adolescenti italiani e alcol

Alcol e adolescenti: quanto bevono davvero i nostri figli

I ragazzi sono troppo disinvolti con l'alcol, come dimostra l'ultimo caso della 17enne bergamasca finita all'ospedale in coma etilico. Il fatto è che bevono troppo presto. Ecco i dati e una notizia shock: le femmine rischiano di più

Troppo alcol e troppo presto. Tra i ragazzi italiani l’abitudine alla bottiglia è più diffusa di quanto si pensi. Bevono nei locali, oppure si preparano da soli il cocktail giusto, come il purple drank, che impazza soprattutto al Nord. La giornalista Alessandra Di Pietro ha appena scritto un libro sull’argomento, Alcol e adolescenti, quello che non sappiamo (add editore). «Sono una mamma e dopo l’ennesimo titolone dei tg su questo fenomeno, ho deciso che volevo saperne di più» spiega l’autrice che, pagina dopo pagina, scardina tanti luoghi comuni sull’argomento. 

MENO DEI RAGAZZI DEL NORD EUROPA…

Il 21,5% dei maschi sotto i 18 anni beve, mentre la percentuale delle femmine si ferma al 17,3. Il primo tête-à-tête con birra o vodka va in scena a casa di amici o parenti (41,8%) oppure al bar (27,4%). «Lo dice l’Istat» sottolinea Alessandra Di Pietro. «L’abitudine più preoccupante è il binge drinking, la moda di bere sregolato, in modo veloce e in grande quantità: la segue il 14,5%». Eppure gridare all’emergenza è esagerato. «C’è un problema, non un allarme. L’Istituto superiore di sanità mostra che dal 2007 il consumo di alcol è in calo» prosegue l’autrice. «In media i nostri ragazzi bevono un terzo rispetto a danesi, norvegesi e finlandesi».

… MA LE FEMMINE RISCHIANO DI PIÙ  

Sbaglia chi pensa che lo sballo da cocktail sia una questione da uomini. Riguarda tantissime giovani. «E tutti ignoriamo che gli effetti su di loro sono peggiori che sui coetanei» fa notare Alessandra Di Pietro. «Diversi studi dimostrano che l’alcol ha ricadute negative sull’apparato riproduttivo femminile e sul seno».

PERCHE E’ DIFFICILE PARLARNE 

Come convincere le adolescenti a smettere di bere, prima che diventi una dipendenza? «Di certo, non usando toni moralisti o punizioni eclatanti per la sbronza una tantum» puntualizza la giornalista. «Dalle storie e dalle interviste agli esperti che ho raccolto, ho capito che sono controproducenti. Perché tanti ragazzi che iniziano a bere non sono immaturi o problematici, ma normalissimi. Potrebbero essere i nostri figli: sanno ciò che fanno, ne parlano tra loro. Peccato che noi genitori, spesso, non li ascoltiamo. L’alcol è un tema scomodo perché ci porta a fare i conti con noi stessi che, magari, abbiamo l’abitudine di mettere il vino a tavola tutte le sere…».

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