Monini: compiere 100 anni e investire in sostenibilità per i prossimi 10 anni

  • 08 07 2020
L'azienda spoletina celebra i suoi 100 anni di storia con un Piano di Sostenibilità decennale per raccogliere le sfide che l’attendono e contribuire a costruire un futuro più giusto e consapevole.

Dopo un secolo impegnato a far
conoscere l’olio extravergine d’oliva all’Italia, Monini guarda al
futuro. I prossimi dieci anni saranno cruciali per l’azienda che
nel 2020 festeggia i suoi primi 100 anni di storia presentando e
dando l’avvio a un completo Piano di Sostenibilità per il decennio
2020-2030. Davanti a un anniversario così importante, Maria Flora e
Zefferino Monini, terza generazione della famiglia, hanno quindi
scelto di investire sul futuro di chi domani abiterà il Pianeta,
mettendo in campo progetti concreti che spaziano dall’ambiente alla
qualità, dall’educazione alimentare alla promozione di uno stile
di vita sano.

La famiglia italiana dell’olio

Nel 1920 Zefferino Monini avvia a
Spoleto una piccola impresa di vendita e distribuzione di oli e
salumi. Sesto di otto figli di una famiglia contadina, aveva alle
spalle una gavetta da garzone e una faticosa esperienza nella
gestione della cucina durante il servizio militare. La prima svolta
arriva dieci anni dopo, nel 1930, quando vede la luce la Zefferino
Monini Olio di Oliva, un’avventura imprenditoriale destinata a
cambiare le abitudini alimentari dell’Italia intera.

La società comincia subito a
espandersi: l’extravergine, da prodotto di nicchia per pochi
intenditori del territorio, valica i confini umbri, creando un vero e
proprio mercato nazionale. Per Zefferino Monini al centro di tutto ci
sono l’amore e la passione per il proprio lavoro, accanto alla
“magnifica ossessione” per la qualità. Dopo le difficoltà della
Seconda Guerra Mondiale, i figli Nello, Giuseppe e Paolo portano
nuova linfa all’impresa durante il boom economico.

Sono gli anni della conquista del Mercurio d’Oro e il passaggio da s.a.s. a S.p.A. I dipendenti salgono a 60 per un fatturato di 60 miliardi di lire e l’azienda comincia a superare anche i confini nazionali. Oggi il nipote del fondatore, che porta il suo stesso nome, e la sorella Maria Flora progettano il futuro, ma forti dei risultati ottenuti – l’azienda è presente in 66 Paesi del mondo, conta su un fatturato da 144 milioni di euro, con 138 dipendenti e oltre 30 milioni di litri d’olio prodotti, di cui l’87% extravergine – possono dichiarare: «Se oggi dovessimo rifare tutto, cambieremmo ben poco di quel che abbiamo fatto ieri».

Sostenibilità in campo, dentro la
bottiglia, sulla tua tavola

Ma il presente chiede una riflessione
sul mondo come lo conoscevamo prima. Lavorare la terra e fare olio
come cento anni fa oggi è impossibile: il pianeta ci chiede un
cambio di rotta, verso pratiche e prodotti più sostenibili. La
risposta di Monini a questo imperativo sta tutto nel Piano di
Sostenibilità 2020-2030, con cui l’azienda s’impegna a
implementare cambiamenti cruciali su questo fronte e cambiare il suo
volto nel decennio che si è appena aperto.

Le sfide che Monini si prepara ad
affrontare nei prossimi dieci anni sono numerose. L’intero settore
alimentare dovrà cambiare, a partire dalla catena produttiva per
arrivare alla qualità dei prodotti che arrivano sugli scaffali dei
supermercati. Gli effetti saranno percepiti sull’economia del
comparto oleario e sulla stessa cultura dell’olio: sempre più
persone lo compreranno solo se fatto bene e sostenibile, perché ne
conosceranno tutte le valenze.

Il Piano di Sostenibilità Monini va ad
agire su tre fronti: in campo, dentro la bottiglia, sulla tua tavola.
La terra è il punto di partenza da cui muovere per scrivere una
storia agricola nuova, più green ed efficiente. Per farlo, Monini si
è posta l’obiettivo di arrivare – entro il 2030 – a un milione
di olivi messi a dimora nelle regioni italiane più vocate
all’olivicoltura. Ciò permetterà di catturare 50 mila tonnellate
di CO2 nell’atmosfera, pari alle emissioni medie di 25 mila
automobili. Ma non solo: gli olivi saranno allevati con un sistema
integrato e biologico e verranno adottati sistemi di irrigazione ad
alta tecnologia per ottimizzare i consumi di acqua, inclusa – dove
possibile – l’irrigazione goccia a goccia, per evitare ogni
spreco di risorsa. Inoltre, tutti i sottoprodotti della lavorazione
saranno trasformati in bioenergie e compost per nutrire il terreno.

Cambierà anche ciò che c’è dentro la
bottiglia. Oltre a garantire la qualità di sempre, ci sarà una
tracciabilità dei prodotti sempre più puntuale anche grazie alla
tecnologia blockchain. Entro il 2030 tutti i prodotti Monini di
origine italiana avranno la certificazione di qualità superiore
CEQ-Consorzio Extravergine di Qualità. Cambierà anche la
confezione, sempre più leggera, ecologica, realizzata con materiali
100% riciclati.

Sostenibilità significa inoltre
sfruttare tutte le potenzialità di un vero e proprio superfood quale
l’olio extravergine d’oliva. Per questo Monini finanzierà progetti a
lungo termine di sostegno alla ricerca scientifica in merito alle
proprietà nutraceutiche di questo alimento. L’impegno sarà
rispettato per i prossimi dieci anni. Ma il Piano sarebbe incompleto
senza la formazione delle prossime generazioni. Monini si impegna ad
educare un milione di studenti in 14 mila scuole italiane, francesi e
polacche a uno stile di vita sano, equilibrato e sportivo.
Professoresse d’eccezione le olivette animate Mo’ e Nini, da anni
impegnate a raccontare ai ragazzi come nasce l’olio extravergine
d’oliva. I consumatori di domani sapranno quali sono le cose buone e
giuste da mettere in tavola.

Monini, da cento anni una “spremuta
di olive”

Tutte le tappe, la storia e i valori di
Monini sono leggibili in ogni bottiglia di olio extravergine di oliva
prodotta. Nessun compromesso è accettato quando si tratta di dare
vita all’extravergine Classico e al Granfruttato Monini.

Pensato per arricchire sughi, salse,
arrosti e contorni, il Classico Monini è un pregiato olio
extravergine ottenuto solo con olive raccolte al giusto grado di
maturazione e lavorate entro ventiquattro ore. Le tonalità verdi,
con venature e riflessi dorati, anticipano le straordinarie qualità
organolettiche del prodotto. I profumi raccontano di prati erbosi
tagliati di fresco. Altamente digeribile, è perfetto consumato a
crudo su una bruschetta.

Il Granfruttato Monini è la bottiglia
in cui si concentra tutta l’arte olearia dell’azienda spoletina. Per
questo extravergine si usa solo olio 100% italiano e prodotto con
olive raccolte in leggero anticipo di maturazione. Il risultato? Un
prodotto intenso, elegante, decisamente profumato. Anche questo olio
dà il massimo se usato a crudo, su piatti di carne, pesce e verdura.

«Vogliamo guardare al futuro sicuri di
aver attraversato questo secolo con fiducia e competenza, sempre
fedeli alla nostra filosofia: non togliere nulla alla natura e al
territorio». Così Maria Floria e Zefferino Monini guardano a una
nuova epoca dell’azienda, ancora più green, più attenta
all’ambiente e più innamorata della sua qualità.

I contenuti di questo post sono sponsorizzati da Monini
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