donne brutte in politica

Solo donne brutte in politica

Lo dicevano i dirigenti del vecchio Pci. Ma di frasi maschiliste è piena la storia. Come svela il libro "Stai zitta e va’ in cucina"

Pensi al maschilismo in politica e immagini subito i gestacci del senatore Lucio Barani, che durante la discussione sulle riforme costituzionali ha mimato un rapporto orale rivolgendosi a Barbara Lezzi del Movimento 5 Stelle. Ma la storia delle discriminazioni e delle offese nei confronti delle donne è molto più lunga e affollata di quanto si possa immaginare. La racconta il giornalista di Sky Tg24 Filippo Maria Battaglia in Stai zitta e va’ in cucina (Bollati Boringhieri): un saggio appena uscito che svela frasi e comportamenti misogini perfino di padri della patria e insospettabili istituzioni della Repubblica.

Qualche esempio? I partigiani, a guerra conclusa, dicono alle mogli che hanno combattuto con mitra e pistole contro i tedeschi che è ora di tornare ai fornelli. Nemmeno i Presidenti della Repubblica sono immuni dal maschilismo: Giovanni Leone è contrario alle donne-magistrato e Sandro Pertini si stizzisce quando incontrava deputate e senatrici in pantaloni. «Per i comunisti la donna che fa politica in Italia deve essere “grassa, casta e con molti figli”» dice Battaglia. «Se non è una madre remissiva non può che essere una “femmina diabolica”: così la descrivono i parlamentari di Dc e Msi, scagliandosi negli anni ’70 contro il divorzio e l’aborto e attaccando “mandrie di ragazze che vogliono fare i loro comodi, restare incinte, abortire, restare incinte ancora, abortire, perché questa per loro è democrazia”».

Frasi consegnate alla storia? Niente affatto. Offese di questo tenore arrivano fino ai giorni nostri. La Lega ne è una delle protagoniste: “Bonassa nostra, noi siamo armati, ma di manico” dice all’inizio degli anni ’90 un giovane e rampante Umberto Bossi rivolgendosi alla socialista Margherita Boniver. Le battute sulla fisicità della donna si sprecano: a farne le spese più di tutte è Rosy Bindi, attaccata persino dal Presidente Francesco Cossiga (“Pensavo fosse brutta ma intelligente, mentre è brutta, cattiva e cretina”). Non va meglio alla presidente della Camera Laura Boldrini, definita nel 2013 da Grillo “oggetto di arredamento del potere”.

E dire che qualche mese prima, l’allora segretario Pd Pierlugi Bersani si era vantato di portare in Parlamento il 40% di donne. «In effetti, nell’ultima legislatura deputate e senatrici sono passate dal 19% al 30%» dice Battaglia. «Anche a queste percentuali è affidata la speranza che i dati che inchiodano l’Italia fra i Paesi più maschilisti d’Europa possano cambiare».

Enrico Berlinguer, storico segretario del Pci, equiparava le donne ad altre “categorie sociali”,

Enrico Berlinguer, storico segretario del Pci, equiparava le donne ad altre “categorie sociali”, come i contadini e le masse giovanili. Lo racconta Filippo Maria Battaglia nel libro Stai zitta e va’ in cucina (Bollati Boringhieri)

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