Vaccini, salta l’obbligo per le iscrizioni a scuola

Slitterà all’anno scolastico 2019-2020 l’obbligo di escludere dalle scuole dell'infanzia i piccoli non vaccinati. In Parlamento Lega e Ms5 abbattono un pilastro della legge Lorenzin, in attesa di un disegno di legge complessivo

Sta per saltare un pilastro della legge Lorenzin, avviata verso la demolizione totale. L’obbligo di vaccinazioni per i bimbi più piccoli, come condizione per l’accesso a nidi e asili, è destinato ad essere posticipato di un anno. Dovrebbe (ri) scattare all’avvio dell’anno scolastico 2019-2020.

Lo prevedono i due emendamenti gemelli al decreto Milleproroghe presentati da senatori di Lega e Movimento cinque stelle e approvati dalla commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. La prova dell’avvenuta somministrazioen del vaccino – si stabilisce – non sarà più richiesta per ammettere i bimbi alle strutture, almeno non fino a settembre 2019. Di conseguenza l’esclusione dei non vaccinati slitterà di dodici mesi, poi si vedrà.

Porte aperte anche per i no vax

Se e quando il testo delle modifiche sarà votato in via definitiva dall’intero Parlamento – risultato che sembra scontato – verrà “congelato” uno dei punti di forza (e di contestazione) della legge Lorenzin. Le porte di giardini e scuole d’infanzia resteranno aperte anche per i figli di no vax e free vax, a partire dalla data di entrata in vigore delle nuove direttive, forse a settembre, forse più avanti (dipenderà dai tempi di lavorazione e di pubblicazione dell’intero Milleproroghe).

L’ok agli emendamenti avrà un’altra conseguenza. Un sorpasso in corsa. Vanificherà la discussa circolare firmata qualche settimana fa dal ministro della Salute, la pentastellata Giulia Grillo, quella che ad oggi consente di provare l’avvenuta vaccinazione dei bimbi con una semplice autocertificazione e non con la documentazione ufficiale rilasciata dalle autorità sanitarie.

In arrivo un disegno di legge complessivo

Il posticipo degli obblighi vaccinali è solo un passaggio intermedio, un modo per prendere tempo. Con un disegno di legge ad hoc, più volte annunciato, sarà riviste e riscritta la regolamentazione complessiva dell’intera materia. Intanto riesplodono le polemiche, a tutti i livelli.

Il parere degli esperti

Walter Ricciardi, numero uno dell’Istituto superiore di sanità, l’organo tecnico-scientifico del Sistema sanitario nazionale, commenta duro, su Twitter: la sospensione degli obblighi vaccinali è “un atto di grande irresponsabilità privo di razionale etico e scientifico che metterà a rischio la salute di migliaia di bambini. Chi pagherà quando si realizzeranno le sue conseguenze?”. L’infettivologa Susanna Esposito, dirigente della clinica pediatrica di Perugia e presidente di Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici), è dello stesso parere: “Con il congelamento dell’obbligo vaccinale si torna alla situazione precedente. Ci saranno ricadute negative sulle coperture vaccinali. Perderemo il grosso vantaggio che avevamo guadagnato in questi mesi e i benefici. Il discorso vale in particolare per il morbillo e per la pertosse, che di recente ha causato la morte di due bimbe”.

Plausi dal fronte favorevole al posticipo

Il sottosegretario alla Salute, il leghista Maurizio Fugatti, definisce l’approvazione degli emendamenti gemelli “una decisione di buon senso, per la quale esprimiamo grande soddisfazione”. I senatori grillini Paola Taverna e Pierpaolo Sileri, tra i firmatari della modifica-colpo di spugna, danno per scontato che il Milleproroghe e il passaggio sui vaccini diventeranno effettivi subito dopo le ferie, bruciando le tappe in Parlamento: “L’emendamento – scrivono in una nota congiunta – permetterà a tutti i bambini di accedere, a settembre, alle scuole dell’infanzia. Si tratta di una deroga – confermano – messa a punto in attesa della presentazione del ddl sui vaccini che depositeremo a breve. A un mese e mezzo della ripresa dell’attività scolastica, facciamo in modo che i bimbi vi possano accedere”.

Accuse e bordate anche dall’opposizione

Dall’opposizione, oltre che dal fronte dei genitori e degli addetti ai lavori, arrivano bordate e accuse. I dem Elena Carnevali e Paolo Siani attaccano: “Si torna indietro dalle coperture vaccinali proprio nel momento in cui si cominciano a raggiungere dei livelli di copertura ragionevoli. Così si fa un danno gravissimo ai bambini italiani”. “Lo slittamento di un anno dell’obbligo vaccinale per nidi e materne – incalza Paola Boldrini, anche lei dei Pd – porterà gravissime conseguenze sul fronte salute. In nome dell’auto determinazione genitoriale e del presunto interesse del singolo, si sta mettendo a rischio la cosiddetta immunità di gregge, ossia i bambini che vivono a contatto tra loro”.

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