.81/2008 regolamenta le cosiddette correnti fastidiose e prevede eventuali reati penali per chi non lo rispetta” spiega l’esperto di medicina del lavoro e inquinamento da ambienti indoor.

Il pericolo degli impianti dei centri commerciali

“Bisogna però sempre distinguere tra normali apparecchi di condizionamento che si trovano nelle abitazioni e complessi sistemi di raffreddamento e trattamento dell’aria che possono essere usati in posti come centri commerciali, ospedali, ma anche aerei, navi o alberghi. In questi ultimi casi occorre che le attenzioni a manutenzione e pulizia siano ancora maggiori perché possono verificarsi ristagni di acqua, concrezioni nelle tubature o disinfestazioni inadeguate che possono portare malattie” dice Messineo.

Bollino blu 2018 obbligatorio

Dal 2018 è diventato obbligatorio dotarsi di un libretto di impianto unico, dove annotare i controlli periodici di manutenzione, esattamente come per qualunque tipo di impianto termico domestico e commerciale. Introdotto dal Dpr 74/2013, il libretto unico ha lo scopo di verificare l’efficienza energetica. Nel caso dei condizionatori e climatizzatori, le disposizioni del DM 20/06/2014 sul bollino blu prevedono che le disposizioni siano regionali. I controlli possono dunque variare da 2 a 4 anni, mentre i controlli sulla sicurezza e salubrità sono dettati dall’installatore dell’impianto. In caso di controlli a campione e di violazione delle norme sono previste multe da 500 a 3.000 euro.

Come mantenerli efficienti

Ecco qualche consiglio pratico di Altroconsumo per chi ha condizionatori e climatizzatori:

Pulisci il filtro (circa ogni due settimane in caso di utilizzo intenso): migliora la qualità dell’aria e diminuiscono i consumi.
– Fai controllare da un professionista una volta l’anno il livello del liquido refrigerante. Se cambia la pressione, ci sono perdite di liquido o altri problemi, anche l’efficienza dell’impianto ne risente
– Controlla la stabilità dell’appoggio su cui è montato l’elemento esterno.
– Lascia un po’ di spazio libero tra elemento esterno, interno e ciò che li circonda, per garantire una corretta circolazione dell’aria.
– Tieni l’impianto esterno al riparo dalla luce diretta del sole.

Occhio ai consumi

Infine, se si sta per acquistare un condizionatore è bene prestare attenzione all’etichetta energetica e all’indice ERR riportato: più è alto, meno si consuma e le variazioni possono avere un effetto importante sulla bolletta. Per ridurre i consumi è bene anche tenere chiuso il locale da raffreddare, evitando che il condizionatore lavori al massimo regime per compensare la differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno della stanza. Lo stesso vale per le finestre, mentre le tapparelle abbassate permettono di ridurre il riscaldamento dei locali.

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