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Cina, le donne stanno superando il tabù del divorzio

Il tasso di divorzi in Cina è aumentato dallo 0,96% nel 2000 al 3,10% nel 2020: molte donne non lo considerano più una "vergogna", anzi organizzano vere e proprie feste per celebrare l'inizio di una nuova vita da single

Anche in una società molto tradizionalista come quella cinese i costumi cambiano, a volte a una velocità imprevedibile, come nel caso del divorzio. Mentre i tassi di matrimonio sono in netto calo, la percentuale di coppie che si separano sta aumentando. E il più delle volte è la donna a prendere in mano la situazione e dire basta.

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Il divorzio in Cina non è più uno stigma

Sul divorzio ha sempre pesato in Cina un forte stereotipo sociale legato al fallimento della relazione e alla “vergogna” di doverlo rendere pubblico. Questo stigma si sta affievolendo e, per molte coppie, l’eventuale fine del matrimonio sta rientrando nel novero delle possibilità.

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“Maggior consapevolezza sull’uguaglianza di genere”

“La società nel suo insieme è diventata più aperta ad accettare il divorzio, il che è in parte legato all’aumento del numero di donne single e non sposate e al risveglio della consapevolezza delle donne sull’uguaglianza di genere”, ha detto Yaya Chen, ricercatrice presso l’Accademia delle scienze sociali di Shanghai e attivista per l’uguaglianza di genere.

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Feste di divorzio per celebrare la ritrovata libertà

Non è raro che donne neo-divorziate organizzino vere e proprie feste con le amiche, sul modello dell’addio al nubilato, proprio per celebrare la fine di una relazione che non funzionava più e il “ritorno alla vita” da single. Su Xiaohongshu, una piattaforma cinese per la condivisione di video, le feste a tema divorzio vanno per la maggiore e raccolgono migliaia di like.

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Il tasso crescente dei divorzi in Cina

Il tasso di divorzi in Cina è aumentato dallo 0,96% nel 2000 al 3,10% nel 2020. Allo stesso tempo, il tasso di matrimonio è crollato dal 6,7% nel 2000 al 5,8% nel 2020. Secondo i dati più recenti disponibili della Corte Suprema del Popolo, nel 2016 e nel 2017, oltre il 73% dei richiedenti nei casi di divorzio erano donne. Tra gli oltre 1,4 milioni di casi di divorzio registrati, il disaccordo emotivo è stato indicato come motivo principale per il 77,5%. La violenza domestica rappresentava il 14,9%.

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Da notare che il numero assoluto dei divorzi è diminuito negli ultimi tre anni, ma i demografi sottolineano una correlazione di questa tendenza con il calo del numero di matrimoni (il 2022 ha registrato il numero più basso in 37 anni) e notano che i tassi di divorzio tendono a diminuire durante i periodi di instabilità economica, come quello che la Cina sta attraversando.

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Il contestato “periodo di riflessione” per il divorzio

La Cina, intanto, si trova ad affrontare crisi demografica e invecchiamento della popolazione. Il governo sta cercando di incoraggiare i matrimoni e rallentare i divorzi: in questo senso, nel 2021 è stato istituito per il divorzio un “periodo di riflessione”, richiedendo alle coppie di dare un’altra possibilità all’amore ed estendendo il tempo del processo di separazione nella speranza che marito e moglie cambino idea. Una norma che non ha mancato di suscitare malumori soprattutto nelle donne intenzionate a troncare le relazioni tossiche in tempi rapidi.

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