Brand ecosostenibile

Brand ecosostenibile: che cos’è davvero e come riconoscere i marchi green

  • 01 11 2020
Parola d’ordine: sostenibilità. Molti brand online si riempiono la bocca di questa parola complessa e dalle mille sfumature. Ma come si fa a riconoscere i marchi green, ma green per davvero?

I brand ecosostenibili non sono una leggenda, ma capita sempre più spesso che le aziende si riempiano la bocca – e il sito istituzionale – di questa parola, rispettando in maniera molto borderline la definizione corretta. Un marchio green è un marchio sostenibile.

La sostenibilità è l’equilibrio tra i fattori economici, umani e di impatto ambientale che un prodotto ha sullo spazio che lo circonda. Essere sostenibili significa interagire con il pianeta sulla base di determinati valori di integrità, responsabilità e rispetto. I parametri della sostenibilità tendono a cambiare con l’avanzare del progresso scientifico, mentre nuove conoscenze si diffondono anche fuori dai laboratori e dalle università.

I brand ecosostenibili sono consapevoli che il loro esistere ha un impatto sul pianeta sotto molti punti di vista: ecologico, umano e, naturalmente, finanziario. In altre parole, un brand green non si preoccupa solo dei profitti, ma cerca di coesistere nell’ambiente che lo circonda senza arrecare danni, di nessun tipo. Questo risultato, molto ambizioso, si può ottenere solo quando si lavora costantemente verso l’obiettivo di ridurre l’impatto sull’ambiente stesso.

L’unico modo per capire se un marchio è effettivamente green, è quello di fare un po’ di ricerca online. Soprattutto, occorre fare attenzione al greenwashing!

Che cos’è il greenwashing?

Come accade spesso quando sorgono nuove tendenze, specialmente con obiettivi così puliti, molte realtà commerciali tendono a gettarvisi a capofitto, nella speranza di speculare un po’. Questo fenomeno, in relazione ai brand ecosostenibili, è definito “greenwashing”. Di che cosa si tratta esattamente? Di una specie di pulizia e accurata selezione delle informazioni da mettere sul sito per far sembrare più verde il proprio marchio.

Per capire se sei in presenza di un caso di greenwashing, la prima cosa da fare è entrare a gamba tesa sul sito web istituzionale e dare un’occhiata ai numeri. Oltre che alle parole, un’azienda attenta alle tematiche dell’ambiente e della sostenibilità, anche sociale, dovrebbe prestare attenzione anche ad altro e possedere, per esempio, un documento o una pagina in cui sono riportati dei valori specifici, obiettivi misurabili e quantificabili di riduzione degli impatti.

Per essere green a tua volta, dovresti acquistare prodotti che non contengono derivati animali, ma che non derivano neanche dal petrolio, la cui trasformazione ha un alto costo ambientale.

Cerca, poi, di preferire sempre i brand che offrono massima trasparenza sui loro processi di produzione, sul trattamento del personale e sulle modalità di imballaggio – oltre che naturalmente sulla reperibilità degli ingredienti.

Se ciò che vedi sul sito del brand a cui ti sei interessata non ti sembra abbastanza, dai un’occhiata ai simboli e ai marchi ecologici presenti sul sito stesso. Di solito, si tratta di certificazioni rilasciate da istituzioni internazionali e ONG a seguito di un controllo sui criteri di compatibilità. Si tratta di simboli approvati a livello mondiale e in linea con gli standard.

Prodotti di carta ecosostenibili

Le certificazioni FSC e PEFC, entrambe molto famose, garantiscono che un determinato prodotto di carta proviene da foreste gestite in base a criteri sostenibili, sia ambientali che sociali (ovvero: vengono rispettati i diritti dei lavoratori o no?). Il PEFC è riconosciuto dal parlamento europeo e dalle politiche di approvvigionamento forestale di Belgio, Regno Unito, Danimarca, Olanda, Finlandia, Francia, Germania, Giappone e Svizzera.

Prodotti cosmetici sostenibili

Il simbolo del coniglietto che saltella è solitamente riconducibile a un prodotto cosmetico non testato sugli animali. Il logo è talvolta sostituito dalla dicitura “STOP ai test sugli animali” e viene sancito da ICEA per LAV. Non è un simbolo che si vede spesso, anche nel caso in cui le aziende siano effettivamente certificate. Sempre più ditte cosmetiche, però, si premurano di inserire la dicitura “non testato sugli animali” nella loro pagina. Sarà vero? L’unico modo per essere sicura è fare un po’ di ricerca sui forum di settore.

Prodotti alimentari sostenibili

Il logo della foglia verde fatta di stelline indica l’agricoltura biologica. Questo marchio ti rassicura, almeno in parte, che l’alimento in questione deriva da allevamenti dediti alla salvaguardia della biodiversità, tagliando fuori gli OGM. Per i prodotti ittici ci sono altri marchi, che assicurano che i prodotti arrivano da metodi di pesca non dannosi per l’ecosistema marino. Un esempio? Il Dolphin safe, riservato ai cibi che non mettono a rischio la vita dei delfini.

Prodotti tecnologici sostenibili

I marchi Energy Star certificano l’efficienza energetica di prodotti alimentati a elettricità. La certificazione, patrocinata dall’UE e che si applica anche negli Stati Uniti, ha lo scopo di ridurre il consumo energetico e la produzione di gas serra.

L’acquisto di prodotti a brand ecosostenibile, dunque, parte da una consapevolezza e uno studio preliminare da svolgere a casa, nella comodità del tuo divano, davanti a uno schermo luminoso. Informati prima di acquistare, fai attenzione ai dettagli e analizza i dettagli di produzione, trasporto e trattamento del personale. Se tutto torna, il marchio è ecosostenibile. Ricordati però di non abbassare mai la guardia!

Riproduzione riservata