Quanto è sicuro il mio impianto a gas? Dopo la tragedia di Ravanusa, che ha ridotto in macerie un intero palazzo uccidendo 9 persone, in tanti ci siamo fatti questa domanda. Mentre aspettiamo di capire cosa sia accaduto in Sicilia, a parlare sono i dati sugli incidenti, raccolti dal Comitato italiano gas (Cig): ben 157 nel 2019 quelli in ambito domestico, contro gli 11 legati alla rete di distribuzione. Colpa di apparecchi non correttamente manutenuti e mal funzionanti nel 22% dei casi, di perdite di gas o di fumi nel 19%. Vediamo allora come prevenire brutte sorprese con l’aiuto di Diego Prati, responsabile nazionale installazione impianti Cna.

Se la caldaia è vecchia

Ci sono modelli più rischiosi di altri e così è per le cucine. «Le cosiddette caldaie a “camera aperta” prelevano l’aria dall’ambiente, e devono trovarsi in luoghi dove c’è un ricambio d’aria. Se hai un modello di questo tipo, nella stanza deve esserci un’apertura su un muro esterno, per favorire il ricircolo d’aria. Molti commettono l’errore di chiudere quel foro, per evitare spifferi, ma è molto pericoloso. E la stessa cosa vale per i piani cottura. Da una quindicina di anni a questa parte i modelli dei fornelli sono dotati di termocoppia, il sistema che permette la chiusura automatica in caso di spegnimento della fiamma. Se il termocoppia non c’è, in cucina dovrà esserci un’apertura verso l’esterno».

I controlli da fare

Anche se hai una caldaia nuova o la usi poco, non devi perdere di vista la manutenzione. «Quando l’impresa viene a montare l’apparecchio, deve rilasciarti una dichiarazione di conformità, allegando le istruzioni sui controlli periodici. Queste carte vanno lette attentamente, perché lì è indicato ogni quanto tempo va revisionata la caldaia» prosegue Prati. La revisione non va però confusa con il controllo fumi obbligatorio. «Questo ha come obiettivo l’efficienza energetica, ma va abbinato al controllo per la sicurezza. La frequenza con cui farlo è indicata dal produttore della caldaia, potrebbe essere anche una volta all’anno. Quando il tecnico la esegue, ti rilascia un rapporto dove sono segnate tutte le operazioni effettuate: con quel documento si prende la responsabilità della sicurezza dell’impianto». Un controllo ben fatto, spiega l’esperto, può scovare anche eventuali perdite di gas dalle tubazioni.

Occhio ai documenti

Ricorda che il tecnico che fa la manutenzione deve essere abilitato e controlla che ci siano i documenti indicati nel precedente paragrafo. Se mancano, la responsabilità di un eventuali incidente dovuto a cattiva manutenzione è tua.

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C’è un’assicurazione nella bolletta del gas

Sapevi che gli utenti domestici allacciati alla rete del gas sono coperti automaticamente da un’assicurazione in caso di incidenti? Ecco come funziona.

Cosa copre l’assicurazione

L’assicurazione copre danni a persone o a cose non residenti nell’appartamento, eventuali danni causati dallo scoppio o dall’incendio nell’appartamento dove ha avuto luogo l’incidente, prevede una somma in denaro in caso di morte o di invalidità degli abitanti della casa.
La copertura scatta per tutti gli incidenti che si verificano “a valle” del contatore, cioè dal contatore fino all’appartamento. Sono inclusi tutti i tipi di eventi, compresi i suicidi, tentati suicidi o i fatti dolosi.

Quanto costa

I costi dell’assicurazione vengono addebitati in bolletta una volta ogni 12 mesi, di solito nella fattura che contabilizza i consumi di fine anno. Dal 2019 il costo è stato fissato a 45 centesimi all’anno.

Come si attiva

In caso di incidente va compilato un modulo di denuncia del sinistro, da inviare al Comitato italiano gas. Modulo e contratti sono sul sito cig.it alla voce “assicurazione”. Per informazioni su coperture e denunce c’è il numero verde dell’Arera: 800166654.